LA QUALITA' SONO IO: USARE IL SELF-REFERENCING PER TRASFORMARE LA ISO 9001 IN IDENTITA' PROFESSIONALE

Un approccio innovativo al quality management che combina psicologia cognitiva e cultura organizzativa per costruire una qualità autentica e sostenibile

usare il self-referencing per trasformare la iso 9001 in identità professionale

Il legame tra identità professionale e qualità

L'identità professionale rappresenta molto più di un semplice ruolo lavorativo: è una complessa intersezione tra competenze, valori, aspirazioni e il modo in cui ci vediamo le cose all'interno del nostro contesto professionale. Questa auto-percezione influenza profondamente non solo le nostre prestazioni quotidiane, ma anche il nostro approccio alla qualità e all'eccellenza.

L'identità professionale è un costrutto che si sviluppa nel tempo attraverso l'interiorizzazione dei valori, delle norme e delle caratteristiche di una professione. Questo processo non è lineare ma iterativo perché permette alle persone di negoziare le proprie identità personali con gli standard professionali.

Nel contesto del quality management, quando un professionista si identifica fortemente con i principi della qualità, questi non vengono più percepiti come imposizioni esterne, ma diventano parte integrante del proprio modo di essere e di operare.

L'identità professionale influenza il comportamento lavorativo attraverso diversi meccanismi. In primo luogo, determina le priorità che stabiliamo nelle nostre attività quotidiane. Un professionista che incorpora la qualità nella propria identità tenderà naturalmente a privilegiare scelte e comportamenti che promuovono l'eccellenza. Inoltre, l'identità professionale influenza il modo in cui interpretiamo i rischi e le opportunità: chi si vede come "guardiano della qualità" tenderà a percepire le procedure di controllo non come un peso, ma come strumenti essenziali per realizzare il proprio ruolo.

Quando i professionisti si vedono come attori chiave nel processo di creazione del valore, tendono a sviluppare un senso di responsabilità personale verso gli standard qualitativi che, da adempimenti burocratici, diventano strumenti per esprimere la propria professionalità.

Le organizzazioni devono riuscire a creare una cultura della qualità che vada oltre l'implementazione di sistemi e procedure e riesca a toccare il cuore dell'identità professionale dei collaboratori. Una cultura della qualità interiorizzata si manifesta quando i principi del quality management diventano parte integrante del modo in cui le persone si definiscono professionalmente. In questo contesto, il self-referencing è uno strumento che può facilitare questa integrazione perché permette ai professionisti di costruire connessioni personali in linea con gli obiettivi della qualità dell'organizzazione.

Il self-referencing: fondamenti teorici e applicazioni

Il self-referencing (autoriferimento) rappresenta un processo cognitivo attraverso il quale le persone elaborano le informazioni collegandole alle proprie esperienze personali, conoscenze e valori. Questo meccanismo, studiato approfonditamente nella psicologia cognitiva, si rivela particolarmente efficace nel migliorare l'apprendimento e la memorizzazione delle informazioni, rendendole più pregne di significato e accessibili nel tempo. Nel "Publication Manual of the American Psychological Association" emerge come strumento per stimolare la motivazione, l'impegno e la performance e favorire un ambiente di lavoro positivo e orientato alla qualità.

Pensare a sé stessi attiva specifiche regioni neurali, separate da quelle utilizzate per pensare ad altri o per altri tipi di decisioni semantiche. Il self-referencing è una strategia efficace per codificare i dettagli delle informazioni.

L'autoriferimento si riferisce al modo in cui le persone vedono se stesse nel contesto del loro ruolo professionale. Questo meccanismo può essere sfruttato per costruire una cultura della qualità, poiché collega direttamente il senso di identità dell'individuo con i valori della qualità dell'organizzazione. Ad esempio:

  • quando i collaboratori percepiscono che il loro ruolo contribuisce al miglioramento continuo e all'eccellenza, sono più inclini a impegnarsi attivamente nei processi

  • la connessione tra la percezione di sé e l'appartenenza a una comunità professionale rafforza il proprio scopo e il senso di appartenenza, elementi critici per una cultura della qualità sostenibile nel tempo

Il self-referencing opera attraverso diversi meccanismi cognitivi interconnessi. Quando una persona collega una nuova informazione alla propria esperienza personale, attiva simultaneamente diverse aree del cervello, creando connessioni neurali più robuste. Questo processo di elaborazione profonda facilita non solo la memorizzazione, ma anche la comprensione e l'applicazione pratica delle nuove conoscenze.

Nel contesto del quality management, il self-referencing si manifesta quando un professionista collega attivamente le procedure e gli standard di qualità alle proprie esperienze lavorative precedenti, ai propri valori professionali e agli obiettivi personali di crescita. Questo processo trasforma concetti astratti in elementi concreti che hanno un senso a livello personale.

