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Maurizione Nuova recluta del forum
Registrato: 24/02/12 12:58 Messaggi: 10
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Inviato: Lun Mar 26, 2012 3:46 pm Oggetto: "Gestione o produzione" nell'oggetto del certifica |
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Ciao.
Lavoro nell'ufficio Qualità di un'azienda che si occupa di recupero energetico tramite impianti di biogas, con alcuni impianti di proprietà e altri in gestione.
Sul certificato ISO 9001:08 appare "Gestione impianti di recupero energetico da biogas" EA 25 e 39 e sono elencati i siti di proprietà dove si svolge l'attività (sede e impianti), per cui quando si estende a nuovo sito c'è nuova visita dell'Ente; mentre un sito che gestiamo solamente ma non è di proprietà nostra è escluso dal sistema.
Per cui appunto ciò che non mi torna è che se gestiamo in qualità gli impianti (come scritto sul certificato, solo Q, niente A) non dovrebbe esserci la lista dei posti dove li gestiamo, perchè gestiamo "in qualità" ovunque perchè è l'attività di gestione ad essere certificata.
Mentre se ci fosse scritto "Produzione di energia elettrica tramite recupero energetico da biogas", allora sì andrebbe specificato i siti ove produciamo e se aprissimo un nuovo "stabilimento"/impianto anche esso andrebbe fatto vedere all'Ente. E questa è la situazione più conforme alla nostra realtà, anche perchè nel sistema non c'è una pianificazione della gestione di una nuova commessa/impianto.
Visto che ogni estensione costa, vorrei sapere se sto prendendo cantonate io per niente, oppure se la cosa ha senso e quindi potremmo risparmiarci un pò di uscite dell'ente; come per le imprese edili, non compare sul certificato l'elenco delle case costruite in qualità in via ..., ma è tutta l'attività certificata per cui in qualsiasi via costruisco la casa, essa è fatta in qualità.
Vi ringrazio per il tempo che vorrete dedicarmi, ciao. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Mar 26, 2012 5:04 pm Oggetto: |
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Caro Maurizione,
i due settori citati della tabella degli EA dice semplicemente (25) che voi producete e distribuite(?) corrente elettrica e il 39 parla di Servizio Pubblico.
Immagino quindi che voi estraiate il biogas (metano) da delle discariche e lo bruciate in motori endotermici e vendiate l'energia elettrica prodotta alla rete e/o utilizzate per i servizi pubblici del comune proprietario delle Discariche ( servizio pubblico).
Tu dici bene che siete equiparabili (con tutte le differenze del caso, in quanto voi esercite e non costruite impianti) ad una azienda impiantistica che produce impianti e per questo non dovreste fare una estensione della certificazione ad ogni impianto nuovo che aprite.
Secondo me non dovete fare estensioni onerose della certificazione, dovete solo comunicare, prima della visita annuale dell'ente, dove sono gli impianti, in modo che l'ente possa scegliere di andare, a rotazione a vedere e auditare la vostra attività su questo o quell'impianto (loro vanno a campione, come dicono).
Per decidere se questo che dico va bene o no, bisogna ricordare che non stiamo parlando di certificazione ISO 14001 di siti diversi (per questo sistema è certo che dovete fare l'analisi ambientale iniziale e far vedere che gestite seriamente ogni sito diverso uno da''altro) per il 9001 dovete far vedere che il vostro sistema di gestione del servizio pubblico che producete è corretto e dovete far vedere che il sistema di gestione non è diverso per un sito rispetto all'altro.
Caso mai dovete far vedere che gestite le peculiarità di un sito con delle IL applicate per gestioni speciali che non fate in altri siti, ma il sistema di gestione generale è sempre lo stesso, anche se andate da clienti diversi con contratti diversi e rosa di servizi diversi!!
se non vi fidate, perchè non proponete il quesito direttamente ad Accredia ?: loro sono li per questo!
ciao |
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Maurizione Nuova recluta del forum
Registrato: 24/02/12 12:58 Messaggi: 10
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Inviato: Lun Mar 26, 2012 5:21 pm Oggetto: |
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Grazie Paolo, sto già pensando a cosa scrivere ad Accredia! Hai immaginato giusto quello che facciamo.
Ma per quanto riguarda la pianificazione della commessa cosa mi puoi suggerire?
Nel senso che, ad esempio, mi chiama un cliente e dice di gestirgli un impianto in quel posto, allora non posso prendere le mie procedurine e applicarle subito, ma prima di tutto penso si debba fare uno studio iniziale della situazione, cioè vedere i dati in ingresso quali autorizzazioni varie, CPI, verificare quanto personale necessita, vedere per i contratti di manutenzione ed analisi dei fumi varie ed eventualmente aggiungere istruzioni particolari per il sito; cioè per ogni commessa nuova si fa questo piano qualità specifico di commessa, poi se è tutto come per gli altri impianti allora possiamo prendere il nostro sistema standard ed applicarlo, altrimenti "personalizzarlo" per il sito. Facendo così l'impianto sarebbe gestito in qualità, però appunto sarebbe necessaria la pianificazione della commessa, cioè lo studio iniziale, cosa che al momento non abbiamo.
