E' STATA PUBBLICATA LA ISO/UNDP PAS 53002:2024 - LINEA GUIDA PER CONTRIBUIRE AGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELL'ONU

I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite come opportunità per le organizzazioni


linea guida obiettivi sviluppo sostenibile ONU

L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite mira a un futuro migliore per tutti. Al centro ci sono 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) e governi, aziende e cittadini dovrebbero collaborare per realizzarli. Potremmo stupirci davanti a questa affermazione ma gli SDG servono alle aziende e ai cittadini almeno quanto le aziende e i cittadini (i governi li diamo per scontati) servono alla realizzazione degli obiettivi. Il mondo, infatti, sta cambiando e, come ogni cambiamento, ci sono rischi da gestire e opportunità da cogliere per tutti.

La linea guida emessa dall'ISO nei giorni scorsi, la ISO/UNDP PAS 53002:2024 - "Linea guida per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU", spiega come le organizzazioni possono contribuire agli SDG che sono:

  • sradicare la povertà ovunque nel mondo
  • porre fine alla fame, migliorare l'alimentazione e promuovere un'agricoltura sostenibile
  • garantire una vita sana a tutti e a tutte le età
  • garantire un'istruzione di qualità a tutti
  • raggiungere l'uguaglianza di genere
  • garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti
  • garantire l'accesso all'energia per tutti
  • promuovere una crescita economica duratura
  • costruire infrastrutture resilienti
  • ridurre le disuguaglianze tra i Paesi
  • rendere le città sicure e sostenibili
  • garantire modelli di consumo e di produzione sostenibili
  • combattere i cambiamenti climatici
  • conservare gli oceani e i mari
  • proteggere gli ecosistemi terrestri
  • promuovere società pacifiche
  • rafforzare la partnership per lo sviluppo sostenibile

Il documento, in larga parte, tratta tanti argomenti già toccati dalle principali norme e che non indagheremo ulteriormente perché si tratta semplicemente di leggerli nella prospettiva degli obiettivi sostenibili. Vi consigliamo però di leggerlo perché, a nostro giudizio, fornisce qualche indicazione su come si muoveranno le principali norme nelle prossime revisioni. In questo articolo, però, ci sofferemeremo solo sugli aspetti nuovi, particolari o spiegati diversamente che potete trovare leggendo la linea guida.

Al punto 4.2 e 4.3 si fa un elenco interessante dei fattori esterni e di quelli interni. Tra i fattori esterni troviamo:

  • le prestazioni, tendenze, priorità e strategie rilevanti in materia di sviluppo sostenibile a livello globale, nazionale, regionale e locale, tenendo in considerazione anche le conoscenze locali;
  • le prestazioni, tendenze, priorità e strategie in materia di sviluppo sostenibile all'interno del settore o dei settori in cui opera l'organizzazione;
  • i bisogni e le aspettative delle parti interessate rilevanti, comprese quelle parti che non sono in grado di rappresentare se stesse ma che sono influenzate dalle attività dell'organizzazione, direttamente o indirettamente;
  • fattori culturali, demografici, etici, politici, legali, normativi, finanziari, tecnologici, naturali e competitivi, a livello globale, nazionale, regionale o locale;
  • modelli di riferimento per le migliori pratiche

I fattori interni sono, invece:

  • identità organizzativa;
  • governance e struttura;
  • politiche organizzative;
  • risorse;
  • dimensione e maturità dell'organizzazione;
  • settore in cui opera l'organizzazione;
  • catena del valore e relazioni commerciali dell'organizzazione;
  • prodotti e servizi forniti dall'organizzazione;
  • strutture e attrezzature dell'organizzazione;
  • requisiti legali e altri requisiti;
  • performance di sostenibilità dell'organizzazione nel passato e attuale;
  • modello di business dell'organizzazione;
  • sistemi di gestione implementati dall'organizzazione

Per quanto riguarda le parti interessate, la linea guida specifica che l'organizzazione deve:

  1. considerare tutti i generi e i gruppi vulnerabili;
  2. valutare se le liste predefinite di parti interessate siano adeguate e, in caso contrario, trovare delle alternative;
  3. basare la frequenza del coinvolgimento delle parti interessate sul rischio;
  4. usare dati affidabili ma non sostituire il coinvolgimento diretto;
  5. distinguere tra chi subisce eventuali impatti e chi li causa;
  6. decidere quali impatti affrontare e come gestirli

Viene anche specificato che i fruppi vulnerabili sono quelli svantaggiati per razza, genere, orientamento sessuale, disabilità o status socioeconomico. Includono:

  • donne e ragazze
  • persone con disabilità
  • bambini
  • popolazioni indigene
  • migranti
  • vittime della discriminazione razziale
  • anziani, sfollati, poveri, analfabeti
  • minoranze religiose

La parte più interessante della linea guida inizia con il punto 6 "Integrazione". Si parte dicendo che, quando si determina come ottimizzare il proprio contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile), l'organizzazione dovrebbe includere tutte le attività, i prodotti e i servizi sotto il suo controllo o influenza che possono avere un impatto sullo sviluppo sostenibile, compreso l'intero ciclo di valore e le relazioni commerciali.
L'organizzazione dovrebbe anche considerare se e come la documentazione e la comunicazione di ciò che è sotto il suo controllo possano aumentare la trasparenza e la fiducia.

