CHECKLIST PER LA CUSTODIA DEI BENI DEI CLIENTI E DEI FORNITORI
Guida strategica all'utilizzo efficace della checklist di autovalutazione per la gestione delle proprietà di clienti e fornitori. Metodologie, tempistiche e best practice per trasformare l'autovalutazione da semplice verifica a strumento di miglioramento continuo nella custodia dei beni di terzi

Una checklist di autovalutazione per la gestione delle proprietà di clienti e dei fornitori (punto 8.5.3 della ISO 9001) è un vero e proprio strumento strategico che richiede un approccio metodico e consapevole. La sua efficacia dipende non solo dal contenuto, ma soprattutto da come viene utilizzata all'interno dell'organizzazione.
Prima di passare direttamente al documento, vi ricordiamo che abbiamo scritto un articolo su come gestire ciò che non ci appartiene in modo da fornire valore aggiunto all'intero processo.
Frequenza e tempistica
L'autovalutazione deve seguire una cadenza regolare, idealmente trimestrale, con una revisione più approfondita su base annuale. Tuttavia, eventi significativi come l'acquisizione di nuovi clienti importanti, cambiamenti nei processi produttivi o incidenti rilevanti dovrebbero innescare valutazioni straordinarie. È fondamentale che queste verifiche non diventino un esercizio meccanico, ma mantengano sempre un approccio critico e investigativo.
Metodologia di Compilazione
La compilazione della checklist deve seguire un processo strutturato in tre fasi:
La fase preparatoria richiede la raccolta di tutta la documentazione pertinente: registri di movimentazione, report di manutenzione, segnalazioni di non conformità, feedback dei proprietari. Questo materiale fornisce il contesto necessario per una valutazione oggettiva.
La fase di valutazione deve coinvolgere un team cross-funzionale. Un singolo valutatore potrebbe avere una visione limitata; il confronto tra diverse prospettive - qualità, produzione, magazzino, amministrazione - arricchisce l'analisi e favorisce l'emergere di criticità nascoste.
La fase di analisi deve andare oltre la semplice registrazione delle non conformità. Per ogni punto critico identificato, è necessario:
- analizzare le cause alla radice del problema
- valutare l'impatto potenziale
- definire le priorità di intervento
- proporre azioni correttive concrete
Aree di valutazione
Il sistema documentale deve essere valutato non solo per la sua completezza, ma per la sua effettiva utilità operativa. Procedure troppo complesse o poco chiare possono essere più dannose dell'assenza di procedure.
La gestione fisica dei beni richiede un'analisi delle condizioni di stoccaggio, dei sistemi di identificazione, delle pratiche di movimentazione. Particolare attenzione va posta ai punti di transizione, dove i beni passano da un reparto all'altro o da una responsabilità all'altra.
La competenza del personale deve essere valutata non solo attraverso i registri di formazione ma osservando le pratiche quotidiane e parlando con gli operatori per verificare la reale comprensione delle procedure e delle responsabilità.
Dalla valutazione all'azione
I risultati dell'autovalutazione devono tradursi in un piano d'azione concreto. Per ogni area di miglioramento identificata, è necessario:
- definire obiettivi specifici e misurabili
- assegnare responsabilità chiare
- stabilire tempistiche realistiche
- allocare risorse adeguate
- prevedere momenti di verifica intermedi
Monitoraggio e follow-up
Il piano d'azione deve essere monitorato con regolarità. Un sistema di tracking efficace permette di:
- verificare l'avanzamento delle azioni correttive
- identificare tempestivamente eventuali ostacoli
- adattare il piano alle situazioni emergenti
- documentare i progressi realizzati
Comunicazione e condivisione
I risultati dell'autovalutazione e le azioni conseguenti devono essere comunicati in modo efficace a tutti i livelli dell'organizzazione. Questo serve a:
- mantenere alta l'attenzione sul tema
- condividere le best practice identificate
- motivare il personale mostrando i progressi raggiunti
- rafforzare la cultura della custodia responsabile
Miglioramento continuo
La checklist stessa deve essere oggetto di revisione periodica per:
- aggiornare i criteri di valutazione in base all'esperienza maturata
- incorporare nuovi requisiti normativi o contrattuali
- adattarsi all'evoluzione tecnologica e organizzativa
- mantenere l'efficacia come strumento di miglioramento
L'autovalutazione, se utilizzata correttamente, diventa un potente strumento di governance che non solo assicura la conformità ai requisiti, ma promuove un miglioramento continuo nella gestione dei beni di terzi, rafforzando la fiducia dei partner commerciali e creando valore per l'organizzazione.
Vi lasciamo, quindi, la checklist che potrete adattare alle vostre esigenze.
Buon lavoro!
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Checklist di autovalutazione per la custodia dei beni dei clienti e dei fornitori (punto 8.5.3 della ISO 9001) |
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