Pensi sia corretto ciò che penso?
Ringrazio di nuovo te e chiunque voglia partecipare alla discussione. Ciao |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Mar 26, 2012 9:42 pm Oggetto: |
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ciao Maurizione,
come dici, ho capito il tuo lavoro per il semplice fatto che ho seguito un comune con discarica vecchia e nuova in cui ha inserito un impianto di utilizzo del biogas, con 2 gruppi turbogas da 1 MW ciascuno; inoltre smaltiva il percolato in un forno di una città vicina e poi ha pensato di farsi il suo impianto autonomo.
Poi si sono fatti anche l'impianto di compostaggio: io li ho portati (sia il comune che la municipalizzata) alla certificazione 9001 e 14001.
Per il 14001 ha presenziato anche il Sincert, trattandosi della prima applicazione in assoluto del 14001 ad un Comune (con territorio ben più vasto di un'aziendae con problematiche non tutte sotto il diretto controllo dell'autorità che detiene il potere di intervenire per le azioni correttive).
Per la "pianificazipone della commessa" penso che tu abbia le idee molto chiare.
Però tu mi dici che al momento non c'è "lo studio iniziale"; ti chiedo: ma come avete fatto a fare l'offerta per prendere la commessa?
Dirai che è stata fatta a costi standard, cioè alla membro di segugio, allora hai ragione!
Ma per "mettere in qualità" la gestione basta che tu prepari il piano della qualità, nel quale tu spieghi quali e quanti sono i controlli che fate, su quali parametri , i report che fate (quelli che di solito fate negli impianti vostri, mica altro), il monitoraggio che fate in continuo e le relative registrazioni, ecc ecc .
In pratica non fai che riscrivere (molto succintamente) quello che fate nei vostri impianti e che avete fotografato nel vostro sistema documentale 9001.
Se l'impianto del cliente (quello che non avete sottoposto a certificazione!) richiede cose che attualmente non fate, le aggiungete in questo PdQ e basta.
ciao |
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Maurizione Nuova recluta del forum
Registrato: 24/02/12 12:58 Messaggi: 10
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Inviato: Mar Mar 27, 2012 2:29 pm Oggetto: |
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Finalmente le idee si sono schiarite!
Ho provato a vedere sul sito Accredia ma pare che si possano fare solo segnalazioni o reclami, per cui non ho proceduto alla richiesta.
A questo punto penserei che se sul certificato si scrive "produzione energia ..." allora i siti/impianti vanno elencati e per ogni nuovo va estesa la certificazione (quindi la pianificazione commessa non serve), mentre se c'è scritto "gestione impianti ..." allora non si elencano gli impianti gestiti ma è necessaria la pianificazione commessa.
Che vorrebbe dire che nel nostro caso abbiamo un pastrocchio!
Per le offerte non so cosa dirti in quanto ci sono giri strani all'interno del gruppo e quindi non saprei come sono state fatte.
Approfitterei della tua conoscenza, se possibile, per un'altra cosa che non mi è chiara: in pratica dove inizia la responsabilità del gestore impianto biogas e dove finisce quella del gestore discarica? Suppongo che, se non è specificato sul contratto, il gestore biogas avrebbe tutto l'obbligo di captazione biogas e di non lasciarlo andare in giro a far esplodere cantine, mentre i gestori discarica non dovrebbero più avere obblighi per la gestione del biogas, solo lasciare l'accesso libero ed eventualmente si potrebbe definire a contratto un livello max di percolato presente nei pozzi che la discarica deve garantire per far avere una buona concentrazione di metano captato.
Sempre grazie, ciao. |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mar Mar 27, 2012 4:07 pm Oggetto: |
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Ciao Maurizione,
... che casino! il rapporto tra gestore della discarica e chi estrae il bio gas per produrre energia deve essere di ferro, Vanno cioè definite le responsabilità.
Il livello di percolato, ad esempio deve essere monitorato a livello almeno giornaliero (o meno quando piove) in modo che non ci siano pericoli di tracimazione del percolato nei fossi attorno alla vasca di raccolta rifiuti (spero che la tua discarica sia fatta come vuole la legge... ma dispero perchè so che molti comuni fanno un buco in terra e sbattono dentro di tutto: questa non è una discarica è un comportamento clriminale da linciaggio sul posto), ma la gestione del percolato la lascierei solo ed esclusivamente a chi coltiva la discarica.
Già la suddivisione di queste due responsabilità è un casino: io proporrei di spaccare il contratto ad un livello molto più alto, e cioè lasciare al gestore della discarica la gestione anche dei pozzi di captazione del gas (e ovviamente quella della gestione del percolato) e al gestore del biogas darei la responsabilità della sola produzione.
Se non arriva più gas o arriva in condizioni pessime dovuta alla mala gestione della discarica, sono cavoli dell'ente comunale che la gestisce: misurando quanto e di che tipo di gas entra nei miei generatori, lego il mio output, alla loro inefficienza.
Se invece avete un contratto con il Comune legato ad una produzione oraria/giornaliera fissata: beh! è roba da polli!
ho risposto? se no riscrivimi
Ciao |
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