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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
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MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 1:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

la mia opinione

una non conformità è tale solo se l'errore è causato da una procedura non seguita? No, si ha una non conformità quando i prodotti non raggiungono le caratteristiche qualititative (compresa rintracciabilità, affidabilità etc)

se la procedura o le istruzioni operative non prevedevano una possibilità e questa si è verificata ed ha portato ad un errore? Hai due non conformità una sul prodotto una sulla procedura/sistema non esaustivo
Quella sul prodotto ha come causa la lacuna della procedura, quella sulla procedura avrà altre cause che dovete investigare.

se l'errore non arriva al cliente non è da considerarsi come una non conformità? Sì continua ad essere una non conformità (scusatemi nella fretta non sono stato chiaro nella prima edizione)

la precedente responsabile qualità ha considerato tutte le azioni intraprese come preventive . Preventivo è evitare che qualcosa capiti non che non raggiunga il cliente.


In generale ho l'impressione che nella tua realtà le non conformità vengano viste come pretesto per "punizione" e non come riconoscimento di una necessità di miglioramento


L'ultima modifica di 2p71828 il Mar Gen 25, 2011 3:17 pm, modificato 1 volta
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tati
Nuova recluta del forum


Registrato: 06/12/10 10:33
Messaggi: 35

MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 2:46 pm    Oggetto: Rispondi citando

grazie 2p71828, le tue risposte sono sempre di grande aiuto!

più che altro nella mia realtà le non conformità sono viste con terrore, come se il fatto di rilevare una non conformità possa portare al mancato rinnovo della certificazione.
Io penso che "insabbiare" gli errori non sia una gran dimostrazione di qualità, però è anche vero che mi trovo in una posizione scomoda... con la direzione che ormai è abituata a non conformità zero... e con le passate verifiche dell'ente certificatore che sono sempre andate bene con pochissime osservazioni... e, a quanto mi hanno detto, i rapporti di azione preventiva li hanno esaminati! ( quest'anno avrò lo stesso esaminatore che ha rinnovato la iso9001:2008 l'anno scorso)
Il dilemma è.. rimanere su questa linea di condotta?? che ne pensate?
Il fatto è anche che il nostro sistema qualità non è molto chiaro sulla definizione delle non conformità, ed addirittura il rapporto di azione correttiva/preventiva è un modello unico. Per cui, anche se non sono state registrate come non conformità, in pratica poi è stato compilato il rapporto di azione correttiva!

Non so... per quanto sia difficile a volte penso che sia conveniente iniziare a mettere su un sistema qualità da zero piuttosto che prenderne in mano uno avviato!! Smile
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QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 2:59 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao tati. Ti dico la mia. Una non conformità è tale se c'è uno scostamento di qualsiasi tipo rispetto a una norma o a un testo che avete stabilito come riferimento (procedura, manuale, istruzione, specifica, altro).

Su tutto il resto sono perfettamente in linea con il collega che ti ha già risposto.
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 3:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

sembra comune che non si faccia vedere tutto all'auditor (NC interne e dei clienti) per paura di quale strane conseguenze. Se le NC le trattate correttamente non ci sono problemi a meno che non ci siano problemi legali in mezzo

il fatto che abbiate un medesimo modello per azioni preventive e correttive può avervi salvato gli anni precedenti: l'auditor se le giocava come voleva. Sarebbe interessante leggere il report dell'auditor e cosa riportasse come evidenze per il trattamento delle NC.

Anche per i clienti dire che non si hanno NC fa storcere il naso. Non arrivare ad averne 30 con i vari enti che li fanno per ripicca contro i vicini etc, ma educa gli operatori etc a farne (e' brutto da vedere che le NC sono aperte solo dai CQ, nella mia realtà lo spiego a clienti e auditor con il livello scolastico basso e la presenza di personale non di madrelingua italiana)

secondo punto.
negli audit interni non trovare alcuna NC per anni mi sembra impossibile. Almeno un documento annullato/superato ancora in uso, una registrazione sbagliata, una scatola a magazzino di cui non si riesce a rintracciare la produzione e i controlli, qualche firma mancante qua e là, un operatore che non sappia rispondere a una domanda etc..

concludendo.
anche se rompi una traduzione hai buoni motivi per farlo. Se poi dalle NC fai scaturire un miglioramento del sistema avrai solo approvazioni.
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dario
Enigmatico sorridente


Registrato: 27/11/07 16:30
Messaggi: 3701

MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 4:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

2p71828, sole1 ottime le tue risposte! nulla da aggiungere se non incitare Tati a studiare una strategia ben supportata dalla direzione per indurre un cambiamento di cultura graduale (evitare choc e rigetti) per far sì che le NC, AC, AP, PM siano poi vissute come il motore del miglioramento continuo.
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(QUA)lità
Nuova recluta del forum


Registrato: 24/01/11 23:40
Messaggi: 36

MessaggioInviato: Mar Gen 25, 2011 11:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Auditor ha scritto:
Portello ha scritto:
Riprendo il topic per allargare la discussione e filosofeggiare un po'.

