STRUTTURE AZIENDALI RIGIDE COME OSTACOLI AL CAMBIAMENTO

Non ci si sofferma abbastanza sulla relazione tra la struttura di un'organizzazione e la sua propensione al cambiamento

struttura aziendale rigida è un ostacolo al cambiamento

"Se non è rotto, non aggiustarlo" (anche se scricchiola).

"Ti ricordi quel cambiamento del '92? Un disastro!"

Le strutture aziendali rigide sono il paradiso della burocrazia e l'inferno degli innovatori. Ecco come riconoscerle:

Immaginate una piramide. Ora riempitela di manager. Avete appena creato una gerarchia verticale.

Il potere? Tutto in cima. Come una torta di compleanno con una sola ciliegina.

La comunicazione? Formale come un ballo di gala dell'Ottocento.

I compiti? Divisi come fette di pizza. Nessuno osa assaggiare quella del vicino.

Le regole? Tante e inflessibili come un sergente istruttore.

L'autonomia dei dipendenti? Meno di un criceto in gabbia.

Dove trovarle? Ovunque ci sia paura del cambiamento:

  • in qualche ufficio pubblico: dove le scartoffie regnano supreme
  • in qualche fabbrica vecchio stile: con catene di montaggio umane
  • nei corpi militari: "Signorsì!" è la parola d'ordine.
  • in molti ospedali: la burocrazia è davvero la medicina migliore?
  • in qualche scuola tradizionale: dove l'amministrazione sembra la materia principale

Queste strutture offrono stabilità ma il rischio è di diventare troppo stabili, un po' come dei fossili. Le strutture rigide, infatti, sono un po' come dei muri che soffocano la libertà.

La creatività? Muore:

  • procedure standardizzate: pensare fuori dagli schemi è vietato
  • errori? Peggio dei peccati mortali. L'innovazione trema di paura
  • stimoli? Rari come un panda in Antartide
  • tempo per sognare? Meno di quello per uno starnuto
  • cambiamento? Una parolaccia aziendale

L'iniziativa personale? Si arrampica su pareti lisce:

  • decisioni? Solo dall'alto. Come la manna dal cielo, ma meno nutriente.
  • ruoli? Stretti come camicie di forza
  • "Non è compito mio": il mantra aziendale
  • autonomia? Un mito
  • valutazioni rigide: performance misurate col righello
  • capi sovraccarichi? Come Atlante con il mondo sulle spalle

La motivazione? Svanisce come neve al sole:

  • riconoscimenti? Rari come le eclissi solari
  • crescita? Lenta come un bradipo
  • ambiente? Grigio come un cielo londinese
  • coinvolgimento? Meno di quello per scegliere la carta igienica aziendale
  • collaborazione tra reparti? Un dialogo tra sordi

Le strutture organizzative rigide sono modelli di gestione aziendale caratterizzati da una forte aderenza a regole, procedure e gerarchie predefinite. Queste strutture tendono a resistere al cambiamento e a mantenere uno status quo operativo, spesso a scapito della flessibilità e dell'innovazione.

E' un po' come se tutti avessero un cervello preistorico, basato su paure, abitudini e un pizzico di arroganza: "Siamo i migliori!" (mentre il Titanic affonda).

Come far volare le idee senza schiantarsi

Adesso provate a immaginare un'azienda come un parco giochi. La libertà? È il permesso di usare tutti i giochi. Ecco le tre giostre principali:

  1. La giostra dell'innovazione

È come un brucomela impazzito. Se si lascia che le persone ci salgano:

  • scateneranno idee pazze. Alcune saranno oro
  • l'azienda si piegherà come un contorsionista. Il mercato cambia? Cambiate con lui
  • diventerete unici. Come un unicorno in un gregge di pecore
  • i dipendenti sorrideranno. Come bimbi con un gelato gigante
  1. Il megafono delle idee

Immaginate un karaoke aziendale. Tutti cantano, nessuno fischia:

  • le informazioni volano
  • idee diverse si scontrano. Nascono soluzioni geniali
  • i problemi vengono a galla prima di far affondare la nave
  • la fiducia cresce, proprio come una pianta ben innaffiata.
  1. Il laboratorio degli esperimenti

È come giocare ai piccoli chimici, ma in grande:

  • ogni errore è una lezione. Imparate senza andare a scuola
  • piccoli cambiamenti, grandi risultati
  • esplorate l'ignoto. Ma con il paracadute
  • diventate agili. Come una gatta su un tetto che scotta

Queste tre libertà si intrecciano come i fili di una corda robusta ma attenzione! Libertà non significa anarchia. È come guidare: potete andare ovunque, ma rispettando il codice della strada aziendale.
La vera sfida? Bilanciare libertà e direzione. Come un funambolo su un filo. Chi ci riesce vola alto.

