ISO 9001:2023-2024 - LA GESTIONE DEL
CAMBIAMENTO, IL TERZO DEI"FUTURE
CONCEPTS"
Staff di QualitiAmo
Esaminiamo il terzo dei future concepts che saranno alla base delle prossime revisioni della ISO 9001

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"La sola istituzione umana che rifiuta il cambiamento è il cimitero"
Harold Wilson (ex Primo ministro del Regno Unito)
Il terzo dei "future concepts" che saranno alla base delle prossime revisioni della ISO 9001, anche se non si sa ancora se costituiranno elementi per la versione più prossima della ISO 9001:2015, la ISO 9001:2023 o ISO 9001:2024, è relativo alla gestione del cambiamento.
Di gestione del cambiamento e dei suoi modelli si parla da decenni.
A partire dagli anni Cinquanta e fino ad arrivare alle teorie contemporanee, infatti, sono moltissimi gli spunti relativi a questo importantissimo concetto che possiamo trovare nella letteratura tecnica relativa al management. Prodotti, processi, organizzazioni e progetti crescono e decadono a un ritmo sempre più rapido. Proprio per questo, ultimamente sta iniziando a emergere anche la professione di change manager. Si tratta di qualcosa che è nato spontaneamente da una richiesta sempre più crescente da parte delle organizzazioni che hanno preferito affidarsi a una gestione efficace del cambiamento organizzativo invece di lasciare le cose al caso. Il change manager è qualcuno di cui sentiremo tanto parlare in un futuro non troppo lontano, a nostro avviso perché è diventato abbastanza chiaro a tutti gli addetti ai lavori che c'è bisogno di persone con una
particolare gamma di conoscenze e competenze interdisciplinari per aiutare le organizzazioni ad applicare
i cambiamenti in modo efficace.
il processo di gestione del cambiamento
funziona solo se collegato con la gestione della qualità e del lavoro quotidiano. In definitiva, quindi, l'obiettivo della gestione del cambiamento è
migliorare l'organizzazione modificando il modo in cui viene svolto il lavoro.
C'è una pressione crescente sulle organizzazioni per fornire soluzioni migliori in tempi sempre più brevi, senza compromettere la qualità.
Ecco perché è impossibile parlare di qualità senza parlare di gestione del cambiamento. I processi con cui vengono sviluppate le soluzioni fornite dalle aziende devono essere sempre pronti a cambiare e a migliorare per fornire i risultati
attesi.
Il change management, cioè il processo, gli strumenti e le tecniche per gestire il
lato del cambiamento che riguarda le persone, è ciò che serve per guidare una trasformazione.
Qualunque sia la motivazione alla base della voglia di cambiamento, a un certo punto
questo bisogno deve essere trasformato in un impatto specifico:
- sui processi;
- sul sistema o sui sistemi;
- sulla struttura organizzativa dell'azienda;
- sui ruoli professionali
La gestione del cambiamento si concentra sugli aspetti psicologici del trasferimento di un'organizzazione da uno stato precedente a uno nuovo in modo pianificato. La globalizzazione, il ricorso all'outsourcing e gli sconvolgimenti politici stanno accelerando il ritmo del cambiamento di moltissime organizzazioni. Il classico modello di Kurt Lewin del 1951 che prevedeva di sbloccare uno status quo, effettuare il cambiamento necessario e poi ricongelare il tutto non si applica più perché il cambiamento va gestito in modo organico e continuo.
Gli analisti identificano quattro tipologie di cambiamento:
- l'adattamento
- la ricostruzione
- l'evoluzione
- la rivoluzione
ognuna con un aspetto specifico che si adatta a una particolare circostanza. Chi si adatta, ad esempio, effettua microcambiamenti tali da consentirgli di conformarsi a ciò che sta succedendo nel contesto in cui opera, senza investire troppe risorse in un cambiamento più radicale.
La ricostruzione è più radicale ma fonda, comunque, su radici preesistenti sulle quali può contare. Si elimina ciò che non funziona più e si mantiene ciò che funziona, anche se potrebbe essere fatto meglio.
L'evoluzione parte da una situazione preesistente ma la porta a crescere, evolvendosi verso una prospettiva futura completamente diversa da quella presente. Si mantiene l'impronta del lavoro fatto in passato ma si tende a proiettarsi pesantemente nel futuro, tramite innovazioni e cambiamenti di un certo livello.
In ultimo abbiamo la rivoluzione che, come dice la parola stessa, è un'operazione che va in netta contrapposizione con lo status quo e con il passato. E' la forma di cambiamento più delicata da seguire all'interno delle organizzazioni ma, in certi casi, è l'unica percorribile.
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