Venendo al capitolo 7 relativo alla leadership, la direzione aziendale deve:

  1. ottimizzare gli impatti sugli SDG e sulle parti interessate;
  2. allineare obiettivi e scopo aziendale;
  3. garantire coerenza tra obiettivi, incentivi e strategia;
  4. promuovere diversità di pensiero e sfida allo status quo;
  5. assicurare lavoro dignitoso e partecipazione dei lavoratori;
  6. promuovere uguaglianza di genere ed empowerment femminile;
  7. favorire pari opportunità per gruppi sottorappresentati;
  8. proteggere i diritti dei gruppi più vulnerabili;
  9. coltivare una cultura del miglioramento continuo;
  10. responsabilizzare tutti i livelli dell'organizzazione

La linea guida chiede anche alle organizzazioni di rispettare e promuovere i diritti umani proclamati a livello internazionale e di non essere complici di abusi con le proprie attività.

E' importante anche, capitolo 8 della linea guida, che ci sia una politica sui diritti umani che preveda che l'azienda:

  1. eviti di causare danni
  2. affronti gli abusi quando accadono
  3. prevenga impatti negativi legati alle sue attività

L'azienda dovrebbe:

  1. implementare un processo di due diligence sui diritti umani per:
    • identificare
    • prevenire
    • mitigare
    • rendicontare gli impatti
  2. approfondire questo processo nelle aree a più alto rischio
  3. creare meccanismi che possano porre rimedio nel caso di abusi e che siano:
    • legittimi
    • accessibili
    • prevedibili
    • equi
    • trasparenti
    • compatibili con i diritti umani
    • basati sul dialogo

Per quanto riguarda equità e giustizia, un paragrafo sempre del capitolo 8, la ISO/UNDP PAS 53002:2024 chiede che, se un'organizzazione opera in un paese o regione con risorse relativamente scarse, consideri la necessità di bilanciare le azioni per raggiungere specifici SDG con la necessità di proteggere le comunità, la società e l'economia. Per supportare una transizione giusta, le organizzazioni con maggiori risorse e una maggiore responsabilità storica dovrebbero collaborare con quelle che hanno minori capacità di azione.

Al capitolo 11, il documento richiede che l'organizzazione valuti le necessità relativamente alle competenze includendo:

  • misurazione e gestione dell'impatto;
  • crescita a livello internazionale;
  • gestione del rischio;
  • coinvolgimento delle parti interessate;
  • pensiero sistemico;
  • teorie del cambiamento;
  • pensiero integrato;
  • gestione del cambiamento;
  • gestione dell'innovazione;
  • sviluppo sostenibile;
  • diversità di esperienze vissute, prospettive e stili di pensiero;
  • competenze nella gestione dei dati;
  • capacità di condurre valutazioni, diagnosticare problemi, rischi e opportunità e integrare l'analisi dell'impatto e quella finanziaria nei processi decisionali

E' interessante anche che, sempre nel capitolo 11, si richieda all'organizzazione di fare un report almeno una volta all'anno che riassuma l'entità delle sue attività per ottimizzare i contributi agli SDG, i criteri in base ai quali l'organizzazione valuta il suo contributo agli obiettivi sostenibili, come i suoi processi e attività sono integrati nel processo decisionale aziendale e nelle attività quotidiane, le prestazioni rispetto agli obiettivi SDG, collegandole a specifici traguardi e indicatori ove praticabile.

Nel capitolo 12 si parla di dati chiedendo all'organizzazione di pianificare, implementare e mantenere i processi necessari per raccogliere, verificare, gestire e utilizzare i dati a supporto delle attività relative alla gestione dei suoi contributi al sistema SDG. Come minimo è richiesto che l'organizzazione raccolga dati che:

  • si riferiscono all'uguaglianza di genere, al lavoro dignitoso e al clima aziendale;
  • hanno una priorità per le parti interessate;
  • l'organizzazione considera importanti;
  • non sono positivi

Nell'allegato A della linea guida si introduce il concetto di "soglia" che indica, ad esempio, il minimo che deve essere raggiunto per una norma sociale o il livello massimo che non deve essere superato nell'ambito ecologico affinché un impatto sia benefico. Stabilire soglie fornisce incentivi per il miglioramento continuo, anche se raggiungere l'obiettivo può richiedere più tempo. Aumenta anche le possibilità di trovare soluzioni che avranno un maggiore impatto.

Trovate la linea guida sul sito dell'ISO ed è scaricabile gratuitamente nella versione inglese e spagnola. Le traduzioni dei termini che sono state fatte sono di QualitiAmo e, per questo motivo, potrebbero non corrispondere a quelle di un'eventuale documento ufficiale in lingua italiana.

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