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Quality Motivatore

Registrato: 26/09/08 15:13 Messaggi: 3370
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Inviato: Ven Lug 27, 2012 4:41 pm Oggetto: Ilva - Una riflessione |
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Ilva, ma potremmo dire anche altri casi, non ultimi quelli degli imprenditori emiliani terremotati che, oltre ad aver perso gli investimenti di una vita, e in alcuni casi forse anche i propri cari, si ritrovano ad essere incriminati e che, tra le innumerevoli difficoltà della ricostruzione (e con una falla nel "recipiente" della clientela che rischia di essere trasportata via dalla corrente del mercato globalizzato...) si ritrovano anche con lo spettro della burocrazia come ostacolo alla ripartenza.
Ora so che questo mio post scatenerà un putiferio tuttavia credo che in un sistema-Italia che funzioni bene non possono esserci istituzioni che fanno in modo zelante il proprio compito a scapito dell'interesse di molti individui. Nè questo interesse deve tuttavia essere stabilito inizialmente a scapito di altri settori e della comunità in generale.
Insomma sono sempre più preoccupato da questo stato di cose, tipico di un'Italia cresciuta sulle "dichiarazioni di inizio attività", maturata sui condoni e che poi, quasi d'improvviso, si sveglia talebana osservatrice di leggi fino a quel punto sorvolate e d'impeto chiude a chiave i settori dove si produce ed adotta verso i dirigenti o gli imprenditori coinvolti metodi da lotta alla mafia.
Tutto ciò che scriverete in opposizione a quanto sopra sarà giusto, è ovvio, io per primo ammetto che quanto sopra è border-line.
Ma rimango preoccupato dalle acciaierie che chiudono a Torino, a Terni, a Taranto. Dagli imprenditori che non possono ricostruirsi immediatamente il capannone in Emilia e che dovranno difendersi in tribunale dalle accuse di omicidio.
Vi sono nazioni occidentali "più evolute" dove la definizione delle leggi, l'osservanza progettuale e la verifica da parte degli organi preposti è radicata da sempre e viene effettuata preventivamente all'avvio delle attività. Queste nazioni oggi cavalcano il mercato.
Vi sono nazioni orientali "in evoluzione" dove invece tali leggi nemmeno sanno cosa siano, non esistono i casi Ilva e se capita come in Emilia gli stessi dipendenti si ricostruiscono lo stabilimento e ripartono.
Anche queste nazioni, certamente con un approccio negativo, non etico e non condivisibile, cavalcano il mercato.
C'è poi l'Italia che, come cantava L. Barbarossa, ha "la testa in Europa ed il sedere in Medioriente" ed è in una angosciante "via di mezzo": cresciuta con il binomio della piccola imprenditoria della casa-bottega da una parte e con le grandi industrie dall'altra ma in entrambi i casi, forse, con approcci un po' nostrani (e che oggi definiremmo forse orientali) adotta oggi un approccio da matura nazione occidentale. Si risveglia ambientalista (giusto!), rigorosa osservatrice della sicurezza (stra-giusto!) e dunque chiude tutto e condanna gli imprenditori (non so quanto sia giusto). Anche in una città come Taranto. Anche in un periodo di crisi come quello attuale.
Lo so, sono in torto direte voi, e lo dico anch'io.
Ma a me rimane questo senso di preoccupazione.
Non è questo il modo. A mio avviso. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Ven Lug 27, 2012 5:09 pm Oggetto: Re: Ilva - Una riflessione |
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Quality ha scritto: | questo mio post scatenerà un putiferio |
"Putiferio" è il mio secondo nome.
Non entro nei termini del tuo lunghissimo post perché su alcune cose sono d'accordo, su altre no e - comunque - ci sarebbero da fare decine di distinguo. Adesso non ne ho il tempo e neppure l'energia perché venerdì pomeriggio striscio sui gomiti fino alla mia caverna, mi appendo per bene al soffitto e cerco di non fare danni almeno fino a lunedì.
Scappo, buon weekend a tutti! |
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Portello Qualfista

Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Ven Lug 27, 2012 5:30 pm Oggetto: |
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Quality tu hai descritto perfettamente la situazione.
Sono d'accordo su tutto.
Spero solo che l'iniziativa del gip di Taranto sia una strigliata per stimolare tutte le parti (imprenditori, lavoratori, comune, provincia e regione) a stabilire delle tappe di ammodernamento e bonifica e che tali tappe siano rispettate da tutti.