Riparto dal mio esempio:

Cade un libro per terra.
Trattamento: si sistemano le pagine del libro e lo si rimette al suo posto.
Azione correttiva: si mette una spalla che ne evita la caduta.

Se scrivo
Azione preventiva: si cercano tutti i libri che possono cadere e si mettono spallette a tutti per evitare che cadano anche loro.

Scrivo bene o scrivo male? pensa1



Secondo me è ancora correttiva invece, in quanto una azione preventiva non può nascere da una non conformità.
Sarebbe stata preventiva se fosse stata attuata prima della caduta.
almeno questa è la mia scuola di pensiero.. :-)
buon 2011 a tutti!

sono d'accordo, sarebbe preventiva nel caso in cui:
ho visto il libro in bilico e potrebbe cadere allora decido di intervenire affinchè il libro non cada, magari revisionando la pg di riferimento, e cosi evitare, magari, il cadere anche di altri Smile
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QualitiAmo - Alberto
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Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Mer Gen 26, 2011 9:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao (QUA)lità, volevo solo dirti che mi piace molto l'approccio con il quale sei entrato nel nostro forum: hai la voglia di partecipare e di aiutare gli altri e questo è molto importante ed è un comportamento da sostenere e imitare se vogliamo davvero che questo spazio cresca e diventi sempre di più un luogo adatto al confronto.

Bravo! applauso1
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Auditor
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Registrato: 23/03/09 11:29
Messaggi: 59

MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 12:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per rispondere a Tati: non esiste non conformità senza requisito. E i requisiti possono essere impliciti o espliciti.
ciao a tutti!
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tati
Nuova recluta del forum


Registrato: 06/12/10 10:33
Messaggi: 35

MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 1:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

grazie a tutti, ho letto con attenzione tutte le vostre risposte!
ovviamente un requisito implicito, al di là delle procedure, è quello di soddisfare il cliente, quindi secondo me quando si ricevono dei reclami sui prodotti o sui servizi offerti al cliente, e si va poi ad intervenire sulle procedure e sui software (nel nostro caso) per correggere qualcosa, quello che è successo era una non conformità a mio avviso.. poi segue un'azione correttiva, ed una preventiva per evitare che accada di nuovo.
Riassumendo un'azione preventiva, non legata ad una non conformità, la posso considerare tale solo se ancora non è successo un evento difforme da quanto previsto da noi o da quanto si aspetta il cliente... giusto?
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Auditor
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MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 1:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

secondo me è così!
Però ciò che vado a fare per evitare che accada di nuovo è ancora correttiva.
ciao a tutti!
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 1:25 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottimo, tati, sei davvero brava a stimolare la discussione. Così si fa.
Sono assolutamente d'accordo con ciò che hai scritto.

Auditor, scusa se mi intrometto, ma credo che una non conformità possa essere definita come tale solo se è relativa ad un requisito non solo esplicitato ma anche scritto. Un requisito implicito o che risiede solo nella mia mente non può dare luogo a non conformità. Al massimo, la non conformità sarà non averlo esplicitato.

Sei d'accordo? pensa1
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Auditor
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MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 1:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

non proprio...la norma 9000:2005 definisce requisito : "esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente".
nota 3: "un requisito specificato è un requisito che è precisato, per esempio, in un documento".

Da quanto sopra si evince come non sia la regola avere la forma scritta per tutti i tipi di requisiti.

esempio: non trovo scritto da nessuna parte che quando vado in albergo non troverò i topi in camera, ma se li trovo come può non essere una nc?

sono ad ogni modo convinto che di regola i requisiti siano formalizzati

vorrei ovviamente comq sentire che ne pensano gli altri amici del forum

ciao!
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dario
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Registrato: 27/11/07 16:30
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MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 2:51 pm    Oggetto: Rispondi citando

Forse Alberto si riferiva anche luio alla 9000 che definisce la "non conformità" come “mancato soddisfacimento di un requisito”.