Quando le persone processano le informazioni attraverso il filtro delle proprie esperienze:

  • ricordano meglio le informazioni poiché il materiale viene codificato in modo più profondo nella memoria a lungo termine
  • comprendono i concetti in modo più profondo e contestualizzato e riescono, così, ad applicarli in situazioni diverse
  • sono più felici di imparare qualcosa di nuovo perché le informazioni fornite vengono percepite come interessanti e importanti per la vita professionale

Quando le persone vedono una connessione diretta tra le pratiche della qualità e il proprio successo professionale, sono più propense ad adottarle.

Strategie per sviluppare un "quality mindset"

La trasformazione di concetti astratti come quelli a cui siamo abituati nell'ambito della gestione della qualità in pratiche che abbiano un significato a livello personale richiede tecniche strutturate di self-referencing.

La prima di queste tecniche è l'analisi retrospettiva delle esperienze personali attraverso:

  • l'identificazione dei momenti in cui la qualità ha fatto la differenza
  • l'analisi delle situazioni in cui si sono affrontate sfide legate alla qualità
  • la riflessione sulle lezioni apprese dai successi e dagli insuccessi passati
  • le intuizioni personali sulla gestione della qualità
  • il raccontare ai colleghi le proprie esperienze significative
  • l'identificazione di modelli comuni nelle esperienze di successo

Facciamo subito un esempio. Mettiamo che dobbiate dire agli operatori che effettuano l'accettazione dei materiali che c'è una procedura da seguire per il controllo qualità. Seguendo l'approccio tradizionale, probabilmente direste: "È stato deciso di introdurre una nuova procedura di controllo in accettazione. Per ogni lotto in arrivo dovete:

  1. controllare visivamente il 10% dei pezzi
  2. compilare il modulo QC-01 con i dati necessari
  3. fotografare eventuali difetti
  4. caricare tutto nel sistema entro fine turno "

Adottando, invece, l'analisi retrospettiva per creare self-referencing, potreste dire: "Prima di introdurre questa nuova procedura, vorrei che facessimo insieme una breve riflessione:

  • pensate all'ultima volta che avete dovuto gestire un reclamo di un cliente per difetti sui componenti. Come vi siete sentiti? Cosa avreste voluto avere a disposizione per gestire meglio la situazione?
  • C'è stato un caso in cui avete individuato un difetto in accettazione che, se non intercettato, avrebbe causato problemi in produzione? Come avete gestito la situazione? Quali informazioni sono state utili?
  • Quando dovete dimostrare a un fornitore che c'è un problema qualitativo, quale documentazione vi risulta più utile nel dialogo?

[Dopo la discussione] Dalle vostre esperienze emergono proprio gli elementi che abbiamo integrato nella nuova procedura:

  • il controllo visivo del 10% ci dà una base statistica per il dialogo con i fornitori
  • il modulo strutturato QC-01 raccoglie esattamente i dati che vi siete trovati a cercare durante la gestione dei reclami
  • le foto dei difetti sono risultate fondamentali nel dimostrare i problemi ai fornitori
  • la tracciabilità nel sistema ci permette di ricostruire la storia quando serve

La procedura nasce proprio per darvi gli strumenti che, dalla vostra esperienza, sappiamo essere utili per lavorare meglio e prevenire problemi futuri".

Un altro strumento utilissimo per il self-referencing è il collegamento tra le aspirazioni individuali e gli obiettivi dell'organizzazione attraverso:

  • l'identificazione dei propri valori professionali chiave
  • l'esplorazione di come questi valori si allineino con gli standard della qualità
  • la creazione di un piano d'azione per rafforzare questa connessione
  • la visualizzazione del proprio contributo agli obiettivi di qualità
  • l'identificazione delle aree di maggior impatto potenziale
  • la pianificazione delle azioni per massimizzare il proprio contributo

Ecco un esempio pratico di come guidare questa riflessione per la procedura di controllo in accettazione che abbiamo visto prima: "Prima di entrare nel dettaglio della nuova procedura, prendiamoci un momento per una riflessione sul vostro ruolo nella qualità dei nostri prodotti".

Step 1: identificazione dei valori professionali - "Pensate al vostro lavoro:

  • quali aspetti del vostro ruolo vi danno maggiore soddisfazione?
  • Quando tornate a casa sentendo di aver fatto un ottimo lavoro, cosa è successo quel giorno?
  • Quali sono i principi che guidano le vostre decisioni quotidiane?"

[Esempio di risposte tipiche:

  • "Mi piace essere il primo filtro che protegge la produzione"
  • "Mi dà soddisfazione quando riesco a intercettare un problema prima che diventi critico"
  • "È importante per me mantenere rapporti costruttivi con i fornitori"]

Step 2: allineamento con gli standard della qualità - "Vediamo come questi valori si riflettono nella nuova procedura di controllo:

  • il controllo visivo del 10% vi dà gli strumenti per essere quel 'primo filtro' efficace
  • la documentazione strutturata vi permette di costruire un dialogo professionale con i fornitori
  • il sistema di tracciabilità rende visibile il vostro contributo alla prevenzione dei problemi

Step 3: piano d'azione personale "Considerando i vostri valori, come potete rendere questa procedura ancora più efficace?

