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[QualitiAmo - Stefania]

Sto leggendo l'ultimo numero di HBR e ho trovato una riflessione interessante di Lynda Gratton sul fatto che i prossimi anni vedranno la fine dei middle manager.

L'articolista si chiede se la nuova rivoluzione tecnologica non farà agli ambienti di lavoro quello che, tempo fa, fece la rivoluzione industriale - ovvero rivoluzionarli totalmente.

La Gratton afferma che il lavoro classico del middle manager
sparirà presto ora che la tecnologia ha preso così piede ed è diventata la base di molti lavori che prima erano svolti da manager intermedi.

La sua ricerca vuole dimostrare che i lavoratori più giovani avranno un valore per le aziende solo se saranno altamente qualificati tramite competenze approfondite date, ad esempio, da master mirati.

Cosa ne pensate? Secondo voi andrà davvero così?

[KK]

Io penso che nonostante tutta la tecnologia che possiamo applicare, la componente umana (gestione delle relazioni, flessibilità, indipendenza) siano essenziali e che difficilmente si ottenga il rimpiazzo completo di una classe lavorativa.

E' un po' il discorso che più volte è stato dibattuto sul fatte che la tecnologia, ad esempio, avrebbe eliminato la carta, oppure che avrebbe sostituito gli operai...

Magari ce ne saranno meno, ma non credo che spariranno!

[filippo1974]

Io credo che in realtà sia sempre stato così. Da che mondo è mondo, la competenza è un "genere di prima necessità" per le Aziende, e non c'è macchina o automazione che possa sostituire questo bene.

Le macchine possono subentrare agli umani per i lavori più pratici e meccanici (specie se ripetitivi), ma per le mansioni di concetto, dove la competenza gioca ovviamente un ruolo chiave, la persona resterà sempre una risorsa insostituibile.

Diciamo casomai che le Aziende stanno accorgendosi che le competenze vanno valorizzate perché possono rappresentare un vantaggio competitivo. Quante Aziende avevo visto, nei mesi scorsi, rinunciare ad assumere personale competente e capace perché "chissà quanto ci costa", e preferire quindi persone con minori attitudini ed eccellenze, più economiche e facilmente controllabili. Con la concorrenza di oggi, specie nel settore hi-tech dove mantenersi al passo con i tempi (e se possibile anticiparli) è una questione di sopravvivenza sul mercato, la competenza è una condizione sine-qua-non e quindi anche le organizzazioni tendenzialmente più "tirchie" si stanno un po' ricredendo.

Ciao
Filippo

[Portello]

Io credo invece che in una certa misura sta già accadendo.
Le organizzazioni lean portano a questo.
La rivoluzione tecnologica e del lavoro sposta la necessità di persona da quelle buone solo a far andare le mani a quelle più qualificate/specializzate, anche nelle funzioni/mansioni di "basso" livello all'interno dell'organizzazione.
Basti pensare ad un ospedale, una società di ingegneria, una scuola, ma anche una azienda produttiva altamente tecnologica ha tra i suoi "operai" ingegneri e tecnici.
Oltre a questo la nota lean production spinge affinchè anche i livelli minimi siano arricchiti di responsabilità e di qualifica sulle mansioni svolte.
Diminuisce quindi la necessità di middle management che colleghi le mansioni tradizionalmente pensate per gente che esegue e basta e i livelli più alti che devono organizzare e pianificare il business.