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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Apr 23, 2012 2:20 pm Oggetto: Cercare lavoro dopo i 50 anni? Inutile |
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Un articolo tratto da: "la Stampa" sulla condizione dei cinquantenni senza lavoro.
"Si può rinunciare al caffè al bar
la mattina. Ma digiunare no.
(...)
Questa è la storia di un uomo di cinquant’anni,
o giù di lì, che dal giorno del
diploma in poi ha sempre fatto l’impiegato.
(...)
Poi un
giorno lo hanno chiamato in direzione,
e il capo del personale in persona gli ha
detto che era finita. Licenziato. Poco lavoro.
L’azienda che taglia. E chiude.
Questa è la storia di questo quasi - cinquantenne che per 40 giorni ha cercato
lavoro. Non un’occupazione qualunque.
Roba part-time. O sottopagata.
Ma un lavoro vero. Stipendio normale
tredicesima e ferie. Ma che, alla fine di
questa corsa, sarà costretto a contare
le porte in faccia che ha ricevuto. Per
l’esattezza 166, centosessantasei.
(...)
«Qualcosa so fare:
ho diploma, esperienza, capacità. Una
settimana e mi sistemo».Ma cercare lavoro è un lavoro vero.
E sempre dai settimanali
di annunci s’inizia. Quotidiano,
caffè, lettura annunci. Rappresentante,
informatore del farmaco. Receptionist.
«Distinto, corso di formazione, autopropria.
Portafoglio clienti,vendita».
Prima telefonata. «Certo che so usare
il computer. Il corso? Soltanto trecento
euro? Pochini. Lo stipendio?
Provvigioni, ovvio. Giusto per avere un’idea quanto si può guadagnare? La
mia età? Cinquant’anni, beh, quasi. Quarantotto.
Ah, voi volete personale più
giovane. Capisco. È un lavoro che richiede
mobilità. Certo. Scusi, arrivederci».
(...)
A fine giornata: 4 ore
fuori casa, tre caffè, 10chilometri in macchina
quindici telefonate il bilancio è negativo:
ne’ un appuntamento, ne’ una
promessa. Soltanto qualche risposta
gentile: «Se proprio vuole ci invii il curriculum».
(...)
Le telefonate sono arrivate
a 43, ma almeno c’è una speranza. Si è
affacciata dopo una chiamata alla Folletto.
Cercano agenti. Al telefono sono gentili,
disponibili, quasi incoraggianti. A
ogni perplessità che lui solleva rispondono
accoglienti «L’età? Non è un problema.
Io lavoro qui quasi da trent’anni e sono più vecchia di
lei».«I guadagni? Certo
che ci sono, siamo un’azienda con un
grand brand». «Le faremo assolutamente
sapere. Passo il suo nome e il numero
ai colleghi. Grazie per aver chiamato».
Beh, non male. «Ma è meglio non arrendersi.
Bisogna andare avanti. Magari
viene fuori qualcosa dimeglio nei giorni
prossimi». Ma il telefono resta inesorabilmente muto.
(...)
Ma i giorni passano e le pretese si abbassano.
«Io voglio un lavoro, di qualunque
tipo. Impiegato, operaio, artigiano.
Va bene tutto».Del resto gli operai li cercano,
e tanto. Alesatore. Controllo numerico.
Addetto ai torni. Qualificato.
«Basta un po’ di faccia tosta. Qui c’è davvero
spazio» dice. Felpa con cappuccio,
jeans e scarpe da ginnastica. L’azienda è
facile da trovare, è nella prima cintura.
«Buongiorno ho letto un vostro annuncio
sul giornale». Il boss è un ragazzone
con le mani grandi. Coetanei, su per giù. «Mi ha squadrato e mi ha chiesto a bruciapelo
cosa sapevo fare, da dove arrivo.
Ho raccontato tutto». «Mi hanno licenziato:
la crisi ci ha travolti. Eravamo in
60, ora siamo tutti a casa». «Sì, ma lei
che lavoro svolgeva?» «L’impiegato: ma
so fare di tutto, sa come vanno le cose nelle aziende». «Li conosce i torni a controllo
numerico». «Posso imparare. Sono
diplomato.Mi occupavo di innovazione
in azienda». Il boss un gelido: «Non fa
per noi».«Ma ho famiglia. Una figlia. Siamo alla canna del gas». Risposta:«buona
fortuna».
Duecentocinquanta curricula
Se sei disperato incontri solo disperati. Se
sei senza lavoro, soltanto gente come te. Al
bar alla terza settimana di ricerche l’ex impiegato
incontra un altro divoratore di
giornali di annunci con offerte di lavoro." |
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KK King of Kuality

Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10266
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Inviato: Lun Apr 23, 2012 2:57 pm Oggetto: |
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mondo del lavoro di m***a!
questo stralcio fa venire i brividi e fa riflettere su come ci stiamo riducendo.
Mi ha pure fatto venire in mente analogie con il mondo consumistico moderno, dove tutto è frenetico e "consumato" in fretta e un articolo dell'anno prima è da buttare, perchè c'è il nuovo che avanza e fondi di magazzino non li vuole nessuno.
"E' uscito l'iphone 45! Lo devo avere! Butto il mio iphone 44 di sei mesi di vita che in meno aveva una modalità che non ho mai usato e probablimente nemmeno conoscevo, ma vuoi mettere la sera all'aperitivo come posso sboronare con i miei amichetti trendy?"
Sei giovane? Grandi slogan, grande entusiasmo.
Sei over 40? sei out!
Insomma tristezza infinita. |
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