IL PARADOSSO DEL LAGO: QUANDO LA ISO 9001 ALIMENTA LA CREATIVITA'

Attraverso una metafora di Anne Lamott, vediamo come la conoscenza organizzativa emerga dall'interazione dinamica tra standardizzazione e contributi individuali

tempo speso non corrisponde a successo

"Tutti gli scrittori sono piccoli fiumi che confluiscono in un lago"
(Anne Lamott)

Gli standard ISO vengono frequentemente percepiti come strutture rigide e meccanicistiche, distanti dal flusso creativo del pensiero umano. Questa percezione crea un apparente contrasto con metafore come quella di Anne Lamott, che descrive gli scrittori come "piccoli fiumi che confluiscono in un lago", suggerendo un processo organico, fluido e collaborativo. La tensione tra queste due visioni—standardizzazione strutturata e creatività individuale—merita un'analisi più approfondita, poiché nasconde una complementarità sorprendente.

Il punto 7.1.6 della ISO 9001:2015 stabilisce che le organizzazioni devono determinare, acquisire e proteggere la conoscenza necessaria per l'operatività dei propri processi. Tradizionalmente interpretato come un approccio top-down alla gestione del sapere, questo requisito è spesso implementato attraverso database, procedure documentate e sistemi di gestione documentale. Questa visione burocratica, tuttavia, non coglie la natura profondamente relazionale e dinamica della conoscenza delle organizzazioni.

La metafora della Lamott offre una prospettiva alternativa sulla dinamica della conoscenza. I fiumi individuali—con le loro peculiarità, percorsi e velocità—contribuiscono a formare un sistema più ampio, il lago, che diventa qualcosa di diverso dalla semplice somma delle sue parti. Questa visione riconosce la natura interdipendente del sapere e valorizza l'unicità di ogni contributo all'interno del sistema collettivo.

Contrariamente all'idea che solo gli individui alimentino l'organizzazione, il lago della conoscenza collettiva nutre a sua volta i fiumi individuali. La standardizzazione, lungi dall'essere una limitazione, diventa un amplificatore che permette alle conoscenze individuali di trovare nuovi canali di espressione. Un modello condiviso libera energie cognitive precedentemente impegnate nella gestione dell'incertezza, consentendo maggiore creatività nelle aree che contano. Paradossalmente, la struttura genera libertà creativa.

La norma ISO 9001 non impone artificialmente processi alle organizzazioni ma riconosce e codifica dinamiche naturali di creazione della conoscenza già esistenti. In questa prospettiva, la standardizzazione diventa essa stessa un atto creativo: una narrativa condivisa che l'organizzazione costruisce su se stessa. Documentare processi non è un esercizio burocratico, ma un'attività che dà senso e continuità all'esperienza collettiva.

Il requisito della conoscenza organizzativa nella ISO 9001:2015 riconosce implicitamente la natura emergente e relazionale del sapere. Gli standard, lungi dall'essere gabbie burocratiche, creano le condizioni affinché i fiumi individuali possano confluire in modo produttivo nel lago della conoscenza collettiva. L'organizzazione diventa così un sistema in continua evoluzione dove standardizzazione e creatività non sono forze opposte ma complementari, impegnate in un dialogo continuo che genera innovazione e adattabilità.

Le organizzazioni non devono scegliere tra struttura e flessibilità ma gestire sapientemente l'interazione tra i due elementi, riconoscendo che, come nella frase di Anne Lamott, la bellezza e la forza del sistema risiedono precisamente nella diversità dei contributi individuali e nella loro capacità di confluire in qualcosa di più grande.

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