Indice del forum Il forum sulla Qualità di QualitiAmo
Torna all'homepage di QualitiAmo
 
 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

simulateous e FIAT

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Discussioni, pensieri e consigli
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mar Ott 27, 2009 8:10 pm    Oggetto: simulateous e FIAT Rispondi citando

Apro una nuova discussione per rispondere al mio amico Paolo per un suo intervento sul cambiamento. Se avessi continuato nel Qclub sarei stato fuori tema. Mi dispiace per quelli che non hanno avuto la possibilità di leggerlo ma se riporto il mio intervento e quello di Paolo finisco la Ram del pc

1) la FIAT: in generale viene abbastanza bistrattata da tutti, dici FIAT e tutti pensano a bassa qualità, burocrazia etc.
Io ho lavorato nella direzione tecnica poi, cambiando ditta, sono venuto a contatto con i progettisti VW, mercedes, volvo etc.
I tecnici FIAT, a parte qualche caso, mi sono sembrati essere di livello superiore. Ho conosciuto dei mostri gente che si era progettata l'aero e la moto, utilizzatori del nastran che senza usare alcuna interfaccia grafica ottimizzavano le sospensioni. La normativa FIAT non ha eguali, una grande treccani. Le linee di montaggio degli stabilimenti di mirafiori (rivalta, ai miei tempic'era ancora) erano stupefacenti. Poi c'erano i problemi:dal mio punto di vista molto personale e limitato, ho notato schizofrenie, strategie sbagliate, scelte avventate quando la FIAT è sempre stata una tradizionalista, fornitori non all'altezza.
Ma veniamo con ordine: quanto tempo si impiega a progettare una vettura 10 anni o 3 anni? dipende da quando si fa partire formalmente la progettazione e lo si comunica alla stampa. Se poi si cambia idea continuamente si perde il senso di quando si sia iniziato. Da questo punto di vista c'era una dicotomia se si vuole una vettura in tre anni non si possono cambiare le linee guida ad un anno dalla preserie (ricordo che di una vettura si doveva progettare la più povera/economica tra le auto visto il mercato a cui era destinata, per poi passare ad un anno dal lancio alla vettura di riferimento per lusso del segmento, di un'altra sempre ad un anno dal lancio si riconobbe la necessità di allestire una nuova motorizzazione per di più di punta per quel modello, e ce ne sarebbero molte altre)
Quindi i tempi di reazione della FIAT erano di un anno, uno!, meno del tempo che la VW impiegava per accettare una minima modifica di un componente proposta da un fornitore o internamente.
Lo scotto era che il tempo di sperimentazione era ridotto al minimo o talmente tanto compresso che non tutti i problemi venivano sviscerati.

Scelte avventate:
caso 1) ricordo ancora i progettisti che si lamentavano di un amministratore delegato che a progetto quasi concluso comunicò la scelta di produrre la vettura in un nuovo stabilimento che risultasse all'avanguardia per automatizzazione ovvero nuova vettura su nuova tecnologia (da inventare) di montaggio su un nuovo stabilimento da costruire e formare. Il risultato secondo i miei informatori fu disastroso, i tempi non erano pronti per un'automazione spinta, la vettura aumentò di 200 kg solo per creare i punti di riferimento e di manipolazione dei robot (per capire l'impatto pochi anni dopo pur di risparmiare un kg l'azienda era disposta ad aggravare i costi di 4000 £). I robot ebbero sempre un tasso di difettosità superiore agli umani, alcune linee furono completamente abbandonate. Il personale del nuovo stabilimento si formò per mentalità e conoscenze solo anni dopo (verificato personalmente). Morale l'auto che di per sè sarebbe stata magnifica finì per essere associata ad un bidone
caso 2) FIAT per prima, penso, si affidò quasi completamente alla sperimentazione a banco dei componenti. Mentre la VOVLO e La VW anni dopo continuavano a mandare flotte di vetture in giro per il mondo per uno due anni prima di deliberare vettura e componenti, FIAT svolgeva il 90% delle prove a banco. Per fare una correlazione tra banco e utilizzo reale occorrono però esperienza e dati, molti dati, quindi molto tempo, più di quanto fu concesso e dati li fornirono i clienti

strategie: alcuni consulenti (i guru che arrivano in aereo stanno un'ora a parlare all'alta direzione e se ne vanno guadagnando in quell'ora quanto un tecnico in 10 anni di lavoro) instillarono l'idea che i tecnici si trovano ( meglio si comperano al mercato del lavoro) mentre i manager si formano.
Morale per fare carriera (=aumenti di stipendio) si doveva essere manager e allontanarsi il più possibile da tutto ciò che fosse tecnico, salvo poi che tutte le decisioni/diatribe tecniche dovessero essere avallate dai manager. Il risultato che passava la soluzione tecnica più comprensibile ai manager non quella più efficace/ migliore

strategie 2: sempre i famosi consulenti divulgarono il credo che ci si dovesse preoccupare solo del core business. La componentistica non era core business per cui veniva demandata al fornitore. Ora mentre al cliente finale non interessava se rimaneva a piedi per un componente del core business o di un fornitore, per lui era la FIAT che lo aveva tradito, d'altro lato il fornitore aveva le mani abbastanza libere per fare delle porcate, vuoi perchè gli acquisti lo stavano strozzando, vuoi perchè tentava di fare il furbo (quante volte!!!!!!!), vuoi perchè un po' razzista (non è un errore di battitura). un'altra conseguenza fu il depauperimento delle conoscenze per quello che non era core business che aggrava ancor di più la situazione.


