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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Mer Set 30, 2009 2:44 pm Oggetto: Ipotesi sulla genesi degli indispensabili ruffattiani |
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Ipotesi sulla genesi degli indispensabili ruffattiani
In alcuni post il buon Paolo Ruffatti se la prende con gli "indispensabili" come elementi frenanti dello sviluppo e della qualità. Dopo alcune riflessioni sull'argomento vengo a esporre alcune considerazioni sulla loro genesi e sui problemi che posso porre al sistema di gestione per la qualità.
La maggior parte del piccole e medio imprese (vedi tessile, meccaniche etc) della lombardia, veneto e friuli sono nate da dipendenti particolarmente "smart" che acquisite le conoscenze presso un'azienda, con un relativo basso investimento si mettevano in proprio andando a fare concorrenza all'oramai ex-datore di lavoro sulla quantità di ore lavorative. Il processo si ripeteva in seguito quando il neo-imprenditore espandendosi assumeva manodopera, tra la quale c'erano altri dipendenti smart etc. Sono nati così poli semiartigianali es gomma e tessile nel bergamasco etc.
Dal punto di vista imprenditoriale oltre alla concorrenza esterna c'è quindi il rischio della potenziale concorrenza interna che si può limitare solo con la minima diffusione della conoscenza. Al dipendente deve essere fornite solo le minime informazioni per eseguire il proprio lavoro standard, tutti gli interventi per risolvere inconvenienti, le manutenzioni straordinarie, le regolazioni di avvio, le progettazioni (se esistono) etc vengono tenute segrete dal datore di lavoro che interviene di persona all'occorrenza. Quando l'impresa si espande e il datore di lavoro non può, o si è stancato di intervenire, sceglie alcune persone tra quelle fidatissime a cui trasmettere parte del suo sapere, oppure tra quelle che con l'esperienza sono riuscite a carpire una conoscenza confrontabile con la sua. Questi diventano gli "indispensabili", i "mandarini" del datore con il vincolo di perpetuare i vincoli sulla diffusione delle informazioni. La conoscenza dei processi formatasi in questo modo non è strutturata, ogni situazione è un caso a se stante con riti "magici" da compiere / ricette, senza una "teoria unificatrice" che fornisca la ragione. Nel caso si presenti un nuovo problema/ esigenza non si sa sfruttare il pregresso (a volte è un problema, di cui la soluzione sarebbe nota, ma che si presenta in veste differente), si procede per tentativi. Gli stessi mandarini di fronte ad un operatore intento a risolvere un problema di cui conoscono la soluzione penseranno: "io mi sono fatto il .... così per risolvermelo da solo senza aiuto che anche lui ci sbatta il naso". Pensate ora a questo processo fossilizzato nelle industrie della seconda terza generazione e provate ad inserire la ISO 9001 con i suoi requisiti sulla formazione. Il datore di lavoro / amministratore vi dirà che lui è per la ISO 9001, per la diffusione della conoscenza etc, sicuro che comunque i suoi "indispensabili" attueranno il suo pensiero cardine.
Quindi la presenza degli indispensabili è un sintomo di come si sia generata l'azienda e di quale politica di sviluppo stia attuando più che la causa della mancata accettazione dei principi della ISO 9001.
Ora attendiamo la replica di Paolo |
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Quality Motivatore

Registrato: 26/09/08 15:13 Messaggi: 3370
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Inviato: Mer Set 30, 2009 3:00 pm Oggetto: |
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A me viene in mente una massima che una volta ho letto da qualche parte: "Non si può essere ricchi ed ignoranti per più di una generazione".
La gestione d'impresa tramite intervento diretto del "padrun" o dei suoi fidi scudieri può andar bene fino alla prima generazione, quella appunto dell'imprenditore-operaio che ha inziato firmando torri di cambiali e non ha nulla da perdere, che entra per primo alle 05,00 ed esce per ultimo alle 22,00, più sporco dell'ultimo dei suoi manovali.
Quando le aziende poi passano ai figli (o ai generi...) cresciuti col mercedes e con tutto da perdere, allora ecco che o diventano illuminati (acquisendo, elargendo e condividendo conoscenza) oppure soccombono, perchè certo non possono gestire alla maniera del padre (o del suocero) di cui, per motivi evolutivi, non hanno la stessa spinta.
