IL PROCESSO DI PROBLEM SOLVING E
L'AZIONE CORRETTIVA

Staff di QualitiAmo

Facciamoci aiutare dalla norma (TS) 16949 per migliorare il nostro processo di Problem solving

azione correttiva

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Su “Quality Progress”, rivista edita da ASQ, si fa una bella analisi sulle azioni correttive e, in generale, sul processo di problem-solving.
Proviamo a riassumervi i punti salienti dell’articolo che abbiamo trovato molto interessante.

L’autore del pezzo parte facendo un confronto tra la norma (TS) 16949 utilizzata nel campo dell'Automotive e la ISO 9001 ricordandoci come, in aggiunta ai requisiti già specificati nella 9001, la IATF 16949 richieda che le azioni correttive vengano trattate includendo altri elementi non previsti nella norma più generica.
I due documenti insieme ci forniscono, dunque, la traccia da seguire per impostare un buon processo di risoluzione dei problemi. Vediamone insieme le parti principali:

  • identificazione del problema – questo è uno dei punti che spesso viene mal interpretato. Per identificare al meglio un problema occorre raccogliere tutti gli elementi necessari non fermandosi ai sintomi della problematica ma andando alla sua vera radice
  • formulazione dell’azione di contenimento e dell’azione correttiva – l’azione di contenimento è quella che servirà per arginare subito i sintomi della problematica rilevata mentre l’azione correttiva si assicurerà che il problema non si verifichi più. Capite benissimo da soli che rimuovere i sintomi di un problema non basta per poter dire di averlo risolto e che un’azione di contenimento non ha nessun senso se non viene seguita da un’azione correttiva che assicuri un risultato nel lungo termine. E’ importante, però, assicurarsi che le azioni di contenimento restino in funzione fino a quando non si sarà verificata l’efficacia dell’azione correttiva decisa.
    Uno dei problemi maggiori che si affrontano nelle nostre realtà è che le singole problematiche non vengono mai completamente risolte (tramite un’azione correttiva) ma semplicemente gestite momentaneamente (con azioni di contenimento) e quindi si continua a correre cercando di contenere eventuali danni senza concentrasi su come eliminare il problema alla radice
  • analisi delle cause, anche tramite test e analisi sui resi – questo lavoro va fatto prima di decidere quale azione correttiva implementare e si compone, a sua volta, di tre step:
    • capire perché il problema è arrivato fino al cliente o al livello successivo del processo
    • capire perché si è originato il problema
    • capire perché il sistema non è stato in grado di identificare e bloccare subito il problema
    • verifica dell’efficacia dell’azione correttiva e del suo impatto – nessun processo di problem solving può considerarsi concluso senza aver testato l’efficacia della soluzione che abbiamo scelto di adottare

la IATF 16949 chiede anche che le organizzazioni applichino ad altri processi e prodotti simili le azioni correttive considerate efficaci in modo da prevenire problematiche assimilabili a quelle già trattate e risolte e questo rientra a pieno titolo nello spirito delle azioni preventive. In futuro, probabilmente, si eliminerà addirittura ogni riferimento alle azioni preventive che rientreramnno in una più generica pianificazione della Qualità che deve mirare formulare obiettivi e specificare i processi e le risorse necessari per centrarli.

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PER SAPERNE DI PIU':
Scrivere una buona azione correttiva
Terminologia: azione correttiva