INFORMATICA EUROPEA: È L'ORA DEGLI STANDARD
Norme informatica
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L’Office of Government commerce di Londra, un dipartimento del Tesoro britannico, ha raccolto per la prima volta in un testo unico le linee guida che le aziende di tutto il mondo dovrebbero seguire per la gestione dei servizi di information technology.
L’ufficio britannico è un punto di riferimento per la standardizzazione nel settore informatico e negli anni ha acquisito un’autorevolezza internazionale.
Lo standard di riferimento si chiama Iso 20000 e fu stabilito già nel 2005. Oggi, però, viene riconosciuto anche dalle aziende italiane, che finalmente sono sul punto di aderire alla normativa.
"Aderire agli standard comporta sicuri risparmi di gestione informatica", spiega Franco Mastrorilli, amministratore delegato della Quint Weelington Redwood Italia, la società che fa capo ad un gruppo olandese specializzato nella consulenza per l’adesione ai parametri di Iso 20000.
"Un’osservanza di questi parametri può portare sia per le imprese che per gli enti pubblici un risparmio delle spese informatiche che si aggira intorno al 30% del totale. Il concetto di base è che se tutte le aziende si ispirano agli stessi modelli si hanno benefici in termini di spese d’impianto".
Stando a quanto dichiarato dalle aziende, il beneficio è davvero alto: adottando gli standard, la Visa ha ridotto i tempi di risoluzione dei problemi tecnici del 75%, la JP Morgan ha raggiunto un livello di soddisfazione della clientela del 93%, la Procter & Gamble annuncia di aver diminuito dell’8% i costi operativi con un risparmio di circa 500 milioni di dollari.
Lo standard è stato applicato anche da numerose istituzioni pubbliche soprattutto nei paesi scandinavi, Gran Bretagna e Usa.
La certificazione si basa sull’adesione alle best practice regolamentate appunto dall’Office of Commerce. L’Inghilterra è del resto il paese dove fu compilata negli anni 80 l’Information Technology Infrastructure Library, una raccolta di volumi per descrivere e catalogare i processi di gestione per un efficace funzionamento dei servizi informatici dell’impresa.
Il risultato è una summa delle linee da seguire: dalla relazione con i clienti alla pianificazione delle strategie, fino all’adozione di un vocabolario comune (il cosiddetto esperanto It), glossario di concetti condivisi dagli operatori del settore.
(Fonte: la Repubblica)
