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EOQ o attenzione al setup?

 
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Gio Giu 23, 2011 3:15 pm    Oggetto: EOQ o attenzione al setup? Rispondi citando

L'Economic Order Quantity (EOQ) non è altro che il livello di magazzino che ne minimizza i costi di gestione e di riordino.
Questo strumento si basa sul riconoscimento che avere costi fissi piuttosto importanti sia del tutto "normale".

Occuparsi della riduzione delle tempistiche di set-up (attrezzaggio, ovvero preparazione di una macchina per il successivo avviamento), invece, ci porta a riflettere sul fatto che non abbiamo presumere che i costi fissi, soprattutto se cospicui, siano normali.

Ora voi direte: facile a dirsi ma difficile a farsi. Beh, non è vero! E questo è un esempio che ho trovato e che ci riconduce a ciò che ha fatto un'azienda americana di estrusione di metalli.

Quando un cliente chiedeva estrusioni particolari (davvero enormi, parliamo di 800 tonnellate) gli uomini davano per scontato che il fattore critico fosse il controllo della temperatura.

Ogni volta che c'era una nuova richiesta da parte di quel cliente, occorreva cambiare lo stampo e attendere di arrivare in temperatura. L'esperienza insegnava che per un processo del genere occorressero almeno 8 ore durante le quali non si poteva fare altro (la gente addirittura giocava a carte nell'attesa!).

Alla fine, quando si raggiungeva la temperatura, si produceva la stessa parte per più giorni, semplicemente perchè costava troppo ripetere da capo l'intero processo.

Provando a rivedere il processo per ottimizzarlo, però, alcuni manager provarono a non dare nulla per scontato, nemmeno l'esperienza decennale maturata dall'azienda e cercarono di accorciare i tempi di setup.

Accaddero principalmente tre cose:

1. prestarono attenzione alla programmazione del lavoro e se A era in macchina, la successiva lavorazione si sarebbe chiamata B
2. installarono un dispositivo per avviare il processo di preriscaldamento. Mentre A era in lavorazione, B si scaldava alla temperatura necessaria per la lavorazione e così via, in un ciclo senza fine
3. testarono quanto fosse critica la temperatura del metallo e scoprirono che la temperatura esatta che era sempre stata considerata fondamentale, in realtà prevedeva livelli di controllo che potevano essere alleggeriti

Il risultato fu che i tempi di attrezzaggio si ridussero da 480 minuti (8 ore) a 12!
Sì, avete letto bene: da 480 a 12 e in che modo? Semplicemente provando a considerare le cose da un altro punto di vista.

Avete mai provato a guardare la vostra produzione con occhi diversi? Ci raccontate le vostre esperienze?


L'ultima modifica di QualitiAmo - Alberto il Ven Giu 24, 2011 10:01 am, modificato 1 volta
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chrisbin
Forumista di Qualità


Registrato: 12/04/11 15:20
Messaggi: 332
Residenza: Vicenza

MessaggioInviato: Gio Giu 23, 2011 4:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bellissimo argomento!

Personalmente mi collegherei al settore relativo all'esempio americano, in quanto, qualche anno fa, lavorando per una fonderia di ghisa con impianti molto grandi e relativi costi fissi altrettanto grandi, mi sono imbattuto in un argomento che, inizialmente, sembrava una mia fissazione mentale.

Dal nulla ho iniziato a diffondere la necessità di monitorare i "tempi morti" degli impianti, cosa che attualmente farei da subito, ma all'epoca ero ancora un ragazzetto poco più che ventenne.

Dopo 6 mesi di analisi e 6 fegati bruciati per cercare di sensibilizzare tutti i responsabili all'utilità dello strumento creato, ho raccolto i dati suddivisi per motivo del fermo impianto.
Il valore monetizzato è stato calcolato come "costo medio relativo al peso di 1 kg di ghisa NON prodotta nell'unità di tempo".

Quando avevo spiegato la mia intenzione alle maestranze, il responsabile delle manutenzioni aveva già messo le mani avanti, dicendo che qualsiasi valore che sarebbe uscito, era comunque già stato calcolato come spesa fissa non migliorabile, perché aveva già valutato tutto e relazionato "a dovere" il titolare.

Il risultato emerso è stato il seguente: in 6 mesi sono stati "spesi" €. 250.000 per fermi causati da necessità di manutenzione (oltre ad altre spese minori che non ricordo, ma questa era quella eclatante, che spuntava sulle altre torrette del grafico che ne era uscito!).

Lo stupore del titolare è stato tale da andare a prendere l'omino che seguiva le manutenzioni ed i relativi contratti e di fargli perdere qualche ora di sonno, visto che lui perdeva un miliardino di vecchie lire all'anno e di aggiornare qualche contratto per abbassare quel costo fisso, "più o meno preventivato".

A seguito di questa analisi, i tempi morti sono stati abbattuti del 50% nei primi 3 mesi successivi ed a seguire fino ad un totale del 75% circa.

Nel mio caso è bastato analizzare le cause dei tempi morti, ma naturalmente questo è solo un esempio, di fronte allo scibile che il mondo presenta.

Ciao, Christian
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QualitiAmo - Alberto
Moderatore


Registrato: 10/11/09 11:26
Messaggi: 4567

MessaggioInviato: Gio Giu 23, 2011 4:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, Christian. Le vostre esperienze sono sempre utilissime quando vengono condivise qui sul forum. Ciao!
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