  • Quali aspetti della procedura potete personalizzare mantenendo gli standard richiesti?
  • Come potete utilizzare la vostra esperienza per migliorare il processo?"

[Esempio di piano:

  • creare una checklist personalizzata per i controlli più critici
  • sviluppare un proprio sistema di note per tracciare modelli ricorrenti
  • organizzare il proprio tempo per massimizzare l'efficacia dei controlli]

Step 4: visualizzazione dell'impatto "Immaginate tra sei mesi:

  • come sarà cambiata la qualità dei materiali in ingresso?
  • Quale impatto avrà avuto sulla produzione?
  • Come si sarà evoluto il rapporto con i fornitori?"

Step 5: aree di maggior impatto "Basandoci sulla vostra esperienza:

  • su quali fornitori/materiali dobbiamo focalizzare maggiormente l'attenzione?
  • Dove possiamo ottenere i miglioramenti più significativi?
  • Quali sono i punti critici da presidiare con particolare attenzione?"

Step 6: piano di massimizzazione del contributo "Sviluppiamo insieme un piano per massimizzare l'efficacia del vostro ruolo:

  • come organizzerete il vostro tempo per garantire controlli accurati?
  • Quali competenze volete sviluppare per essere ancora più efficaci?
  • Come condividerete le vostre scoperte con il resto dell'azienda?"

[Esempio di piano operativo:

  • Dedicare i primi 30 minuti del turno ai controlli più critici
  • Partecipare a un corso di formazione avanzata su tecniche di ispezione
  • Creare un momento settimanale di condivisione delle lezioni apprese]

Le 4 categorie di dipendenti e l'uso del self-referencing per ognuna

Per le persone motivate, ma non soddisfatte:

  • occorre sfruttare la loro motivazione intrinseca collegandola agli obiettivi della qualità aziendali:
    • utilizzate l'analisi retrospettiva per far emergere i loro successi passati nella gestione della qualità
    • create opportunità di crescita in progetti di miglioramento della qualità
    • fate guidare loro le sessioni di condivisione delle best practice, valorizzando la loro esperienza
  • potete anche applicare il collegamento tra le aspirazioni e gli obiettivi organizzativi:
    • aiutandole a definire un piano di crescita professionale legato alla qualità
    • coinvolgendole nella definizione di nuovi standard e procedure

Per i collaboratori non motivati ma soddisfatti:

  • utilizzate il self-referencing per riattivare il loro interesse:
    • fate raccontare le loro esperienze passate di successo nell'ambito della qualità, risvegliando le emozioni positive associate a questi momenti
    • trovate un collegamento tra le procedure della qualità e i loro valori personali di stabilità e sicurezza
    • mostrate come la qualità possa rendere il loro lavoro più pregno di significato senza stravolgerlo
  • create delle connessioni tra la comfort zone e il miglioramento:
    • aggiungete gradualmente nuove responsabilità legate alla qualità
    • evidenziate come la qualità possa proteggere la loro posizione attuale

Per le persone né motivate né soddisfatte:

  • ripartite dalle basi del self-referencing:
    • ascoltate le loro frustrazioni e utilizzatele per migliorare i processi
    • identificate piccoli successi passati legati alla qualità
    • aiutatele a visualizzare un futuro professionale più soddisfacente
  • costruite gradualmente nuove connessioni:
    • assegnate progetti di qualità gestibili che possano dare risultati visibili
    • create occasioni di collaborazione con i colleghi più motivati

Per i collaboratori motivati e soddisfatti:

  • potenziate ulteriormente il self-referencing:
    • fateli diventare "ambasciatori della qualità"
    • utilizzate le loro storie come esempi di successo
    • coinvolgeteli nella creazione di nuovi strumenti di self-referencing
  • mantenete alto il coinvolgimento:
    • date loro responsabilità nella formazione dei colleghi
    • coinvolgeteli in progetti innovativi di qualità
    • utilizzate la loro esperienza per migliorare i processi di self-referencing aziendali

Misurare l'impatto del self-referencing sulla cultura della qualità

La misurazione dell'efficacia delle strategie di self-referencing nella costruzione di una cultura della qualità è importante per comprendere non solo i risultati tangibili ma anche i cambiamenti più profondi.

I cambiamenti comportamentali rappresentano uno degli indicatori più significativi dell'efficacia del self-referencing. Possono essere monitorati attraverso:

  • la frequenza delle iniziative spontanee legate alla qualità
  • il livello di partecipazione attiva nelle discussioni sulla qualità
  • la propensione a condividere le best practice con i colleghi
  • la qualità e la frequenza delle conversazioni sulla qualità
  • la modalità di gestione delle situazioni critiche
  • l'approccio proattivo contrapposto a quello reattivo ai problemi di qualità

FONTI UTILIZZATE PER APPROFONDIRE L'ARGOMENTO DEL SELF-REFERENCING:

Publication Manual of the American Psychological Association
La motivazione del personale come fattore critico di successo
Cognitive Neuroscience of Aging

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