L'IMPORTANZA DEL CIRCOLO DEL CONTROLLO

Distinguere tra ciò che possiamo influenzare e ciò che è fuori dal nostro controllo

Il circolo del controllo

"Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi"
(Epitteto - Manuale)

"Hai potere sulla tua mente, non sugli eventi esterni. Renditene conto, e troverai la forza"
(Marco Aurelio - Meditazioni)

"Se voglio davvero migliorare la mia situazione, posso lavorare sull’unica cosa su cui ho il controllo: me stesso"
(Stephen R. Covey - The 7 Habits of Highly Effective People)

Il circolo del controllo rappresenta un modello concettuale che ci aiuta a distinguere tra gli aspetti della vita sui quali possiamo esercitare un'influenza diretta e quelli che, invece, sono al di fuori della nostra portata. Questo strumento mentale ci permette di tracciare confini chiari tra ciò che è sotto il nostro controllo e ciò che non lo è, consentendoci di orientare le nostre energie in modo più efficace.

Nella vita di tutti i giorni, ci troviamo costantemente di fronte a situazioni che generano frustrazione, ansia e stress. Spesso, questi stati emotivi negativi derivano dal tentativo di controllare elementi della realtà che sono intrinsecamente al di fuori della nostra sfera d'influenza. Riconoscere i confini del nostro controllo è fondamentale per sviluppare un approccio equilibrato alla vita e alle sue sfide.

Questo concetto affonda le sue radici nella filosofia stoica dell'antica Grecia e di Roma. Gli stoici, tra cui Zenone di Cizio, Seneca e in particolare Epitteto e Marco Aurelio, svilupparono un sistema filosofico incentrato sulla distinzione tra ciò che è in nostro potere e ciò che non lo è, considerandola la chiave per raggiungere la tranquillità interiore (ataraxia).

Epitteto, filosofo stoico nato schiavo nel I secolo d.C., articolò questa distinzione nel suo "Manuale":

"Alcune cose sono in nostro potere, altre no. In nostro potere sono il giudizio, l'impulso, il desiderio, l'avversione e, in una parola, tutto ciò che è opera nostra. Non in nostro potere sono il corpo, i beni, la reputazione, le cariche pubbliche e, in una parola, tutto ciò che non è opera nostra"

Questa dicotomia rappresenta il nucleo fondamentale del circolo del controllo: concentrarsi esclusivamente su ciò che dipende da noi, accettando con serenità ciò che è determinato da forze esterne.

Venendo a tempi più recenti, per Covey le persone proattive concentrano le loro energie nel cerchio d'influenza, lavorando su elementi che possono effettivamente cambiare, espandendo progressivamente la loro sfera di controllo. Al contrario, le persone reattive sprecano energie nel più ampio cerchio della preoccupazione, lamentandosi di condizioni su cui non hanno potere e riducendo in questo modo la loro efficacia.

Applicare la strategia del cerchio del controllo

Il primo passo fondamentale nell'applicazione del circolo del controllo è sviluppare la capacità di analizzare qualsiasi situazione distinguendo accuratamente gli elementi sui quali possiamo esercitare un'influenza da quelli che sono al di fuori della nostra portata. Questo processo richiede onestà intellettuale e la volontà di riconoscere i propri limiti.

Una strategia efficace consiste nel porre domande mirate: "Posso cambiare direttamente questo aspetto?", "Ho l'autorità o le risorse necessarie per influenzare questo elemento?", "Questo fattore dipende dalle mie azioni o è determinato da forze esterne?". Rispondendo a queste domande, possiamo mappare con maggiore chiarezza i confini del nostro controllo.

Una volta identificato ciò che è sotto il nostro controllo, diventa essenziale stabilire le priorità tra i vari elementi su cui possiamo agire. Non tutte le azioni nel nostro circolo di controllo hanno lo stesso impatto o la stessa urgenza. La matrice di Eisenhower, che classifica le attività in base a importanza e urgenza, può essere integrata con il concetto del circolo del controllo per creare un potente sistema decisionale.

