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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Ven Set 30, 2011 2:07 pm Oggetto: La psicologia ci insegna a fare questionari migliori |
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Scommetto che ben pochi di voi si fermano a ragionare per un attimo sui principi di base della psicologia quando preparano un questionario da sottoporre a un fornitore, a un cliente o a un collega ma vorrei attirare la vostra attenzione su questo brano tratto da: "Chi manipola la tua mente?" di Anna Oliverio Ferraris:
Immaginiamo di fare un sondaggio, come è stato negli USA ai tempi dell'amministrazione Nixon e della guerra in VIetnam, in cui si chiedeva all'opinione pubblica se il ritiro delle truppe dal Vietnam dovesse procedere a un ritmo più veloce o più lento.
Di fronte a un quesito siffatto la maggior parte delle persone opterà per l'opzione "rimo più veloce" e i giornali titoleranno, come fecero nel giugno del 1969, che l'opinione pubblica chiedeva una rapida ritirata.
Immaginiamo ora di porre una terza alternativa. Accanto alle due domande "le truppe devono ritirarsi più lentamente" e "le truppe devono ritirarsi più velocemente" inseriamo una terza opzione, cioè "al ritmo con cui si stanno ritirando ora".
Adesso la maggioranza propenderà per questa opzione, soltanto il 29% per l'opzione "più lentamente", appena il 6% per l'opzione "più velocemente" e i giornali titoleranno, come fecero qualche settimana dopo il primo sondaggio, "Inversione di rotta nell'opinione pubblica, gli americani sono a favore della politica attuale".
Gli psicologi sociali conoscono bene questo trucco e sanno che se si aggiunge una terza categoria a due opzioni in contrasto tra loro, dal 10 al 40% degli intervistati opterà per questa opzione, soprattutto se viene percepita come più sicura, tradizionale e indolore.
(continua...) |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Ven Set 30, 2011 4:29 pm Oggetto: |
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Uno spostamento dell'opinione pubblica si verifica anche nei casi in cui venga utilizzato un sondaggio basato su opzioni "aperte" o "chiuse".
Nel primo caso si pone una domanda del tipo di quella posta anni addietro da Howard Schuman e Jacqueline Scott in una ricerca sulle preferenze sociali: "Qual è il problema più importante di fronte a cui si trova oggi il nostro paese?"
Le risposte a questo tipo di inchiesta dal formato "aperto" furono estremamente diversificate: soltanto il 2% delle persone interrogate indicò ai primi posti la qualità delle scuole pubbliche e l'inquinamento mentre il resto degli interrogati (cioè il 98%) indicò un vasto numero di categorie, definito col termine "altre".
Se, invece, il questionario veniva formulato in modo "chiuso", con opzioni predeterminate tra cui la qualità delle scuole pubbliche, l'inquinamento, l'aborto legalizzato e la crisi energetica, le "altre risposte" si riducevano al 40% e ben il 32% degli intervistati puntava il dito contro la qualità delle scuole pubbliche.
(continua...) |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Ven Set 30, 2011 4:52 pm Oggetto: |
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Gli studi sulla modalità della comunicazione e delle consultazioni indicano che quando si chiede il parere delle persone le loro risposte variano in funzione di questi fattori:
1) l'ordine di presentazione delle domande
2) il contesto in cui sono inserite le domande
3) se il formato delle domande è aperto o chiuso
4) se vengono proposte delle alternative
5) l'ordine di proposta delle alternative
6) l'esistenza di categorie intermedie
7) il modo in cui sono suddivise le scale di punteggio |
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