CONVINCERE UNO SCETTICO CHE GLI AUDIT DELLA QUALITA' SONO UNO STRUMENTO PREZIOSO
Quali strategie possiamo usare per convincere uno scettico che gli audit ISO 9001 forniscono reale valore?

Se state cercando di convincere qualcuno della validità degli audit ISO 9001, dovete prima capire una verità fondamentale: lo scetticismo ha radici profonde e ragioni legittime. Non è semplice ostinazione o resistenza al cambiamento. È qualcosa di più complesso.
Dimentichiamoci per un momento le spiegazioni superficiali. Le vere ragioni per cui le persone sono scettiche verso gli audit sono spesso nascoste sotto la superficie:
1. Il tempo perso
Non è solo una questione di tempo perso. È la sensazione viscerale che qualcuno stia rubando tempo prezioso al "vero lavoro". Questa percezione nasce da un'esperienza reale: troppe volte hanno visto la burocrazia divorare ore preziose senza benefici tangibili.
Le esperienze negative del passato pesano come macigni. Ecco i traumi più comuni che abbiamo incontrato nel tempo:
- sistemi documentali pachidermici che hanno sepolto le persone sotto montagne di carta
- procedure così complesse da bloccare il lavoro invece di facilitarlo
- sistemi implementati solo per "far contento l'auditor"
2. La paura del giudizio
Qui tocchiamo un nervo scoperto. Gli audit vengono percepiti come un esame, un giudizio sul proprio lavoro. E nessuno, specialmente chi ha anni di esperienza, ama sentirsi "sotto esame". È come se qualcuno mettesse in discussione la sua professionalità, la competenza costruita in anni di lavoro.
Sotto la superficie dello scetticismo si nascondono paure reali e legittime:
- inadeguatezza
- E se non fossi all'altezza delle nuove procedure?
- E se il mio modo di lavorare venisse giudicato inadeguato?
- cambiamento forzato
- Dovrò cambiare il mio modo di lavorare?
- Perderò la flessibilità che ho sempre avuto?
- trasparenza
- I miei errori diventeranno visibili a tutti?
- Sarò più esposto a critiche?
3. La perdita di controllo
Questa è forse la ragione più profonda. L'introduzione di un sistema di audit viene vista come una perdita di autonomia. "Prima decidevo io come fare le cose, ora devo seguire procedure imposte da altri". È un sentimento potente, radicato nella nostra necessità di autodeterminazione.
Capire queste paure è il primo passo per superarle. Non serve negare o minimizzare questi sentimenti. Sono reali, legittimi e vanno riconosciuti. Solo partendo da questo riconoscimento possiamo costruire un dialogo autentico.
Parliamo di soldi
La verità? Gli audit sono un investimento con un ritorno misurabile.
Quando parliamo di qualità, parliamo di denaro. Ecco cosa succede in assenza di un sistema di controllo efficace:
- rilavorazioni: una percentuale del fatturato viene erosa da lavori da rifare
- sprechi: molte delle risorse vengono sprecate in attività non necessarie
- inefficienze: molto tempo viene perso nella ricerca delle informazioni e nella correzione degli errori
Un errore non è mai "solo un errore" perché spesso ha un effetto domino su:
- costi diretti di correzione
- tempo extra del personale
- ritardi nelle consegne
- insoddisfazione dei clienti
- danni alla reputazione
Un sistema di audit ben implementato porta a:
- riduzione scarti
- diminuzione delle rilavorazioni
- ottimizzazione dei processi
- riduzione dei tempi di risposta
- miglioramento qualità
Non fare niente per rintracciare ciò che non va e per migliorare il sistema qualità costa dei soldi:
Costi diretti non visibili
- Tempo perso in:
- ricerca di informazioni
- risoluzione dei problemi ricorrenti
- gestione delle emergenze
- correzione degli errori
- training ripetitivo
Costi indiretti
- opportunità perse
- clienti insoddisfatti
- stress
- turnover del personale
- inefficienze croniche
Non fare audit per risparmiare è come non fare manutenzione all'auto: il risparmio iniziale si trasforma in un costo maggiore nel tempo. Gli audit non sono un lusso che ci si può permettere solo quando si va bene. Sono uno strumento che permette di andare bene. Investire in qualità non è una spesa, è una delle decisioni più redditizie che un'azienda possa prendere.
Dal caos all'ordine: quando la qualità fa la differenza
Quante volte avete sentito questa frase: "So fare il mio lavoro, non ho bisogno di carte", salvo poi vedere chi l'ha pronunciata perdere due giorni a cercare il manuale di un macchinario critico, non riuscire a dimostrare di aver lavorato correttamente e rifare più volte lo stesso intervento perché ogni collega usava un metodo diverso? E ancora, è mai capitato che non si riuscisse a tracciare lo stato di un'offerta o a gestire correttamente le priorità? Quando vi costano gli scarti? L'avete maoi calcolato? E quanto tempo perdete in in rilavorazioni e movimenti inutili? Il vostro customer service sa quale percentuale delle chiamate che riceve riguarda problemi che sono stati già affrontati e risolti in passato?
La vera chiave non è convincere le persone che gli audit sono utili ma far scoprire loro come possono rendere il lavoro più facile, più efficiente e più gratificante.
Pensateci un attimo: nessuno considera una visita medica come "burocrazia inutile". Perché?