Spero. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Ven Lug 27, 2012 9:27 pm Oggetto: |
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Cari Portello e Quality,
sono d'accordo su tante cose che dite, ma sulle acciaierie non sono d'accordo affatto, per ragioni che voi certamente più giovani di me non ricordate e/o non potete ricordare affatto.
Vi racconto com’è successo che i sig Riva , la Thissen e tutti gli altri si sono impadroniti delle vacche da mungere che hanno munto fino allo stremo, fregandosene della salute di chi ci lavora e dell'intera città (mi dicono che il mare piccolo di Taranto sia ridotto ad una cloaca!)
C'era una volta l'IRI, che possedeva un sacco di acciaierie in tutta Italia (gestite e manutenute quasi seriamente perchè , tanto pagava sempre Pantalone (c'erano si le piccole mangerie dei soliti disonesti che allignano dappertutto e che oggi sono cresciuti a dismisura tanto da farne una “cultura”: avete sentito di quella igienista dentale, remunerata con un posto di consiglio regionale della Lombardia, che a causa delle sue vicende giudiziarie ha deciso di dimettersi "spintaneamente" a grande richiesta del suo maggiore Cliente, ha risposto che si dimetterà ad ottobre quando maturerà la pensione, dopo 5 anni di inde-fesso lavoro in Regione!)
Noi producevamo il migliore acciaio al mondo (ho vissuto personalment wqueste scelte e quindi posso racconytarvi cose viste non riportate).
I francesi si incazzavano perchè dovevano venire da noi per imparare come si faceva, i tedeschi, Thissen in testa erano incazzati perchè il nostro acciaio, sempre superiore al loro, costava molto di meno.
Allora andarono in Europa a piangere che c'era sovrapproduzione di acciaio e bisognava tagliare: non certo le loro produzioni ma quella italiana, ovviamente.
Allora il presidente dell'IRI era Prodi che, da presidente, di cose tecniche non capiva un beato nulla, ma aveva dei consulenti che attaccavano l'asino dove voleva il padrone.
Quando a Bruxelles si iniziò a spargere la voce che si sarebbe fatta questa decimazione si capì subito che il criterio di scelta per la chiusura (di circa il 50%, mica bazzecole, degli stabilimenti sia pubblici che privati), era , giustamente la modernità e lo stato di manutenzione (per assicurare che non capitassero cose come a Taranto oggi).
Così si assistette ad un inverecondo mercato delle vacche. Molti privati, di quelli che spolpano l’osso fin che c’è carne e poi lo mollano, portandosi via i capitali, magari all’estero, non volevano fare manutenzione e rinnovare gli impianti, ma capirono che sarebbero stati penalizzati con la loro chiusura.
Allora si vide che l’Italsidere cominciò a ripulire e rammodernare i suoi stabilimenti spendendo miliardi di Pantalone; i privati no!
Ad un certo momento , quando la legge europea era molto vicina all’approvazione (e si conosceva il nome di tutti i siti che sarebbero stati chiusi, e cioè quasi tutti quelli dei privati) l’IRI vendette i suoi stabilimenti pressoché rinnovati (generalizzo perché c’era una gamma più o meno variegata di situazioni) ai Privati, i quali pagarono i nuovi stabilimenti cedendo i loro ossi spolpati, valutati in modo “adeguato” in modo che l’esborso di danaro fresco fosse minimo e in molti casi NULLO!
Uscita la legge, l’IRI fu costretta a chiudere quasi tutti i suoi nuovi acquisti (chiedere dettagli a Prodi!!) e i privati continuarono con gli stabilimenti nuovi a non spendere una lira di manutenzione.
II tedeschi tirarono un sospiro di sollievo come i francesi e tutti gli altri europei: lo scambio inverecondo a livello di CE fu il baratto della riduzione della quota di acciaio sottrattoci, con l’aumento delle quote latte agli allevatori; anche queste finite poi in mano ad allevatori disonesti che, sanzionati, trovarono un supporto peloso da parte di un noto partito politico (di gente fine ed educata!).
I tedeschi si comperarono le acciaierie di Terni, che producevano la miglior gamma di acciai speciali AL MONDO!! … e sapete com’è andata a finire……
A Taranto la musica non è cambiata.
Che ci sia qualcuno del governo che obblighi a quegli (im)prenditori di fare il loro minimo dovere, no eh!!.
Ci vuole la magistratura che cerchi di far applicare la legge!.
