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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Lun Apr 20, 2015 2:24 pm Oggetto: Le doti del nuovo super manager |
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Stefania mi ha lasciato una serie di spunti tratti da "D" da condividere con voi.
Vediamo il primo.
(Fonte: "D")
"Visionari o pragmatici, supertecnologici o tradizionalisti: di quali debbano essere le funzioni di un capo si dibatte da tempo. In America c'è addirittura una scuola di pensiero che sostiene la teoria di aziende no-manager"
(...)
"Ma al di là dei casi limite, c'è qualcosa che emerge con forza: la necessità di una ri-unione di competenze sotto un unico leader al vertice della piramide. E' la nuova era del manager 3.0: le aziende non possono più permettersi di pagare una figura che non ha idee ma sa far funzionare la macchina o gestire i costi o, al contrario, un motivatore o un innovatore (il classico leader carismatico) che però non sa trasformare la sua visione in un modello di organizzazione e produzione."
(...)
"Dopo una ricerca durata 5 anni, si è arrivati a delineare una sorta di identikit del leader/manager ideale. Stiamo vivendo un'evoluzione velocissima, in cui il ciclo di vita di un prodotto è anche di pochi anni. Per questo al concetto di visione si è sostituito quello di pensiero prospettico: in sostanza è la capacità di lavorare in modo dinamico per prevedere l'evoluzione del prodotto o dell'organizzazione nel futuro medio-breve di 3-5 anni."
Continueremo la lettura di questi spunti nei prossimi giorni.
Cosa ne pensate? |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Lun Apr 20, 2015 2:32 pm Oggetto: |
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Per farmi un'idea più precisa del contenuto espresso, attendo i prossimi spunti.
Al momento la mia ttenzione è su quel "ideale", aggettivo dalle molte sfacettature.
Immagino che tutti vorrebbero avere un manager supereroe, che potesse racchiudere tutte le qualità immaginabili.
La questione è: ciò è possibile? |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mar Apr 21, 2015 2:23 pm Oggetto: |
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Continuiamo la lettura di "D".
"E se il mercato è dominato dalla velocità, non basta un leader con un'idea brillante ogni 4 anni. C'è bisogno di innovazione da tutti, a ogni livello.
A che serve una leadership che abbia solo seguaci ossequiosi, ma non attivi e propositivi?
Per questo il nuovo manager/leader deve essere capace di motivare e soprattutto coinvolgere: anche perché i suoi collaboratori saranno sempre più competenti e scolarizzati, e non li si potrà confinare solo in ruoli operativi, ripetitivi e parecellizzati.
Di sicuro quello che andrà definitivamente in soffitta sarà il modello "non sei pagato per pensare", che talvolta ha caratterizzato le piccole imprese italiane.
Alcune aziende hanno già adottato questa nuova filosofia di responsabilità allargata: Whirlpool, per esempio, ha istituito diversi gradi leadership nell'organizzazione, affinché a tutti venga riconosciuto un ruolo decisionale in un settore specifico.
Poi c'è la Kone che rende pubbliche le retribuzioni di tutti i dipendenti. Perché tra le competenze irrinunciabili del manager 3.0 ci sarà anche la massima trasparenza, oltre alla capacità di ascolto, di dialogo e di restituire ai collaboratori tutti i feedback positivi e negativi" |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mar Apr 21, 2015 2:41 pm Oggetto: |
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Al momento la prima non sembra un esempio da seguire. |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mar Apr 21, 2015 2:45 pm Oggetto: |
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Perchè no? Non ti piace il fatto che ad ogni livello si possa avere una certa autonomia decisionale?
Con le dovute cautele a me non sembra una brutta cosa. |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mar Apr 21, 2015 2:50 pm Oggetto: |
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Mi riferivo alle vicende che coinvolgono l'azienda.
Sembra non stia rispettando gli accordi presi, quando ha acquisito l'indesit.
Una azienda che punta esclusivamente sul fatturato e non rispetta gli accordi con i suoi lavoratori, mi fa dubitare poi sulla reale autonomia decisionale. |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mar Apr 21, 2015 3:32 pm Oggetto: |
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Tornando al tema centrale:
la piramide decisionale permette di avere una azienda più dinamica. Richiede appunto figure con determinate caratteristiche.
Quello che fatico a credere è la facilità di trovarle. (con tutte le caratteristiche nella stessa persona) |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mar Apr 21, 2015 4:37 pm Oggetto: |
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Ah, sí seguendo le notizie di questi giorni si tratta di un vero disastro annunciato. |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 3:30 pm Oggetto: |
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Continuando a leggere...
"Una strategia che trova riscontro anche nell'esperienza di Value for Talent, società specializzata nella ricerca di alti profili, che ha appena messo nero su bianco i requisiti ritenuti essenziali dalle aziende in cerca di un leader/manager: si va dalla capacità di generare entusiasmo e motivazione, anche gestendo le inevitabili resistenze al cambiamento, alla visione strategica, dalle capacità di organizzazione e pianificazione alla resilienza, l'attitudine a saper reagire e gestire al meglio lo stress e le difficoltà.
Competenze innate o da imparare e magari sviluppare? Evidentemente ci sono predisposizioni individuali più o meno accentuate, come l'empatia e la capacità di ascolto, ma questo non significa che non si possano apprendere"
(...) |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 4:06 pm Oggetto: |
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Eccezionale!
La resilienza nella tecnologia dei materiali è la resistenza a rottura per sollecitazione meccanica. Però!
Come altre volte detto ed in contrasto con le opinioni di altri, io penso che non sia possibile imparare tutto; alcune cose sono innate e possono essere migliorate, ma apprese no.
Nel gioco del calcio se io cerco un attaccante, non ha senso acquisti un difensore e provi ad insegnarli ad essere un attaccante.
Se cerco un manager/leader con determinate caratteristiche, se non ne ha alcune ... |
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Slender Man M.A.S.P.