Le nostre risorse personali – tempo, energia, attenzione, denaro – sono limitate e preziose. Applicare il principio del circolo del controllo all'allocazione di queste risorse significa investirle principalmente nelle aree dove possono generare il massimo impatto.

Questo approccio implica una drastica riduzione delle energie dedicate a preoccupazioni improduttive riguardanti elementi fuori dal nostro controllo, come le opinioni altrui, eventi passati, o circostanze globali su cui non abbiamo influenza diretta. Riconoscere dove le nostre risorse possono essere impiegate in modo efficace è fondamentale per aumentare al massimo il nostro impatto personale.

Imparare a utilizzare il circolo del controllo

La distinzione tra approccio reattivo e proattivo è centrale nella filosofia del circolo del controllo. L'atteggiamento reattivo è caratterizzato da risposte emotive agli eventi esterni, spesso accompagnate da un senso di vittimismo e impotenza. L'atteggiamento proattivo, invece, si concentra sulle possibilità di azione all'interno della propria sfera d'influenza.

La transizione da un approccio reattivo a uno proattivo richiede un cambiamento di prospettiva: anziché chiedersi "Perché mi sta accadendo questo?", la persona proattiva si chiede "Quali opzioni ho a disposizione data questa situazione?". Questo spostamento di focus dalle circostanze esterne alle possibilità di azione rappresenta il cuore della filosofia del circolo del controllo.

Sebbene esistano limiti oggettivi al nostro controllo, è possibile espandere gradualmente il nostro cerchio d'influenza attraverso azioni mirate. Questo processo di espansione può avvenire in diversi modi:

  • acquisizione di competenze: sviluppare nuove capacità aumenta la nostra capacità di influenzare certi ambiti
  • costruzione di relazioni: creare connessioni significative con gli altri amplia la nostra sfera di influenza attraverso la collaborazione
  • accumulo di risorse: acquisire risorse (finanziarie, informative, sociali) può espandere la nostra capacità di azione
  • potenziamento dell'autorevolezza: diventare una voce rispettata in un certo ambito aumenta la nostra capacità di influenzare decisioni e opinioni

Al centro del concetto di circolo del controllo si trova il principio della responsabilità personale: l'idea che, indipendentemente dalle circostanze esterne, manteniamo sempre la libertà di scegliere la nostra risposta. Coltivare questa responsabilità significa riconoscere e accettare che siamo gli architetti delle nostre azioni e reazioni.

Espandere il circolo del controllo

Piano d'azione per implementare il circolo del controllo

Implementare il circolo del controllo nella propria vita richiede un approccio strutturato e graduale:

Fase 1: Consapevolezza

  • Osservare le proprie reazioni emotive e identificare quando si è frustrati da elementi al fuori dal proprio controllo
  • Mappare le principali aree della propria vita, distinguendo tra elementi controllabili e non
  • Tenere un diario quotidiano delle preoccupazioni, classificandole in base al grado di controllo

Fase 2: Riorientamento

  • Praticare deliberatamente il distacco dalle preoccupazioni relative a elementi incontrollabili
  • Creare piani d'azione focalizzati esclusivamente sugli elementi controllabili
  • Rivedere e modificare il proprio linguaggio, eliminando espressioni vittimistiche

Fase 3: Espansione

  • Identificare le aree specifiche in cui è possibile espandere il proprio cerchio d'influenza
  • Sviluppare competenze mirate per aumentare il controllo in ambiti prioritari
  • Costruire relazioni strategiche che amplino la propria capacità di influenza

Fase 4: Integrazione

  • Incorporare il principio del circolo del controllo nei processi decisionali quotidiani
  • Applicare sistematicamente questo approccio ai vari domini della propria vita
  • Creare una cultura basata sulla responsabilità personale
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