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[QualitiAmo - Stefania]

(Fonte: inserto "Lavoro In Corso" de: "La Stampa")

I dipendenti bocciano i manager: 32mila lavoratori i vertici non sono adeguati e non premiano imigliori

"Dirigenti e capi bocciati dai loro
dipendenti. È il verdetto emesso
da un campione di 32mila lavoratori,
nell'ambito della ricerca
2012 Global Workforce study
realizzata ogni due anni dalla
società specializzata Towers
Watson, uno dei maggiori gruppi
mondiali nel campo delle risorse
umane, in una decina tra i
principali paesi europei.

E' una
crisi di fiducia quella che traspare
dai numeri, che conferma
che una delle leve del coinvolgimento
dei collaboratori è il
comportamento dei vertici
aziendali e il rapporto con i capi:
se questo è cattivo, la motivazione
si abbassa e può far
scattare la fuga dei migliori
dall'azienda.

In un momento di
crisi come l'attuale la sfiducia è
preoccupante: in Italia solo un
terzo dei collaboratori crede al
lavoro sin qui svolto dai senior
manager e dai capi diretti
(37%). E una delle ragioni di fondo
sta nella scarsità di informazioni:
solo quattro lavoratori su
dieci ritengono che la propria
azienda stia facendo un buon lavoro
di informazione sull'andamento
dell'impresa (42%). Il risultato
è pesante: solo il 39%
dei lavoratori italiani si fida delle
informazioni che provengono
dai manager e dai capi; e quasi i
due terzi denunciano la mancanza
di coerenza tra ciò che affermano
e come si comportano
concretamente i loro dirigenti.

(...)

La percezione
di inadeguatezza dei
manager non crea un circuito
virtuoso né stimola l'innovazione.
Infatti, solo una persona su
tre ritiene che l'azienda premi
adeguatamente le persone che
portano idee innovative (33%),
così come si ripercuote sul clima
la sensazione che l'azienda
non sia capace di muoversi rapidamente
nel passaggio dalle
idee alla loro realizzazione (lo
pensa il 64%). Ciononostante, le
persone chiedono una maggiore
responsabilizzazione, ma solo
il 44% pensa che i lavoratori
siano davvero considerati responsabili
dei risultati aziendali.

(...)

Se questo
è il clima di relativa sfiducia
verso i vertici aziendali, critico
è anche il giudizio che i lavoratori
danno ai loro capi diretti
("immediate manager"). Il capo
diretto non dà un riconoscimento
nemmeno verbale per
un lavoro ben fatto (69%); non è
sempre attento e capace di differenziare
i comportamenti e le
performance dei bravi e dei meno
bravi (61%); non è coerente
con ciò che afferma (58%) e, soprattutto,
non sa ascoltare: solo
il 42% ritiene
infatti che il proprio
capo ascolti
attentamente le
diverse opinioni
prima di prendere
una decisione;
e solo il 43% pensa
che il capo sia
davvero propenso
a incoraggiare
nuove idee e nuovi
modi di lavorare.

(...)"

[KK]

Condivido quanto esposto qui sopra.
Io stesso, se dovessi rispondere al sondaggio, direi che il managemente è scarsamente orientato a veicolare le informazioni e a coinvolgere il personale.
Nelle mie varie esperienze, pur avendo avuto a che fare con aziende in cui si applicava in livello più o meno alto di qualità, il solo diffondere l'organigramma azienda risultava essere un'attività quasi impossibile da realizzare, con organigrammi finti e veri che giravano sotto banco e organizzazioni segrete.... cose assurde.
Così come gli indicatori della qualità i quali, a seconda dei casi, o non erano condivisi, oppure quando lo erano di fatto erano solo di facciata e non venivano usati dal management per gestire l'azienda, ma solo per dare il contentino alla qualità.

[QualitiAmo - Stefania]