TEAM BUILDING:
LA FUNZIONE DEL LEADER

di Staff di QualitiAmo

L'importanza di un leader all'interno del gruppo di lavoro

team building

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Team building: cosa deve fare il capo?

In tutti i gruppi di lavoro possiamo riconoscere facilmente un capo o perché è un leader naturale oppure perché gli è stata affidata la responsabilità del team.
Ma quali sono i compiti che deve svolgere un leader per fare del vero team building?

Possiamo riassumerli in tre funzioni principali:

  • facilitatore psicologico e materiale: convoca i partecipanti agli incontri del gruppo, indica gli obiettivi, identifica i compiti di ognuno, prepara i documenti di supporto, incoraggia la partecipazione di tutti, mantiene monitorati i progressi del gruppo, ecc.
  • regolatore dei rapporti con l'esterno: gestisce il tempo a disposizione per fare un lavoro, risolve eventuali controversie, diventa il canale privilegiato per i rapporti del gruppo con l'esterno, ecc.
  • gestore dei risultati: controlla i risultati ottenuti, li sintetizza per presentarli all'esterno, condivide le informazioni scaturite con tutte le parti interessate, ecc.

Le tipologie di leader

Il comportamento dei membri di un gruppo dipende moltissimo dall'atteggiamento del leader che li guida ed è fondamentale se vogliamo imparare a fare team building.
La leadership del responsabile di un gruppo si può ricondurre a tre tendenze principali:

  • il capo che accentra il potere: concentra tutti i poteri su di sé, prende decisioni, determina i compiti di ogni membro, impone le metodologie di lavoro, valuta i risultati ottenuti, critica apertamente, ecc.
    Si rende garante del lavoro svolto che continua come ha stabilito anche quando lui è assente.
    Membri di un team di questo genere si riconoscono facilmente perché svolgono il lavoro senza alcun piacere e perché fanno in modo che all'interno del gruppo si creino contrasti e divisioni. E' uno stile di leadership che alla lunga non paga, crea ostilità verso il capo e non aiuta i membri del gruppo a socializzare.
    I partecipanti a gruppi di lavoro come quello descritto si dividono in due categorie:
    • chi aggredisce e sfida apertamente la leadership
    • chi diventa apatico e si disinteressa completamente del lavoro
  • il leader democratico: presenta al team gli obiettivi ed elenca le possibili alternative in modo da avviare una discussione costruttiva con il gruppo per prendere le decisioni insieme.
    La divisione del lavoro tra i membri del team avviene in modo abbastanza spontaneo ma il leader fa in modo che le capacità e la predisposizione di ognuno vengano opportunamente incanalate.
    Gli interventi del capo e dei membri del gruppo sono oggettivi e concentrati sul compito da svolgere. Tutti partecipano in maniera attiva ai lavori.
    Tendenzialmente, chi lavora in un team di questo tipo si sente abbastanza soddisfatto e cerca di dare il massimo in termini di efficienza
  • il capo che delega : prende le decisioni più importanti all'inizio del lavoro ma poi delega la gestione del gruppo ai membri che lo compongono. Non risulta determinato nel seguire gli sviluppi del lavoro, non aiuta il team quando è in difficoltà, non fornisce né le risorse né le informazioni necessarie a rendere indipendenti i membri del team.
    Il gruppo, dopo aver sperimentato e goduto di un'estrema libertà, finisce per trovarsi in netta difficoltà: non riesce a comunicare in maniera organica con l'esterno, svolge i suoi compiti in maniera disordinata, non raggiunge l'unanimità nelle decisioni e non riesce a trovare una sintesi nel lavoro svolto.
    Questo stile di leadership può piacere a molti perché lascia grande libertà ma non funziona nei gruppi di lavoro dove deve esserci una figura in grado di prendere le decisioni quando il team non riesce ad uscire da una posizione di stallo

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Dalle descrizioni, vi accorgete facilmente che il gruppo di lavoro migliore si rivela quello guidato dal leader democratico perché svolge il lavoro in modo più efficiente e perché ha partecipanti decisamente più soddisfatti. Tuttavia, questo modello non è affatto il più seguito perché per metterlo in pratica occorrono fattori che spesso mancano:

  • un leader capace e con conoscenze di team building
  • un leader organizzato ed empatico, attento anche agli stati d'animo degli altri membri del gruppo
  • un leader capace di fare un passo indietro per lasciare spazio ai membri del gruppo, in modo da far loro esprimere tutto il potenziale che hanno
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