Ciacciao |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mer Set 30, 2009 4:21 pm Oggetto: |
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giovani qualitesi, ma è bellissimo leggervi!!!
grz!
raggi di sole in giornate grigie...
sole1 |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Set 30, 2009 4:52 pm Oggetto: |
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Eccomi!
caro Zancky hai fatto un approfondimento preciso della genesi dell'indispensabile e di chi ha permesso che gli cresca una tal serpe in seno.
Non so se vi ho già detto che l'indispensabile fa del suo sapere l'arma per dominare (sapere vecchio e sempre più obsoleto, perchè lui non ha tempo da perdere per acquisire conoscenze). Qualsiasi tentativo di affiancargli uno che impari finisce con un poveretto che viene sbranato a pezzettini: il modo miglior è ignorarlo e non fargli fare niente ("vai dal tale a farti dire cosa fare che io non ho tempo"), salvo poi presentarsi in ufficio del capo per dire " 'sti ragazzi che mi mandi non sanno nemmeno pulirsi il naso: è tempo perso cercare di insegnare loro: noi ce la facciamo lo stesso senza, anzi ci fanno perdere tanto tempo che potremmo dedicare a fare le cose veramente necessarie".
Il rifiuto della ISO 9001 è totale perchè , non essendo dei fessi, dichiarano guerra istantanea e feroce al malcapitato consulente che non li ha individuati.
Loro in pochi minuti si accorgono che si passa dal personalismo alla squadra, dai "cassetti chiusi", come chiamo io la loro difesa delle conoscenze che sono il loro potere, alla comunicazione, dall'organigramma piatto (io comando e tutti riferiscono a me, cioè un capo e cento segretarie che agiscono su mio preciso ordine con guinzaglio limitato) ad un mansionario preciso, o ancora peggio si passa dalla logica per funzioni ("i capi funzione si devono comunque rivolgere a me che son l'occhio dritto del padrone, se non vogliono che io li faccia fuori con una frase detta all'orecchio del "paron") alla logica per processi, quindi capiscono al volo che la ISO 9001 è un attacco massiccio alla loro turris eburnea.
Concludendo, caro Zancky, il rifiuto della ISO 9001 non è da parte del padrone che crede che i suoi indispensabili gli facciano prendere il bollino, ma da parte dell'indispensabile che ci mette pochissimo a dire al padrone: "guarda che questi ragazzini, che vogliono venirci (nota la condivisione con quel "CI" che la dice lunga sulla consuetudine della con-partecipazione della funzione di padrone che caratterizza l'indispensabile) ad insegnare a noi, che abbiamo una vita di lavoro sul groppone, come si fa a lavorare è gente da prendere a calci sul sedere". E se il padrone insiste, alla prima imprecisione che commette il consulente giovane nella descrizione del SGQ l'attacco parte inesorabile con "te l'avevo detto io che siamo in mano ad una massa di imbecilli?".
E il paron , scemo, accetta la chiusura del progetto e continua a far morire la sua azienda. ....... e l'indispensabile si guadagna sul campo l'ulteriore medaglia di salvatore dell'azienda!
E' triste ma è così: è un fatto di (mancanza totale di) cultura imprenditoriale, diffusissima dalle mie parti ..... non so dalle tue!
Cari saluti, anche a quality, che ha saggiamente aggiunto il secondo tempo del film che abbiamo già visto decine di volte
PS: nel secondo tempo l'indispensabile si cura il rampollo anche se spara ca.....ate a destra e a manca, ma rassicura il padrone che ci penserà lui a tirargli su il ragazzo ....... per evitare che pensi troppo! (altra medaglia!). |
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mascalzone79 Masaniello della qualità

Registrato: 03/09/09 17:59 Messaggi: 1347
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Inviato: Mer Set 30, 2009 5:00 pm Oggetto: |
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dalle nostre parti si dice che:
- la prima generazione CREA;
- la seconda generazione fa CRESCERE;
- la terza generazione DISSIPA e DISTRUGGE.