E questi (im)prenditori stanno zitti e mandano avanti 8000 disperati a protestare che, pur di mantenere il loro posto di lavoro, sono disponibili a rimetterci la salute della loro famiglia e centinaia di migliaia di cittadini incolpevoli.
Io che ho vissuto tutta questa storia in prima linea la penso così!
ciao |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 8:25 am Oggetto: |
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Paoloruffatti ha scritto: | E questi (im)prenditori stanno zitti e mandano avanti 8000 disperati a protestare che, pur di mantenere il loro posto di lavoro, sono disponibili a rimetterci la salute della loro famiglia e centinaia di migliaia di cittadini incolpevoli. |
E' la solita bruttissima storia: lavoro o salute, lavoro o diritti. E poi, ovviamente, strumentalizzazione dell'opinione pubblica da parte di certi vergognosissimi media. Alla fine di tutto, i colpevoli sono i magistrati o coloro che si battono per diritti che dovrebbero essere acquisiti e non in discussione perché non è tornando indietro che si progredisce...
Mi fermo qui perché ci sarebbe da parlare per ore di quanto queste situazioni facciano male all'Italia! |
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Quality Motivatore

Registrato: 26/09/08 15:13 Messaggi: 3370
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 9:50 am Oggetto: |
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Paoloruffatti ha scritto: | Io che ho vissuto tutta questa storia in prima linea la penso così!
ciao |
Ciao Paolo,
innanzitutto ti ringrazio per la straordinaria opportunità, che sempre ci dai, di imparare un po' di storia recente attraverso le tue esperienze.
Quanto da te riportato sulla "storia dell'acciaio in Italia" fa venire i crampi allo stomaco per la rabbia di trovarsi come al solito davanti alle eccellenze Italiane rovinate dalla malgestione e da interessi di terzi.
Paoloruffatti ha scritto: | Che ci sia qualcuno del governo che obblighi a quegli (im)prenditori di fare il loro minimo dovere, no eh!!.
Ci vuole la magistratura che cerchi di far applicare la legge!.
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Credo che il punto sia questo. Il governo, le istituzioni e gli organi preposti dovrebbero obbligare le aziende ad operare nel modo corretto, prima dell'avvio di un'attività imprenditoriale e poi durante l'operatività dell'azienda, con controlli la cui profondità e periodicità dovrebbe essere funzione della tipologia di prodotto/servizio e dell'impatto che ha l'azienda nel tessuto sociale del territorio in cui opera.
E invece capita l'esatto opposto. Si interviene solo dopo decenni (Paolo probabilmente saprebbe spiegare anche quali sono i "meccanismi" che, ad un certo punto, fanno scattare tali intereventi...) quando l'azienda ha già compromesso il territorio dal punto di vista ambientale ed è peraltro profondamente radicata in quello sociale.
Il risultato è quello che vediamo. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 10:14 am Oggetto: |
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Quality ha scritto: | E invece capita l'esatto opposto. Si interviene solo dopo decenni (Paolo probabilmente saprebbe spiegare anche quali sono i "meccanismi" che, ad un certo punto, fanno scattare tali intereventi...) quando l'azienda ha già compromesso il territorio dal punto di vista ambientale ed è peraltro profondamente radicata in quello sociale.
Il risultato è quello che vediamo. |
Certo la strada dell'eccellenza e dell'intelligenza ci indica che i controlli debbano essere fatti sempre e comunque e che gli imprenditori sconsiderati vadano fermati immediatamente ma cosa fare dopo che i buoi sono scappati dalla stalla? Limitarsi ad allargare le braccia? Continuare come se niente fosse?
Te lo chiedo perché hai scritto:
Quality ha scritto: | Si risveglia ambientalista (giusto!), rigorosa osservatrice della sicurezza (stra-giusto!) e dunque chiude tutto e condanna gli imprenditori (non so quanto sia giusto). Anche in una città come Taranto. Anche in un periodo di crisi come quello attuale. |
Tu cosa suggeriresti? Aboliamo la magistratura o le chiediamo di andarsene all'estero (magari in Guatemala) per un po' di tempo, fino a quando non saremo pronti ad essere un Paese civile? Gli imprenditori li lasciamo liberi di delinquere nuovamente purché conservino i posti di lavoro di gente che si autoavvelena per non morire di fame?
Il reato è sempre un reato anche quando sono mancati i controlli che ne avrebbero impedito il perpetuarsi. Al massimo, saranno da punire anche coloro che non hanno controllato ma questo non assolve di certo l'imprenditore.
