LA TEORIA DEI VINCOLI (TOC) DI E. M. GOLDRATT

di Ilaria Selmi su Innovazione Blogosfere

Cos'è la Teoria dei Vincoli e a cosa serve?

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La Teoria dei Vincoli (Theory of Constraints-TOC) è la teoria organizzativa sviluppata dal fisico israeliano Eliyahu M. Goldratt a partire dalla fine degli anni ‘70.

Si tratta di una teoria sistemica che fornisce soluzioni per generare valore attraverso il superamento dei vincoli materiali e cognitivi che limitano la crescita delle imprese.

I concetti fondanti la Teoria sono due:

  • L'azienda è un sistema, ovvero un insieme di processi interdipendenti che si muovono in modo sincronizzato per raggiungere un obiettivo comune. Nel caso di aziende ‘for profit' l'obiettivo è generare cassa.
  • In un sistema esiste sempre un numero limitatissimo di fattori che ne impediscono crescita e miglioramento. Questi fattori sono il vincolo dell'organizzazione/azienda e dettano la velocità con cui essa è in grado di raggiungere il proprio obiettivo.
    Per estrarre il massimo valore possibile dall'organizzazione è necessario individuare il vincolo e gestirlo. Solo così è possibile controllare la velocità con cui l'intero Sistema genera valore, solo così è possibile una forma efficace di management.

La TOC fornisce strumenti scientifici operativi che supportano le imprese nella gestione dei vincoli materiali e nel superamento dei vincoli cognitivi.
Mi riferisco agli algoritmi per:

gestione della produzione
  • sviluppo nuovi prodotti
  • ripianamento dei magazzini
  • e agli strumenti a supporto dei processi di pensiero (Thinking Processes Tools) per la gestione del cambiamento e il supporto ai processi decisionali

L'APPROCCIO DECALOGO di LEPORE & COHEN

L'approccio Decalogo costituisce il contributo originale alla Teoria dei Vincoli degli scienziati dell'organizzazione Lepore e Cohen.

(L'articolo continua sotto al box in cui ti segnaliamo che alla collana di libri QualitiAmo si è aggiunto un nuovo titolo).

LA COLLANA DEI LIBRI DI QUALITIAMO

"La nuova ISO 9001:2015 per riorganizzare, finalmente, l'azienda per processi" - Si aggiunge alla collana dei libri di QualitiAmo il primo testo che svela i segreti della futura norma.
Dalla teoria alla pratica: il secondo lavoro di Stefania Cordiani e Paolo Ruffatti spiega come migliorare la vostra organizzazione applicando la nuova norma attraverso i suggerimenti del loro primo libro
(Vai all'articolo che descrive il nuovo libro)

"Organizzazione per processi e pensiero snello - Le PMI alla conquista del mercato" - Da una collaborazione nata sulle nostre pagine, un libro per far uscire le PMI dalla crisi.
L’ideatrice di QualitiAmo e una delle sue firme storiche spiegano come usare con efficacia la Qualità.
(Vai all'articolo che descrive il primo libro)

Tale approccio, descritto nel libro di Lepore & Cohen ‘Deming & Goldratt - The Decalogue', fonde in modo rigoroso e coerente Teoria dei Vincoli e Teoria della Conoscenza Profonda di W.E. Deming.

L'approccio Decalogo mostra come i concetti di Vincolo e di Variabilità siano le basi su cui fondare e sostenere la crescita di lungo periodo di un'organizzazione. Tale approccio sottolinea come la comprensione della variabilità di processi fisici e di pensiero (processi decisionali) siano per un'organizzazione lo strumento strategico di gestione, necessario a rendere sostenibile nel tempo crescita e miglioramento aziendale.

