I SOLDI MOTIVANO I LAVORATORI?

Frederick Herzberg elaborò la sua teoria motivazionale dopo aver studiato il campo di concentramento di Dachau e arrivando a capire che i lavoratori non sono guidati solamente dal denaro e altri benefit economici ma che anche l'autorealizzazione e il riconoscimento sono potenti motivatori

motivazione

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Chi viene pagato di più, lavora di più? La risposta in parte è "", molto probabilmente, ma in parte "No". Una paga maggiore potrebbe stimolare le persone a cambiare lavoro o a provare a lavorare riducendo le tempistiche ma, alla lunga, la soddisfazione data dai soldi in più percepiti verrebbe erosa da un lavoro che non soddisfa fino in fondo e da tutti i fattori legati alle problematiche quotidiane che il professionista incontra.

La soddisfazione sul lavoro, il rispetto da parte dei manager e la sfida rappresentata dal lavoro stesso riescono a motivare, invece, decisamente di più del semplice denaro perché la motivazione umana è complessa e legata a qualcosa di più alto dei soldi. Il professor Frederick Herzberg cominciò a studiare la motivazione sul posto di lavoro a partire dal 1950 e, nel 1959, formulò la famosa "teoria dei due fattori" che spiegava come una serie di fattori motivanti incoraggiassero una maggiore soddisfazione sul lavoro dei semplici soldi.
Accanto a questi fattori che provocano soddisfazione, ci sono altri aspetti del lavoro - chiamati "fattori igienici" - che contribuiscono a far crescere una profonda insoddisfazione quando vengono gestiti male.

Se i manager capissero che anche solo rimuovere o provare almeno a ridurre questi fattori di insoddisfazione contribuirebbe moltissimo a migliorare la motivazione dei loro uomini, forse le nostre organizzazioni riuscirebbero ad affrontare meglio la crisi che le attanaglia.

I fattori igienici includono:

  • le condizioni di lavoro;
  • la sicurezza;
  • le relazioni con gli altri lavoratori;
  • lo stipendio

I fattori motivazionali includono, invece:

  • la responsabilizzazione;
  • la possibilità di avanzamenti di carriera;
  • un senso di realizzazione personale;
  • il potenziale di crescita

I fattori che scatenano l'insoddisfazione sono decisamente più importanti di quelli che portano soddisfazione e riescono a motivare. Herzberg credeva - infatti - che, a meno che i fattori igienici non fossero ben gestiti, non importava affatto quanto fossero buoni quelli motivanti perché il personale non sarebbe stato incline a lavorare sodo.

Accanto a questa importante premessa, il famoso psicologo spiegò anche che i fattori igienici, da soli, non riescono a motivare le persone per molto tempo. In poche parole, se sono soddisfacenti, riducono l'insoddisfazione dei lavoratori e forniscono una buona base per la loro motivazione. La motivazione, però, si costruisce aumentando la soddisfazione sul lavoro.
Del resto, provate a concentrarvi per un attimo e a rispondere a questa semplice domanda: "L'ultima volta che avete avuto un aumento di stipendio, per quanto tempo siete andati a lavorare col sorriso sulle labbra?"

Le scoperte di Herzberg sono significative per gli imprenditorin che si prendano la briga di studiarle perché portano a comprendere come la progettazione del lavoro sia addirittura cruciale per poter creare le condizioni in cui i dipendenti possono realizzarsi, godere delle proprie responsabilità e ottenere un riconoscimento per il lavoro svolto.

Il livello di retribuzione promesso può essere importante per assumere un valido professionista o per tenerlo a lavorare nella propria azienda ma è decisamente meno importante per incoraggiarlo a lavorare in modo efficace.

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