nella seconda puntata, se ci sarà, dovrei puntualizzare sui problemi del simultaneous e del lavorare per processi
Top
Profilo Invia messaggio privato
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26638

MessaggioInviato: Mar Ott 27, 2009 8:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ci piacerebbe molto che la seconda puntata ci fosse. Very Happy
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Gio Ott 29, 2009 2:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Caro zancky,
"tu vieni nel mio carruggio" come dicono a Genova, per dire che implicitamente mi dai ragione e direi, su tutta la linea.
tu dici che di tecnici bravissimi era piena la fiat: è vero, anzi è verissimo. Era vero anche nelle aziende in cui ho lavorato io nelle quali c'erano altrettanto mostri. Per dirtene una, quando finimmo di costruire le centrali nucleari (Caorso ma anche le due svedesi di Forsmark) la mia officina nucleare fu comperata dagli Svedesi (dallo spezzatino risultato dalla chiusura dell'IRI), che erano scesi in Italia per insegnare agli indigeni come si lavora e ritornarono nelle loro fredde terre con molta più umiltà di quella che (non) avevano quando erano discesi (per parafrasare il bollettino della vittoria della I° guerra mondiale).
Tecnici come in italia ne ho visti pochi in tutta l'Europa che ho girato in lungo ed in largo, ogni giorno con maggiore stupore nel vedere la povertà tecnica dei nostri confratelli europei.
Però tanto era grande la nostra superiorità tecnica altrettanto miseranda e miserevole era, ed è tuttora la preparazione dei nostri manager: e più su si va nei livelli gerarchici, più senza fiato rimani.
La ragione è semplice: i manager diventano tali, specialmente in questi ultimi 15 anni sotto una certa filosofia politica nazionale aberrante, per tutto fuorchè per competenza e capacità manageriali, cioè senza capire la differenza tra leader e manager.
I disastri che perpetrano sono enormi e la Fiat in tutta la sua storia del dopo Valletta (lasciamo perdere la famiglia in cui nessuno, dico nessuno, secondo me poteva definirsi imprenditore vero!) ha conosciuto periodi bui terribili. tu hai cominciato a raccontarci alcuni episodi, io te ne potrei raccontare altri, ancor più illuminati. Di marchinne non so e non posso dire nulla.
L'ultimo episodio, che stranamente mi ha toccato direttamente, non essendo stato dipendente, ma cliente della galassia IFIL, 20 anni fa, non lo posso dire quì perchè rischierei davvero la denuncia penale immediata e, non avendo intercettazioni (non eran odi moda allora) per difendermi con prove certe, finirei nelle patrie galere.
Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2750

MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 7:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

andiamo avanti con i manager

il primo problema che ho visto in molte aziende è la commistione tra manager (=gestore o programmatore) e responsabile tecnico
Per qualche arcano mistero si sottintende ovvero si da per scontato che il manager (=capo ufficio / superiore) sia superiore in tutto e per tutto ai suoi sottoposti. Quindi sarà superiore/migliore sia tecnicamente che gestionalmente. Ora nella maggior parte dei casi il manager dovrebbe svolgere un'azione gestionale ovvero comportarsi come un allenatore (per facilitarmi la vita un allenatore di basket). La squadra di basket non vive senza allenatore, ma d'altra parte nessun allenatore è migliore dei suoi giocatori (pensate a chi allenava Jordan, Shaq, Brian, avrebbero perso 100 a zero in uno contro uno) nè è automatico anzi è molto raro che il suo stipendio sia superiore a quello dei giocatori.
Nella squadra si osannano i giocatori nelle aziende i manager, se la quadra non ottiene i risultati il primo a essere messo sotto esame è il manager, in azienda i primi ad anadare in cassa integrazione sono gli operai.
La supposta superiorità del manager fa sì che a egli siano demandate le decisioni ultime anche sugli aspetti tecnici oltre che a quelle organizzative/strategiche come se l'allenatore dopo aver creato gli schemi di gioco, allenato i giocatori, decisa la formazione e i cambi, chiamati gli schemi in partita, decidesse di far uscire Jordan e di giocare lui l'ultimo pallone per la vittoria.
Ben presto sia il manager che il dipendente si adeguano a questa logica.
Il manager per senso di potere e per giustificare la differenza di stipendio accentra su di se ogni decisione, il dipendente abbandonandosi all'apatia demanda i rischi di ogni decisione al suo superiore con la logica "per quello che lo pagano se la sbrighi lui, io il mio l'ho fatto".
Visto che non si può essere sia tecnici che gestionali uno dei due aspetti viene meno nel tempo (di solito quello tecnico che richiede formazione continua e aggiornamento) ottenendo decisioni prese senza cognizione di causa.

a presto una proposta di soluzione: ora devo tornare al programma in Basic per la gestione dei control plan con un foglio di calcolo
Top
Profilo Invia messaggio privato
QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26638

MessaggioInviato: Mer Nov 04, 2009 8:56 am    Oggetto: Rispondi citando

Veramente interessanti queste osservazioni, zancky, così come l'esempio che hai utilizzato per illustrarle! insegna1
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Discussioni, pensieri e consigli Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Pagina 1 di 1

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi


Powered by phpBB © 2001, 2005 phpBB Group
phpbb.it