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[QualitiAmo - Stefania]

Ci si può ancora permettere di lasciare un lavoro che non piace? Se ne parla in questo articolo di: "La Ventisettesima ora".

[Quality]

Non ho il tempo di leggere adesso l'articolo ma in linea di principio direi che no, non ci si può permettere di lasciare un lavoro che non piace senza averne prima trovato un altro, oggi più che in passato.

Naturalmente fatti salvi i casi estremi (in un senso e nell'altro).

Ciacciao.

[filippo1974]

Io non credo che si possa tracciare un confine netto tra il SI e il NO.

L'idea stessa di definire una situazione "limite" oltre la quale diviene comunque conveniente abbandonare l'attuale impiego non è possibile in linea generale, perché troppo importante è la componente soggettiva.

Io, per mio carattere ed esperienze pregresse sicuramente non mi farei tanti scrupoli a cambiare, se vedo che la situazione lavorativa non è confacente alle mie aspirazioni. L'ho già fatto in passato e non me ne sono pentito. Sicuramente questa mia valutazione viene da una situazione personale e professionale che (per ora) mi consente ancora di sostenere una certa "dose di rischio"; magari tra qualche anno non sarò più così propenso a rimettere in discussione la mia situazione lavorativa, se ce ne fosse necessità...

Ciao
Filippo

[KK]

Cambiare per me è diventata un'abitudine.
Però, da necessità quale è stata in passato, oggi vedo anche lati positivi, che vanno dal rinnovo delle proprie ambizioni e del contesto lavorativo, all'esperienza trasversale che compone il mio curriculum spendibile più che una laurea.

Finora, pur con famiglia a carico, il rischio me lo assumo comunque.

[QualitiAmo - Stefania]