Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[QualitiAmo - Stefania]

Un articolo tratto dall'inserto "lavoro in corso" de: "La Stampa". Lo trovate a pagina 36 di questa rassegna stampa.

[sly_1982]

Ciao Stefania. ho letto l'articolo, purtroppo niente di nuovo. Questa crisi ha colpito duro, ma molti imprenditori hanno fatto di tutto, ed è stato loro concesso di tutto, in nome della crisi.

Quindi:
1- Lavorare di più per la stessa paga, e sotto organico.
2- Disorganizzazione sia nei servizi che in produzione, per un maggior numero di lotti, tempi di consegna più stretti...
3- Il livello di Qualità "tollerato" (ossia la soglia di "cazzate tollerate" in azienda) è aumentato, quindi si può vendere tutto perchè non si può buttare via nulla. La stessa cosa che avviene anche per l'Audit di parte terza del Sistema Qualità, dove si raccontano stupidaggini all'ispettore e si "piagnucola" per la crisi.
4- La formazione non si può fare perchè è con la crisi è soltanto un costo.
5- L'ergonomia del posto di lavoro e le condizioni di sicurezza sono aspetti secondari.
6- La persona è vista soltanto come una macchina. "Morto un papa se ne fa un altro."

Poi consideriamo che la realtà delle aziende italiane (la stragrande maggioranza) sono delle piccole realtà nate da industrialetti "furbetti" e senza un po' di cultura, che non sanno investire i propri ricavi in azienda. La crescita della persona con la formazione, la motivazione (non solo economica), il semplice ringraziamento di una persona per aver fatto qualcosa, spesso intimoriscono i responsabili e la Direzione, che crede in una richiesta di aumento di stipendio del dipendente. (Poi nel mio caso c'è anche un'interesse della Direzione nel tenere nell'ignoranza i dipendenti, così che non controbattano ai responsabili, alla Direzione e in generale alle decisioni sbagliate.)

Io credo che sia finita un'epoca, adesso, in nome della crisi, si stanno calpestando i diritti delle persone. E spero che ci sia qualcuno, come sto cercando di fare io, capace di ribellarsi e non sottostare alle richieste assurde del proprio responsabile o titolare.