Registrato: 20/04/12 14:28 Messaggi: 3224
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 4:45 pm Oggetto: |
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Guerra ha scritto: | La resilienza nella tecnologia dei materiali è la resistenza a rottura per sollecitazione meccanica... |
Ha lo stesso significato che ha in contesto psicologico, direi.
La capacità di fare fronte a una difficoltà improvvisa e inaspettata.
Mentre la resistenza meccanica si prova con una trazione continua (la chiamano UTS, di fatto è una resistenza alla trazione) la resilienza si prova con un impatto, spesso pure (quelli che inventano i test son carogne) a basse temperature...
Insomma, il paragone ci starebbe pure.
Poi son tutte fuffe, eh. Le aziende cercano il manager che possono pagare meno possibile a paritoà di buco in organigramma riempito. Sempre stando fuori dalla categoria "nepotismo" per la quale delego Sly ad illustrare meglio di me il mio punto di vista. |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 4:59 pm Oggetto: |
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Sono d'accordo che si possano utilizzare vocaboli tecnici in psicologia.
Spiegami però:
Citazione: | capacità di organizzazione e pianificazione alla resilienza |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 5:02 pm Oggetto: |
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Non c'è niente da fare: ho poca stima della psicologia.
Questo pur salvando alcuni psicologi, che come uomini intelligenti (tutte le professioni ne hanno) sono persone e professionisti da stimare. |
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Slender Man M.A.S.P.

Registrato: 20/04/12 14:28 Messaggi: 3224
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 5:06 pm Oggetto: |
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Resilienza è un vocabolo tecnico "psicologico", non deriva dalla tecnologia dei materiali, che io sappia. Sono due declinazioni diverse dello stesso concetto.
Come "pressione" è un termine astratto (qualcosa che schiaccia qualcos'altro) e poi si declina sia in psicologia, come "stress", sia in fisica, come forza su una superficie...
Il resto è fuffa compressa, sono d'accordissimo con te.
Pianificazione alla resilienza significa per me "capacità di creare delle condizioni per cui le persone a lui sottoposte sanno affrontare bene gli imprevisti anche duri". Ma questi non sono psicologi, sono marchettari.
E' come confondere uno storico con Luca Luciani (se lo ricordi). |
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Guerra Forumista classe "oro"

Registrato: 27/09/13 08:38 Messaggi: 5815
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Inviato: Mer Apr 22, 2015 5:12 pm Oggetto: |
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E' un vocabolo tecnico dell'ingegneria meccanica.
La psicologia lo ha copiato.
Ora anche lo stress fa parte della meccanica
Vada per "pianificazione".
Organizzazione della resilienza?  |
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