Attenzione perché, se iniziassimo a pensare che il male minore sia non punire i delinquenti, saremmo davvero sull'orlo del baratro. Il fine non giustifica sempre i mezzi, soprattutto quando questo fine si lascia dietro diossina e cadaveri.
Un'ultima domanda: quali sarebbero i "meccanismi che, ad un certo punto, fanno scattare tali intereventi", secondo te? Mi piacerebbe saperlo perché io sono ingenua e credevo solamente si trattasse del lavoro doveroso di magistrati che si limitano semplicemente ad applicare la legge... |
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Portello Qualfista

Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 10:29 am Oggetto: |
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QualitiAmo - Stefania ha scritto: |
...
Un'ultima domanda: quali sarebbero i "meccanismi che, ad un certo punto, fanno scattare tali intereventi", secondo te? Mi piacerebbe saperlo perché io sono ingenua e credevo solamente si trattasse del lavoro doveroso di magistrati che si limitano semplicemente ad applicare la legge... |
Credo che Quality pensi male (fa peccato, ma ci azzecca).
A Bergamo nel 1992 venne approvato il progetto di costruzione del nuovo ospedale su un'area chiamata Trucca: una palude con fontanile che continua a produrre acqua.
Le domande che una persona normale si fa sono:
1) da chi è partita l'esigenza di costruire un nuovo ospedale?
2) che fine faranno le attrezzature perfettamente efficienti e costosissime che attualmente sono in regolare funzione nel vecchio ospedale?
2) perchè scegliare un'area che andrebbe bene per una risaia?
L'anno scorso l'ospedale è stato finito.
1) E' inagibile da allora per la presenza dell'acqua,
2) il costo finale è raddoppiato,
3) la ditta che lo ha perso ha fatto ricorso al TAR perchè con l'offerta concorrente non era possibile costruire la struttura, il TAR ha respinto il ricorso,
4) la ditta che ha vinto l'appalto al ribasso ha portato i libri in tribunale,
5) la ditta che gestisce il parcheggio annesso (sic!) ha chiesto i danni per mancato introito,
6) le ditte a cui sono state ordinate le attrezzature mediche chiedono il ritiro e il pagamento delle stesse, probabilmente addebiteranno dei costi per il ritardato pagamento,
7) i geologi dicono che li ci saranno sempre problemi per la presenza di un fontanile che continua a spingere acqua in superficie.
Ce n'è abbastanza o no per sequestrare l'ospedale? |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 10:41 am Oggetto: |
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Portello ha scritto: | Ce n'è abbastanza o no per sequestrare l'ospedale? |
Ce n'è abbastanza soprattutto per capire che Milano e Taranto, in fondo, non sono così lontane e che - forse - avremmo dovuto dare retta a chi il medico lo fa davvero e questa situazione l'aveva già denunciata molto tempo fa.
Era tutto scritto, sapevamo bene come sarebbe finita, sapevamo persino a che nome fosse legato l'ospedale. Occorreva altro? |
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Slender Man M.A.S.P.

Registrato: 20/04/12 14:28 Messaggi: 3224
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 10:45 am Oggetto: |
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mi aggancio al filone di Paolo con considerazioni spot
l'Italsider è stata per alcuni anni l'azienda italiana che spendeva di piu' in formazione, e per alcuni aspetti la realtà che piu' ho visto avvicinarsi a Olivetti
un'acciaieria a caldo all'epoca viveva se produceva 4 MT/anno - Taranto ne fa 8 perche' non è un'acciaieria, sono due. e il raddoppio di Taranto (= la scelta di costruire vicino all'acciaieria esistente una gemella) è stata una scelta che non aveva nulla a che fare con la politica industriale, ma tutto con la gestione delle clientele. produciamo acciaio in Puglia, dove nessuno consuma acciaio, e carichiamolo tutto sui traposrti speciali per il nord. raddoppiamo l'acciaieria, diamo lavoro direttamente o indirettamente a decine di migliaia di persone, che ci voteranno quando sarà il momento.
la scelta assassina è stato il raddoppio, ed è stata assolutamente politica, non imprenditoriale. la svendita a Riva (che ha preso una linea prodotto da maison di moda e ne ha voluto fare un discount) è stata una decisione POLITICA.
Poi Riva è quello che quando gli mori' un operaio in Fabbrica e venne convocato per gli interrogatori diede ordine di CHIUDERE la produzione a zero ore finche' non fosse uscito.
