Il forum sulla Qualità di QualitiAmo

[KK]

Sempre in tema di discorsi più volte dibattuti su queste pagine, vorrei dirvi la mia sull'argomento scuola, preparazione e lavoro.

Stavo infatti considerando il fatto che le generazioni giovani di oggi sono ben diverse da quelle di 20 anni fa (quando io ero adolescente), di 40 e di 60 anni fa, quando lo erano i miei genitori e così via.

La percezione che ho è che i ragazzi di oggi, che stanno meglio sotto tutti i punti di vista (vita, soldi, benessere), forse raggiungono la maturità vera più avanti negli anni, perchè viziati e coccolati più di un tempo.

Penso quindi che la scelta della scuola, superiori come università, sia presa troppo presto rispetto alla maturità conseguita dai ragazzi.

Magari allungare un pochino gli anni di scuola generica e rimandare di qualche anno la scelta più specifica possa aiutare i ragazzi di oggi nella scelta che poi influenza tutta la vita adulta...

Magari spezzando le superiori in due tronconi: uno generico e uno ad indirizzo specifico, entrambi di tre anni...

Cosa ne pensate?

[mascalzone79]

Penso che più che riformare la scuola, come già sta facendo (male) l'attuale ministro, bisognerebbe riformare il lavoro...Una volta, come dicevi bene tu, a 20-22 anni ci si era già sposati e con almeno un figlio; oggi se tutto va bene, a 30 anni sei ancora a casa con i tuoi genitori perché sei talmente precario che non riesci a pagarti neanche un misero affitto. La tanto strombazzata flessibilità lavorativa ha creato tanti e tanti e ancora tanti precari, che oggi prima di rendersi autonomi dalle proprie famiglie ci mettono un terzo della propria esistenza. Se sei bravo a scuola e all'università, oggi a 22-23 anni puoi laurearti, ma prima dei 28-29 anni non sarai mai stabile lavorativamente per poter fare progetti.
Piuttosto cercherei di avvicinare scuola ed università al lavoro, mediante corsi on site presso le aziende, così da annullare il periodo stage/tirocini/cocopro e favorire l'inserimento diretto al termine degli studi. Invece si pensa a ridurre l'offerta formativa e ad accorpare materie per ridurre il numero dei professori. Sarà anche giusto dal punto di vista economico, ma non fa altro che impoverire la formazione, a tutto vantaggio dei periodi di precariato presso le aziende un domani, che peraltro saranno sature di brontosauri ultrasessantenni che devono aspettare i 70 anni per vedere la pensione.

[QualitiAmo - Alberto]

[KK]

Io sono diventato il lavoratore che sono solo ad un'età variabile tra i 28 e i 32 e le scuole che ho scelto, oggi non le rifarei!

Non solo perchè mi sono servite poco nelle attività lavorative che ho svolto, ma perchè all'età in cui ho dovuto fare una scelta, non ero pronto ad affrontare tale decisione, sia perchè forse troppo immaturo, sia perchè davvero si hanno pochi punti di riferimento.

A quell'età di tende a sottovalutare l'importanza di quella scelta e ci vorrebbe maggiore attenzione e forse uno spostamento dell'età un po più avanti...

Ma è una considerazione mia...

[2p71828]

quando ho scelto la facoltà mi sono lasciato portare dal "cuore".
Penso che sapere quello che possa accadere dopo 4 anni sia troppo difficile,
già una visione a due anni è molto impegnativa.

la mia strategia è stata ed è:
qualsiasi sia la tua scelta se la persegui con impegno e riesci ad essere tra i migliori, è sempre vincente

accanto pongo questa:
se studi qualche cosa fallo per la tua conoscenza e per poterlo padroneggiare in futuro non limitarti al risultato immediato (è inutile prendere un 30 anziché un 27 o un 25, se tra un anno non ti ricordi più l'argomento)

[QualitiAmo - Alberto]

"Scuola e lavoro più vicini".

[QualitiAmo - Alberto]

"La consulenza cerca talenti junior".

[Quality]