GESTIRE I RISCHI

Le basi del risk management

 

risk management

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I rischi sono legati a qualunque settore di attività e, in modo particolare, al mondo imprenditoriale.
L'imprenditore, infatti, sa bene che deve considerare in ogni momento il rischio di sbagliare qualcosa che potrebbe avere grandi ripercussioni sulla sua attività o, addirittura, portarla al fallimento. Questo è particolarmente vero per coloro che avviano una nuova azienda dato che più della metà delle start-up falliscono entro i primi cinque anni. Rischi minori sono, invece, legati alle imprese più stabili che devono, comunque, mettere in conto il rischio di un possibile fallimento, ad esempio, al lancio di nuovi prodotti o alla nascita di un nuovo concorrente agguerrito

Qualunque sia la tipologia di rischio e il suo livello, tuttavia, è qualcosa con la quale tutte le organizzazioni devono imparare a convivere, cercando di esserne sempre consapevoli per gestirlo con attenzione.

Fu proprio riflettendo su tutto questo che un uomo d'affari americano, Andrew Carnegie, suggerì - usando una metafora - che in termini di gestione del rischio potrebbe essere meglio non mettere tutte le propria uova in uno stesso paniere per poi limitarsi a montargli la guardia.
Dal crollo di Lehman Brothers del 2008, le organizzazioni hanno cambiato di parecchio la loro sensibilità nel percepire il rischio. Ora le aziende pensano al rischio in base a due fattori:

  • sorveglianza
  • gestione

Tenere sotto controllo i rischi significa:

  • identificarli;
  • dare loro una priorità;
  • gestirli in maniera critica;
  • garantire che siano costantemente sotto controllo

La gestione del rischio, invece, si riferisce alle procedure e alle politiche dettagliate pensate al fine di evitare o di ridurre i rischi.

Come abbiamo spiegato all'inizio, i rischi sono insiti in tutti i settori di attività. Una start-up, ad esempio, corre il rischio di avere pochi clienti per sopravvivere ed entrate insufficienti a coprire i costi. Se lavora con l'estero, poi, bisogna considerare il fattore cambio che potrebbe diventare all'improvviso sfavorevole. Vi è anche il rischio che un concorrente copi l'idea vincente della nuova azienda e che la metta in pratica in modo migliore.

Quando, invece, una società affermata prende in prestito denaro da una banca, c'è il rischio che i tassi di interesse aumentino e che i rimborsi diventino troppo onerosi. Le aziende sul mercato da anni, però, spesso seguono il consiglio di Carnegie e diversificano le loro attività per distribuire il rischio. E' soprattutto in questo che si differenziano dalle piccole imprese il cui successo è spesso legato ad una sola idea, ad una regione geografica o ad un'area particolare del mercato. Se l'idea non funziona in tale mercato, si fallisce in fretta.

E' essenziale, in ogni caso, che le aziende vecchie e nuove siano consapevoli di ogni più piccola modifica del mercato e che reagiscano ad esse nella maniera più opportuna.
Il rischio è un problema strategico perché gli imprenditori devono valutarlo attentamente tenendo ben presente che potrebbe portare utili (e, in questo caso, diventerebbe un'opportunità) ma anche perdite. Prepararsi ad anticipare o, almeno, a reagire nella maniera più opportuna ad eventuali rischi prevede delle conseguenze strategiche che, spesso, sono le conseguenze dell'azione rispetto all'inazione.

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I rischi devono essere quantificati e gestiti e pongono una sfida strategica costante.

PER SAPERNE DI PIU':
Che cos'è il risk management?
Risk management: il futuro della Qualità