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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Gio Dic 02, 2010 4:36 pm Oggetto: Formazione: l'Italia arranca |
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L'Italia è indietro nella formazione professionale. |
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filippo1974 Forumista di Qualità

Registrato: 19/10/10 12:39 Messaggi: 338 Residenza: North east of Italy
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Inviato: Gio Dic 02, 2010 7:33 pm Oggetto: |
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Io credo che sia necessario leggere questi dati tenendo a mente il fattore "mercato del lavoro".
In altre parole, la domanda che io mi pongo è: siamo mediamente meno qualificati degli altri Paesi perché la nostra formazione professionale è arretrata, o perché le offerte di lavoro in Italia richiedono meno che in altri Stati titoli e competenze di livello elevato?
Ricollegandomi ad altre discussioni su questo tema che sono emerse via via nel forum, nelle varie occasioni in cui ho sfogliato annunci di lavoro, anche per posizioni qualificate, raramente ho visto che la laurea fosse un titolo richiesto. In gran parte dei casi ho visto chiedere "diploma o laurea" (il che, peraltro, mi da anche da pensare sulla capacità dei selezionatori di valutare il livello di istruzione richiesto per determinate competenze: cosa vuol dire "diploma o laurea"? Basta il diploma o serve la laurea?...)
Quindi forse siamo rimasti indietro anche perché non è così premiante avere una istruzione / formazione professionale di alto livello?
Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni in proposito.
Ciao
Filippo |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2750
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Inviato: Gio Dic 02, 2010 8:11 pm Oggetto: |
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per rifarmi della serie di giornate di c...a, butto giù una serie di pensieri che sicuramente attireranno l'ira di molti.
1) la scelta di dipendenti/risorse poco qualificate è coerente con una politica di minimizzazione dei costi quando non è il caso di alcuni imprenditori confidano nella bontà della loro struttura per ricavare/formare neo-assunti scartati da altri ottendo paghe al minimo sindacale.
2) chi selezione non è in grado di capire/giudicare la reale necessità di conoscenza per il posto di lavoro (non me ne vogliano i laureati in scienze politiche, ma non ritengo possano giudicare nè le mie conoscenze tecniche nè la mia capacità di apprendimento/potenziale rispetto ad un eventuale occupazione in direzione tecnica o in qualità)
3) riallacciandomi a quest'ultimo punto, pochi valutano il potenziale inteso come capacità e velocità di apprendimento e di analisi. Forse non lo ritengono importante, forse non sono in grado, comunque preferiscono il qualcosa subito che un discreto domani. In altri termini non discriminano tra periti e laureati. |
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mascalzone79 Masaniello della qualità

Registrato: 03/09/09 17:59 Messaggi: 1347
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Inviato: Sab Dic 04, 2010 4:16 pm Oggetto: |
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In questo periodo sto avendo spesso contatti con i "cacciatori di teste", e devo dire che tranne in qualche caso particolare (ovvero quando l'azienda indica la laurea come un requisito imprescindibile) non fanno distinzione tra laurea e diploma. Si tende a valutare maggiormente del titolo, l'esperienza maturata sul campo e le competenze acquisite per lavorare in quel ruolo.
Purtroppo devo confermare il fatto che un elemento importantissimo che valutano è la retribuzione attuale e l'inquadramento contrattuale, perché si tende sempre ad ottenere un genio pagandolo come un tirocinante. |
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