E Riva è quello della palazzina B, mi pare si chiamasse, a Taranto. Il reparto bianco, il posto dove è nato il mobbing in Italia. uffici con una sedia e basta, nemmeno la scrivania, e un filo elettrico e una lampadina nuda appesa.
Insomma, quella politica ha seleziona gli imprenditori adatti a lei. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 11:01 am Oggetto: |
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Slender Man ha scritto: | Insomma, quella politica ha seleziona gli imprenditori adatti a lei. |
Torniamo sempre lì: se non cambieremo certa politica, continueremo ad avere simili imprenditori. E, se avremo simili imprenditori, avremo certi media. E se certi media continueranno a fare il loro lavoro di disinformazione, continueremo ad avere cittadini disinformati (ma senza un'alibi perché davvero basta svegliarsi) che voteranno certi politici.
Un circolo chiuso che viene spezzato da poche voci coraggiose che, puntualmente, vengono messe a tacere da certa opinione pubblica.
Per fortuna è sempre più difficile far tacere proprio tutti... |
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Fagus Forumista di Alta Qualità

Registrato: 17/05/11 13:04 Messaggi: 767
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 1:37 pm Oggetto: |
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Quality ha scritto: | Paoloruffatti ha scritto: | Che ci sia qualcuno del governo che obblighi a quegli (im)prenditori di fare il loro minimo dovere, no eh!!.
Ci vuole la magistratura che cerchi di far applicare la legge!.
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Credo che il punto sia questo. Il governo, le istituzioni e gli organi preposti dovrebbero obbligare le aziende ad operare nel modo corretto, prima dell'avvio di un'attività imprenditoriale e poi durante l'operatività dell'azienda, con controlli la cui profondità e periodicità dovrebbe essere funzione della tipologia di prodotto/servizio e dell'impatto che ha l'azienda nel tessuto sociale del territorio in cui opera. |
Abbiamo uno Stato un po' levantino però.
Finchè aveva il monopolio del tabacco, nessuna legge control il fumo negli ambienti pubblici (più che giustissima e lo dico da fumatore). Perchè farla solamente dopo la vendita a privati?
Qui il caso è abbastanza simile; finchè lo stabilimento era in mano IRI, come scrive Paolo era un gioiello. Va al privato che non fa nulla per mantenere il gioiello ma lo spreme a più non posso senza curarsi di nulla.
E lo Stato che fa? Prende le mazzette a destra e a manca in tutte le sue diverse forme: politici centrali e locali, organi di controllo vari (!!??!!).
Ora che c'è un leggero calo di potere politico (ho quasi vergogna a chiamare "politici" le facce che vediamo da 20-30 anni), la magistratura si fa sentire. Bene dico. Ma i colleghi dell'attuale magistrato dove erano anni fa? L'aria di Taranto è venefica a partire solo da qualche settimana?
Ho letto su altri forum interventi di aziende che collaborano con Riva che quest'ultimo ha attivato azioni grandiose di miglioramento. Avesse speso (se è vero che ha speso) qualsiasi cifra ritengo sia ancora poco; quando si acquista una sociatà ci si accollano oneri e onori.
Non è sempre festa (per i signori di questo genere) come quella Alitalia, dove gli oneri se gli è assunti la collettività (e non solo per quello si speri essere stato l'ultimo atto). |
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Slender Man M.A.S.P.

Registrato: 20/04/12 14:28 Messaggi: 3224
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 1:59 pm Oggetto: |
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Fagus ha scritto: | ... i colleghi dell'attuale magistrato dove erano anni fa? L'aria di Taranto è venefica a partire solo da qualche settimana? |
infatti per me sono colpevoli anche loro, e anche loro dovrebbero essere perseguiti.
"entrambi", non "nessuno dei due". le colpe non si elidono, si sommano. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Lug 30, 2012 2:06 pm Oggetto: |
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In ogni caso processi sull'inquinamento dell'Ilva ce ne sono stati e anche condanne. Certo il cammino della giustizia oggi in Italia non è dei più semplici, questo dobbiamo ricordarcelo.
Aggiungiamo anche tutte le leggi che hanno protetto l'azienda negli ultimi anni? Dico ma ci ricordiamo di certi ministri dell'Ambiente che contestavano i dati sull'inquinamento?
Come combatti certa gente se hai anche l'opinione pubblica contro? Basta aprire certi giornali degli ultimi giorni per capire che non ne usciremo mai! |
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