Io, da qualche annetto ho smesso di perdere tempo a litigare sul glossario, perché ho imparato che i concetti della qualità sono tutti di buon senso e cerco solo di spiegare con il buon senso e con gli esempi semplici i temi che a volte sono ostici.
Audito regolarmente (poco, forse, con una ventina di audit generalisti ed una ventina di audit tecnici all'anno) e da quando ho iniziato ad auditare sul serio (ascoltare le persone) ho un grande successo (sempre modestamente e umilmente parlando).

L'esempio dell'albergo con i topi è molto carino e calza, ma te lo smonto se ti dico che siamo a New Dehli o stiamo in Perù in una zona dove se trovi il topolino sai che c'è vita Wink

Noi troppo spesso ci eleviamo a "studiati" che fanno le pulci per scrivere una NC perché era implicito che se sul disegno la tolleranza geometrica di planarità dava +/- 0,015 sul metro e troviamo 0,025... e poi ci accorgiamo che il disegnatore non ha pensato che abbiamo solo una fresatrice che tiene appena i 4 centesimi... e in realtà servono +/- due decimi...
Solo per far capire che dobbiamo davvero sempre prima cercare di capire, entrare nei ruoli, analizzare, poi giudicare.

Ottima, Auditor, anche la considerazione che la forma scritta sia da prediligere, ma NON in assoluto.
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QualitiAmo - Alberto
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Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 3:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Eccomi. Hai ragione, Auditor, scusa. A volte tendo a dimenticare il semplice buon senso che la norma chiama "requisito inespresso". Ha ragione anche Dario, però, a dirci di prestare attenzione al fatto che ciò che non è espresso è equivocabile (il topo...) Very Happy
Quando una stanza in albergo si può definire pulita? La mia sensibilità e quella di un'altra persona possono differire quindi la pulizia sarà sì un requisito implicito ma forse è meglio scrivere in cosa consiste, ogni quanto la facciamo e coma la facciamo.

La lezione che ne ricavo - dunque - è che, fatto salvo il buon senso, i requisiti è sempre meglio esprimerli (in forma scritta, disegnata, fotografata o come meglio crediamo noi). A livello di terminologia, però, hai assolutamente ragione Auditor e ti ringrazio per avermelo fatto notare, così ho ripassato!

Grazie per la discussione, carissimi colleghi e amici! Very Happy
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Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Gio Gen 27, 2011 7:42 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti,
entro nella discussione perchè stimolato dall'esempio di Dario sulle tolleranze messe dall'Ufficio Tecnico su un pezzo senza sapere che cosa sia la capability di macchina o di processo.

Io di vaccate del genere ne ho viste di tutti i colori, sia quando ero capo officina, sia adesso che bazzico negli uffici tecnici di aziende manifatturiere.

Aprendo la riflessione vorrei sottolineare che gli ignari capi ufficio tecnico non si rendono conto che spessissimo sono loro che prendono decisioni strategiche da imprenditore (dico loro che si prendono le responsabilità da imprenditore pur non avendone lo stipendio!!) tirando un segno in un modo piuttosto che un altro, o decidendo il tipo di materiale da usare per un componente, determinando in cascata le dotazioni di macchine dell'azienda, oppure, peggio, quando decidono di richiedere una tolleranza stratosferica (il famoso centesimo) quando a loro starebbe bene anche un decimo e poi le dotazioni di officina non riescono a fare meglio di 3 decimi.

Se chiedete loro perchè hanno messo sul disegno una tolleranza da un centesimo, ti rispondono che loro lo richiedono perchè sanno che "quelli dell'officina non capiscono niente" e quindi "stanno più attenti" e riescono a fare il "decimo che serve", altrimenti "sbragherebbero!"

La cosa è demenziale anche perchè se l'imprenditore deve acquistare la macchina e decide sul famoso centesimo si trova a spendere 4-5 volte di più di una macchina con capability del decimo.

Se mi viene voglia vi racconto nella sezione "aneddoti sulla qualità" il caso di un disegnatore che stava per far ritardare di 3 mesi la consegna di una centrale elettrica, costringendo con una piccola scelta (e scema) nel suo disegno, di lavorare un corpo turbina di AP su una macchina a CN, piuttosto che su una banale alesatrice solo visualizzata, mettendo la lavorazione in coda alla prima che era un collo di bottiglia insormontabile.
Ciao
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