- prevenire è meglio che curare
- i controlli periodici danno sicurezza
- le analisi forniscono dati oggettivi
- la cartella clinica traccia la nostra storia
- gli specialisti ci danno consigli mirati
Proprio come un audit:
- previene i problemi
- verifica lo stato di salute dell'organizzazione
- fornisce dati concreti
- mantiene ben documentata la storia aziendale
- offre suggerimenti di miglioramento
E non è finita perché abbiamo audit nascosti anche nella nostra vita quotidiana. A chi non è mai capitato di controllare le date di scadenza degli alimenti che ha nel frigorifero o di assaggiare una pietanza durante la cottura? Allo stesso modo siamo abbastanza certi che molti di voi controlleranno le bollette e faranno una regolare manutenzione dei loro elettrodomestici, giusto?
E' proprio questo il messaggio che deve passare: un audit è NORMALE se vogliamo avere il controllo di ciò che facciamo all'interno della nostra organizzazione. Usiamo già sistemi di qualità nella nostra vita ma li chiamiamo:
- buon senso
- organizzazione
- prevenzione
- attenzione
- cura
Dal punto di vista di un esperto, l'audit ISO 9001 rappresenta uno strumento strategico fondamentale per la valutazione sistemica dell'efficacia del sistema di gestione qualità. Non si tratta semplicemente di una verifica della conformità ma di un'analisi approfondita che si sviluppa su diversi livelli critici:
l'approccio strategico: l'audit deve valutare l'allineamento tra il SGQ e gli obiettivi strategici dell'organizzazione. Questo significa esaminare come le politiche per la qualità supportino concretamente la direzione strategica aziendale, verificando la presenza di KPI significativi e misurabili.
la gestione del rischio: un elemento fondamentale è la valutazione del risk-based thinking. L'esperto cerca evidenze di come l'organizzazione:
- identifica e valuta i rischi e le opportunità
- integra le azioni preventive nei processi aziendali
- monitora l'efficacia delle azioni intraprese per mitigare i rischi
l'approccio per processi: l'audit deve verificare l'effettiva implementazione dell'approccio per processi, analizzando:
- le interazioni tra i processi
- lL'efficacia degli indicatori di processo
- la gestione delle interfacce critiche
- la capacità di ottimizzare le prestazioni attraverso il ciclo PDCA
la leadership e il contesto: un esperto sa che è fondamentale valutare:
- l'effettivo impegno della leadership
- la comprensione del contesto organizzativo
- l'identificazione e il coinvolgimento delle parti interessate
- l'efficacia della comunicazione interna ed esterna
le competenze e la consapevolezza: un aspetto critico è la verifica di:
- efficacia della formazione
- consapevolezza del personale del proprio ruolo nel SGQ
- competenze specifiche necessarie per i vari processi
- capacità di gestione del cambiamento
Infine, un esperto sa che un audit efficace non si limita a identificare non conformità, ma deve generare valore aggiunto attraverso:
- l'identificazione di opportunità di miglioramento
- la condivisione di best practice
- uno stimolo all'innovazione
- un rafforzamento della cultura della qualità
Tutto questo, però, le persone che non si occupano direttamente di quality management non lo sanno ed è per questo che va spiegato bene.
Come convincere uno scettico
Se volete davvero convincere una persona che gli audit ISO 9001 sono utili, non iniziate cercando di "venderli", ma chiedete:
- "Raccontami la tua esperienza con i sistemi qualità"
- "Quali sono i problemi quotidiani che ti danno più fastidio?"
- "Se potessi cambiare una cosa nel tuo lavoro, quale sarebbe?"
Lasciate parlare la persona senza interruzioni, riassumete quello che avete sentito per assicurarvi di aver compreso bene, mostrate comprensione, se è il caso chiedete approfondimenti specifici. A questo punto, provate a cercare soluzioni ai problemi utilizzando l'audit.
Gestire le obiezioni comuni
1. "È solo burocrazia inutile"
Risposta efficace:
- mostrate esempi di semplificazione
- quantificate il tempo risparmiato
2. "Non abbiamo tempo"
Strategia:
- calcolate il tempo perso senza sistema
- mostrate il ROI del tempo investito
- proponete un'implementazione graduale
- spiegare che, se il problema è il tempo, l'audit ci permetterà di mappare le attività e di scoprire eventuali passaggi inutili che si possono eliminare
3. "Andiamo bene così"
Approccio:
- non contestate direttamente
- usate domande per capire meglio
- mostrate opportunità di miglioramento
- presentate dati tesi al confronto
- chiedere se non c'è nemmeno un problema che infastidisce e provare a cercare insieme una soluzione attraverso l'audit
Portate esempi concreti di quando la mancanza di documentazione ha causato problemi:
- "Ricordi quando Marco è stato in malattia per due settimane e nessuno sapeva come gestire quel cliente importante?"
- "Quella volta che abbiamo rifatto il lavoro tre volte perché ogni operatore lo faceva in modo diverso?"
- "Quando abbiamo perso mezza giornata a cercare l'ultima versione del disegno tecnico?"
Checklist per convincere uno scettico
Fase 1: Preparazione
- Raccogliete dati sui problemi attuali
- Identificate i punti dolenti specifici
- Preparate esempi concreti di successo
- Calcolate i costi della non-qualità
- Organizzate un piano di approccio personalizzato
Fase 2: Primo contatto
- Ascoltate senza interrompere
- Documentate le preoccupazioni principali
- Identificate le esperienze negative passate
- Trovate punti di connessione comuni
- Stabilite un terreno di dialogo
Fase 3: Costruzione della fiducia
- Mostrate comprensione davanti alle resistenze
- Presentate dati oggettivi
- Proponete un progetto pilota gestibile
- Offrite supporto concreto
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