Per comprendere appieno l'impatto delle strutture flessibili, vediamone i principali vantaggi:

  1. adattabilità al cambiamento:
    • flessibilità strutturale: capacità di riconfigurare rapidamente team e risorse in risposta a nuove sfide o opportunità
    • iterazione continua: approccio di miglioramento incrementale che permette aggiustamenti frequenti
  2. innovazione accelerata:
    • cultura della sperimentazione: testare nuove idee con cicli di feedback rapidi
    • collaborazione cross-funzionale: team multidisciplinari che favoriscono lo scambio di idee
  3. empowerment dei dipendenti:
    • autonomia decisionale: maggiore libertà per i dipendenti di prendere decisioni nel loro ambito di competenza
    • leadership distribuita: responsabilità condivise che promuovono l'iniziativa e la leadership a tutti i livelli
  4. comunicazione migliorata:
    • trasparenza: flusso di informazioni più aperto e accessibile in tutta l'organizzazione
    • feedback continuo: meccanismi per raccogliere e integrare rapidamente il feedback da dipendenti e clienti
  5. maggiore efficienza operativa:
    • eliminazione di silos: riduzione delle barriere tra dipartimenti per una collaborazione più fluida
    • processi snelli: riduzione della burocrazia e delle procedure non essenziali
  6. focalizzazione sul cliente:
    • reattività alle esigenze del mercato: capacità di rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle preferenze dei clienti
    • co-creazione: coinvolgimento diretto dei clienti nel processo di sviluppo dei prodotti/servizi
  7. engagement e soddisfazione dei dipendenti:
    • scopo: chiara connessione tra il lavoro individuale e gli obiettivi aziendali
    • crescita continua: opportunità di apprendimento e crescita professionale integrate nel lavoro quotidiano

La soluzione?

Qual è, dunque, la migliore soluzione? Appiattire la piramide, distribuire il potere, abbracciare l'agilità. Come? Con team misti, dipendenti con l'empowerment, una tecnologia smart.

Il giusto equilibrio? Bilanciare controllo e flessibilità. Solo così l'azienda può trasformarsi da piramide ad astronave: pronta a esplorare nuovi mondi.

Per riuscire a cambiare senza guidare con il freno a mano tirato, occorre superare la mentalità: "La mia conoscenza, il mio tesoro". La visione aziendale non può più essere un mosaico con pezzi mancanti e non bisognerebbe reinventare la ruota ogni giorno.

Occorre creare ponti là dove ci sono muri, creare autostrade per la comunicazione tra le doverse aree aziendali, condividere davvero le informazioni e parlare chiaro. Per sopravvivere, l'azienda deve evolversi da fortezza impenetrabile a ecosistema aperto. In che modo? Questi sono solo alcuni suggerimenti:

  • cultura dell'apprendimento
  • gestione del cambiamento
  • comunicazione cristallina
  • laboratori di sperimentazione
  • leader illuminati

Strutture rigide contrapposte a quelle flessibili

Immaginate due aziende: una è un rigido robot, l'altra una contorsionista al circo. Indovinate chi vince la gara della sopravvivenza?

Una struttura flessibile permette un cambiamento rapido e un miglioramento continuo, di sbagliare spesso ma di rimettersi immediatamente in carreggiata, di poter contare sulla quasi totale assenza di burocrazia e di silos e di avere una grande reattività. Si deve puntare sulla stabilità necessaria per restare in piedi anche quando c'è qualche scossone ma con la flessibilità che occorre nei mercati moderni. Ecco qualche idea per riuscirci:

  • progetti pilota
  • scrum e kanban
  • task force
  • rotazione ruoli
  • empowerment
  • linee guida
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