COMMENTI

Se ci limitiamo all'aspetto ‘meccanico' della TOC, ovvero agli algoritmi di gestione della produzione, il carattere innovativo, in un mondo industriale che dopo il fordismo ha conosciuto solo la ‘produzione snella' promossa dal Toyota Production System, sta nel non perseguire un bilanciamento dei sistemi ma uno sbilanciamento dei medesimi. In mercati e sistemi produttivi ad elevata variabilità, come quelli di questo inizio secolo, perseguire il bilanciamento significa, infatti, perdere d'efficacia.

La TOC propone una visione di sistema in cui l'ottimo globale non è raggiunto dalla somma di ottimi locali ma dalla capacità di fare ‘squadra' ovvero di sottottimizzare la propria prestazione in nome del raggiungimento della massima prestazione globale. Se prendiamo atto che l'impresa è un sistema (ovvero un insieme di parti interdipendenti che lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune), dobbiamo prendere atto che essa ha sempre un vincolo che ne limita l'efficacia (un collo di bottiglia che detta il ritmo con cui il sistema genera unità di obiettivo). L'innovatività sta nell'aver dimostrato che tentare di eliminare il vincolo significa subirlo, mentre decidere strategicamente dove esso debba stare e gestirlo è vincente sia in termini di energie necessarie sia in termini di efficacia.

Ma la vera innovatività della Teoria dei Vincoli sta nel supporto che essa, coi Thinking Processes Tools è in grado di dare ai processi di pensiero: i processi decisionali.
Vera e propria filosofia organizzativa , partendo da misure contabili che guardano al flusso di cassa e da algoritmi di gestione delle operation di cui è nota l'efficacia, essa lavora sui meccanismi di apprendimento delle risorse umane, permettendo il superamento dei vincoli cognitivi ed il conseguente sfruttamento ottimale degli asset fisici.

Una teoria che si fa prassi efficace nella quotidianità del management permettendo di guardare ai problemi di gestione con occhi diversi e a trovare soluzioni che non sacrifichino nessuna necessità aziendale.

La Teoria dei Vincoli viene proposta a quelle organizzazioni che avvertono una stringente necessità di miglioramento dei propri asset fisici (es. aumento efficienza produttiva, diminuzione del lead time, aumento vendite ecc) e umani (supporto ai processi decisionali, risoluzione dei conflitti interni fra funzioni, reparti, persone ecc) o a quelle organizzazioni che devono affrontare importanti cambiamenti (passaggio generazionale, riorganizzazione dei servizi ecc.).

Viene naturale pensare al tessuto industriale italiano, fatto prevalentemente di piccole-medie imprese a gestione familiare, prive di un management formato e dove spesso il passaggio generazionale segna un momento di crisi irrimediabile.
In questo tessuto industriale la vera innovazione è, anzitutto, nutrirsi di pensiero e di metodo organizzativo.

Come diceva una mia collega filosofa: "abbiamo bisogno di passare da impresa empirica (cioè basata sull'esperienza maturata dal titolare) ad azienda epistemica (cioè basata sulla conoscenza)".
In questa direzione opera chi implementa la TOC.

Pensiamo, infine, alla potenza che un metodo ed una prassi operativa efficace possono sviluppare in presenza di un'adeguata disponibilità di cassa.
Penso ai fondi d'investimento privati (private equity) o istituzionali che, di norma, basano il proprio business sulla capacità di gestire numeri, tagliare costi ed operare pazienti decoupages industriali, anziché sulla capacità di riorganizzare e gestire efficacemente il cuore produttivo dell'aziende acquistate. Quante occasioni di business vengono perdute da investitori pubblici e privati a causa dell'incapacità di sfruttare a pieno gli asset fisici ed umani che le imprese contengono?

A questo proposito vi lascio il link della SPAC che il Dott. Lepore ha costituito negli Stati Uniti e che ha proprio come obiettivo quello di produrre cassa tramite una gestione in ottica TOC delle aziende acquistate.

PER SAPERNE DI PIU':

Lean manufacturing e Teoria dei vincoli


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