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Gidiemme Apprendista forumista
Registrato: 11/06/10 07:36 Messaggi: 60 Residenza: Milano
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 10:16 am Oggetto: Una qualità su misura per il Sistema Italia |
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Vorrei aprire con questo post una discussione su un argomento che mi sta molto a cuore. Secondo voi gli strumenti della Qualità presentati e discussi in tante sezioni del forum si adattano anche al Sistema Italia? Vista la carenza di qualità nei processi, nei prodotti e nei servizi, a parte le solite eccellenze, pensate che si possa calibrare un ipotetico Piano della Qualità per il Sistema Italia? Quali priorità? Quali criteri da adottare? Quali criticità? Quali risorse da attivare?
Anche se in altre occasioni la redazione ha già lanciato l'argomento, proviamo a cimentarci su questo tema che riguarda tutti noi e tutti i giorni della nostra vita.  |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 10:47 am Oggetto: |
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Ciao Gidiemme! Ti sposto nel forum "strumenti" così possono partecipare alla discussione anche coloro che non sono abilitati alla lettura del Qclub.
Bello l'argomento, bravo!  |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 12:14 pm Oggetto: Re: Una qualità su misura per il Sistema Italia |
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Visto che sono tutti timidi, comincio io!
1) Gli strumenti classici della Qualità sono tranquillamente utilizzabili anche in Italia, come dimostrano le poche aziende avvedute che utilizzano il SGQ per essere concorrenziali.
Se la cultura del Paese è arretrata non bisogna cambiare strumenti ma, semplicemente, partire da quelli più semplici. Niente Six Sigma, dunque, ma imparare ad ascoltare la voce del cliente usando gli strumenti più banali è fondamentale così come ridurre gli sprechi applicando i principi base della Produzione snella
2) le priorità? FARE CULTURA! Ci credo molto e penso che sia ciò che manca nel management italiano. Del resto se si vuole provare a fare una reazione chimica è sempre meglio leggersi prima come farla piuttosto che rischiare di far saltare in aria la casa, giusto?
3) criticità: le persone. O, meglio, come vengono trattate le persone. Non si può pretendere che un dipendente trattato come leggo spesso qui sul forum faccia Qualità al meglio. Se è demotivato, difficilmente riuscirà a motivare gli altri. Ed ecco che torna il problema della cultura dei manager!
4) risorse: beh, noi, nel nostro piccolo, ci siamo già attivati per essere al servizio della materia. Mi piace pensare che quando abbiamo avviato il progetto QualitiAmo il panorama web della Qualità italiana era a dir poco desolante per quantità e qualità delle risorse messe a disposizione gratuitamente.
Ed ora voglio sentire gli altri anche se ci sarebbero molte altre cose da aggiungere. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 12:58 pm Oggetto: |
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Beh: io per esperienza personale in alcuni interventi in strutture anche non da poco della PA, ma anche delle associazioni di categoria degli imprenditori posso dire solo "Where there's a will there's a way": volere è potere.
E' pieno di gente brava e bravissima, ma se il "la" non lo dà chi è al potere puoi inventarti di tutto ma non funziona. Un po' come la qualità nelle Aziende: se non ci crede il padrone vuoi che ci creda il manovale?
con questo direi che si è detto tutto |
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Portello Qualfista

Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 1:14 pm Oggetto: |
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Non solo si può adottare un piano della Qualità, ma si DEVE farlo.
Tutti gli strumenti della qualità si dovrebbero usare per studiare, pianificare ed attuare questo ipotetico piano.
Priorità delle priorità: quale paese abbiamo in mente? Quali obiettivi ci diamo? Cosa vogliamo essere fra dieci anni?
Credo che queste domande nessun politico se le sia mai fatte.
E se la riposta è la politica attuale... |
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Gidiemme Apprendista forumista
Registrato: 11/06/10 07:36 Messaggi: 60 Residenza: Milano
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 3:52 pm Oggetto: |
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Vediamo di stimolare la discussione partendo da una semplice notizia di oggi: la elezione della Camusso alla guida della CGIL. Sembra un fatto che non attiene alla nostra discussione, ma al Sistema Italia, si eccome!
Partiamo quindi a configurare il Sistema Italia e poi proviamo a scendere su un livello decisamente inferiore: come si può fare a migliorarlo? Certamente attraverso un Piano, ma dopo avere fissato appunto:
-priorità,
-criteri,
-criticità
-risorse.
Vi sembra che stiamo volando troppo alto? Nemmeno per sogno. Torniamo alla Camusso, o meglio alla organizzazione che ci permette di usare un linguaggio più familiare a tutti noi.
Oggi il dialogo tra industria-sindacati-politica sembra completamente ingessato: i sindacati sono divisi tra di loro, la politica appare in tutt'altre faccende affacendata, le imprese hanno bisogno delle istituzioni con le quali dialogare. Un elemento di novità, come una donna alla guida del più grande sindacato, nello stagnante quadro istituzionale italiano è da accogliere con grande favore. Dunque secondo voi la Camusso e la Marcegaglia dialogheranno meglio di quanto non facessero Epifani e la stessa Marcegaglia? Secondo me si, perchè sono donne e sono più pragmatiche degli uomini.
La prima lezione che ne possiamo trarre può essere: l' organizzazione deve vivere certamente sui rapporti formali, ma anche su quelli informali, nello specifico sulla empatia che sembra esserci tra la Marcegaglia e la Camusso: senza questi non funzioneranno neanche i rapporti formali, ovvero quelli Istituzionali.
Staremo a vedere, mentre noi continueremo a costruire il nostro Piano della Qualità.  |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 4:15 pm Oggetto: |
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Ciao. Mi permetto di dissentire sulla tua ultima osservazione. Non credo che per migliorare la situazione della Qualità in Italia si debba partire dall'empatia che ci può essere tra due donne o tra due uomini o tra un uomo e una donna.
Le due signore che hai citato si trovano, prima di tutto, ad essere personaggi pubblici dai quali le persone si aspettano alcune cose. Un bravo professionista dovrebbe essere in grado di fare queste cose indipendentemente dal sesso o dal sesso dei suoi interlocutori.
Poi, certamente, ci saranno qualità femminili che aiuteranno in certe circostanze e qualità maschili che aiuteranno in altre ma credo siano altri i punti su cui focalizzarci:
ETICA
CULTURA
CAPACITA' DI GESTIRE LE RELAZIONI UMANE
che sono poi gli stessi che vorrei trovare in ogni manager del mio Paese.
Cosa ne pensi? |
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Gidiemme Apprendista forumista
Registrato: 11/06/10 07:36 Messaggi: 60 Residenza: Milano
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 4:56 pm Oggetto: |
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Certamente, non volevo dire che che solo perchè donne...... potessero fare funzionare meglio le cose, ma che le Organizzazioni possono funzionare meglio se non sono ingessate dai solo rapporti formali, o istituzionali, tu le chiami relazioni umane, io empatia.
Naturalmente per quanto riguarda l'etica e la cultura, sono altre premesse necessarie a fare funzionare bene il Sistema Italia. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Mer Nov 03, 2010 5:10 pm Oggetto: |
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Allora siamo d'accordissimo!  |
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Portello Qualfista

Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Gio Nov 04, 2010 11:31 am Oggetto: |
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Personalmente credo che in Italia ci sia una questione morale che non è stata mai affrontata seriamente. Il motivo non lo so, ma intuisco che sia convenuto ai diversi poteri che governano (più o meno occultamente) questo sfortunato paese.
La prima criticità è proprio questa. La questione morale. Cioè debellare la criminalità che si annida ad ogni livello nel nostro paese. Non fatemi fare esempi che rischio una denuncia.
Un paese senza regole rispettate è un paese come... questo! |
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filippo1974 Forumista di Qualità

Registrato: 19/10/10 12:39 Messaggi: 338 Residenza: North east of Italy
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Inviato: Gio Nov 04, 2010 11:38 am Oggetto: |
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Portello ha scritto: | La prima criticità è proprio questa. La questione morale. Cioè debellare la criminalità che si annida ad ogni livello nel nostro paese. Non fatemi fare esempi che rischio una denuncia.
Un paese senza regole rispettate è un paese come... questo! |
La criminalità è solo un aspetto della questione morale, la quale nasce più a monte, come dici tu, con il rispetto delle regole nel senso più generale del termine: a partire dalla consapevolezza che chi viene conferito di un potere più o meno ampio con il compito di usarlo per fare il bene di una collettività, deve attenersi a questo compito, e non piuttosto utilizzare tale potere a vantaggio di una ristretta cerchia se non proprio per tornaconto personale. Proseguendo con il dovere di promuovere ed applicare sistematicamente la meritocrazia abbandonando criteri di selezione dettati da amicizie / nonnismo / varie ed eventuali.
Non c'è controllore (auditor, per usare termini a noi cari...) che possa accertare che le cose vengono fatte veramente così: è la coscienza individuale che deve esserne il primo motore.
Gli strumenti della qualità applicati al Sistema Paese sono un qualcosa che vengono dopo: sono strumenti, appunto, mezzi che contribuiscono a migliorare l'applicazione di un metodo che però deve già esistere a monte.
Ciao
Filippo |
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Gidiemme Apprendista forumista
Registrato: 11/06/10 07:36 Messaggi: 60 Residenza: Milano
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Inviato: Gio Nov 04, 2010 1:05 pm Oggetto: |
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Concordiamo, vedo, sulle premesse: nessun sistema o piano può essere definito e messo in atto, se c'è malafede, interesse privato, mancanza di etica pubblica e privata. Molte di queste responsabilità atterrebbero alla Politica che tutti ci aspetteremmo con la P maiuscola, ma questo non è, lo sappiamo tutti bene, ma dobbiamo andare avanti e tenerci questa politica.
Definite su un contratto, su una convenzione, su una concessione etc. le attività del nostro progetto/servizio/prodotto, iniziamo a costruire l'ipotetico piano della Qualità del Sistema Italia.
Come detto prima, l'organizzazione è il primo passo per farlo camminare con le sue gambe. Occorre definire poteri, ruoli e responsabilità, linee di dipendenza, linee di coordinamento e di comunicazione.
Il passo successivo si basa su uno degli strumenti fondamentali della Qualità: il cerchio o ruota di Deming, altrimenti noto come PDCA (Plan, Do, Check, Act). Laddove queste 4 fasi non sono definite nel Sistema Qualità (Manuale e Procedure), DEVE essere compito del Piano farlo.
Qui mi fermo per farvi riflettere e porre eventuali questioni.
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Gio Nov 04, 2010 3:16 pm Oggetto: |
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Fondamentale, a mio giudizio, sarebbe anche rivedere l'intero sistema di concessione delle certificazioni. E non fatemi dire il perché dato che mi capite bene, credo  |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Gio Nov 04, 2010 3:58 pm Oggetto: |
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Perché?
dalla serie: "bastardi dentro"  |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Gio Nov 04, 2010 4:11 pm Oggetto: |
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dario ha scritto: | dalla serie: "bastardi dentro"  |
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