Difatti, dai proverbi spesso si acquisiscono "massime" di vita. Nella mia azienda siamo nella fase cruciale tra la seconda e la terza generazione, quindi...si salvi chi può!! |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Mer Set 30, 2009 6:49 pm Oggetto: |
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Ciao Paolo,
anch'io ho avuto a che fare con degli "indispensabili", ma il problema era quasi sempre a monte.
Anche quando poi erano in vena di spiegare/ formare gli operatori erano confusi perchè le loro conoscenze non sono organizzate/ strutturate; mi ripeto hanno ricette per casi specifici, la regola da cui derivano gli è ignota. per cui quando cerchi di mettere in procedura escono fuori tutte le lacune, le contraddizioni i paradossi e si mina la loro autorità.
Per ottenere il loro rispetto devono vederti "lavorare con le mani" , risorvergli un problema concreto, eseguire la loro stessa mansione (es riparargli uno strumento, regolare un macchinario di produzione che sta facendo uno scarto anomalo, misurargli un componente) solo dopo puoi parlargli di procedure standardizzazione etc, ma soprattutto devi parlargli in dialetto.
scompariranno o ne vedremo sempre di più?
Le nuove generazioni come si comporteranno?
temo che la risposta alla cassa integrazione, alla delocalizzazione alla riduzione dello stipendio creerà un nuovo tipo di indispensabili quelli che per scelta di autodifesa del posto di lavoro cercheranno di assorbire il massimo delle conoscenze e di limitare al massimo le informazioni distribuite, dei fautori dello spionaggio industriale etc.
D'altro canto in molte aziende dopo aver richiesto la stesura di procedure, memorie tecniche, manuali di progettazione si è provveduto a licenziare (/mettere in mobilità) gli autori e mantenere solo gli "indispensabili" che non avevano scritto alcunchè |
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Portello Qualfista

Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Gio Ott 01, 2009 8:58 am Oggetto: |
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Condivido la "genesi" di Zanchy e aggiungo che i distretti sono cresciuti così anche per il basso livello tecnologico delle produzioni: se produci telefonini o computer l'investimento per avviare un'impresa è irraggiungibile per qualsiasi ex-dipendente. |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Gio Ott 01, 2009 9:04 am Oggetto: |
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Ci è capitato sotto mano questo aforisma e ci sembra molto calzante:
"I soldi e il successo non cambiano le persone. Amplificano solo le caratteristiche che sono già presenti" - Will Smith
E' l'effetto "amplificatore" che è pericoloso quando ai vertici si mettono persone non adatte. Il fattore disastro è sempre in agguato.
Buona giornata a tutti voi e grazie per le belle discussioni che contribuite sempre a sviluppare. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Ven Ott 02, 2009 9:56 am Oggetto: |
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Caro Zancky, sono di fretta ma ti scrivo due parole solo per dirti che hai continuato il "film" in modo perfetto.
tu chiedi come si comporteranno le nuove generazioni: ho un caso prprio questi giorni interessante: l'indispensabile deve fare la battaglia della sua vita, nel senso che il figlio del capo, sveglio si è accorto dell'indispensabile, non può liquidarlo facilmente come fa di solito con i dipendenti e quindi è costretto a lavorare di fino,. se è un figlio di p. cerca addirittura di minare i rapporti in famiglia, fino a consigliare il capo che "è bene che il figlio si faccia esperienza da un'altra parte", se è un furbo cerca di allevare il figlio come il padre facendosi vedere falsamente disponibile e d'accordo con lui sulla necessità di cambiare le cose (tanto sa che con i suoi maneggi alzerà mille difficoltà fino a che il figlio desiste), ma poi andrà sempre dal capo a dirgli che ha un figlio che non è proprio molto bravo ma che lui ce la st mettendo tutta per farne un vero capo ecc ecc. ricevendo sempre maggiore gratitudine e medaglie.
E' triste ma non è un film è una realtà molto diffusa! . Poi dice giustamente lo staff certe soluzioni si adagiano sul benessere e ... domani è un altro giorno, il che significa vittoria dell'indispensabile.
cari saluti |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Ott 05, 2009 9:26 am Oggetto: |
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Altro aforisma che si può adattare alle situazioni descritte. Questa volta si parla di carattere. Fondamentale per chi deve essere leader, giusto?
Il carattere si vede nei momenti importanti, ma si forma in tutti gli altri |
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