 |
Il forum sulla Qualità di QualitiAmo Torna all'homepage di QualitiAmo
|
Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
|
Inviato: Lun Apr 19, 2010 10:55 am Oggetto: Sopravvissuti al disastro |
|
|
In questo articolo si parla degli effetti che la crisi finanziaria ha avuto sui dipendenti: il licenziamento del capo, il licenziamento del collega con cui si prendeva il caffè, il licenziamento di quel collega che sembrava cosi brillante, tutto questo cambia gli equilibri interni di un’azienda e può risultare in una minore prestazione dei “sopravvissuti”.
Come possono rispondere a questo problema le aziende che sono dovute ricorrerere a un taglio di personale per rispondere alla crisi economica? Tre sono le soluzioni proposte per ristabilire il contratto psicologico tra azienda e dipendente. Una sola però resta la regola generale che dovrebbe essere applicata in tempi buoni e cattivi: chiarezza, chiarezza, chiarezza. |
|
Top |
|
 |
|
 |
Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
|
Inviato: Lun Apr 19, 2010 12:19 pm Oggetto: |
|
|
La domanda è un'altra e ben più importante:
perchè gli imprenditori licenziano le persone invece di guardare alle altre perdite (per disorganizzazione bieca) che sono, di solito, di un ordine di grandezza superiore a quella dei costi del personale?
E se la riduzione del fatturato crea una scarsità cronica di liquidità, perchè non dedicarsi alla riduzione drastica dei tempi di consegna (e quindi della fatturazione)?
Infatti si assiste ad un fatto psicologicamente molto spiegabile e cioè: il personale che vede scemare il già poco lavoro che rimane, invece di darsi da fare per spedire, rallenta per "tenersi il lavoro", perchè hanno paura che l'imprenditore, se li vede senza lavoro, li mandi a casa (come succede regolarmente). Invece se l'imprenditore parlasse chiaramente e dicesse la situazione come è realmente, i collaboratori sarebbero invogliati a tirasi su le maniche.
Purtroppo in molte aziende ci sono tante persone che vivono nel mondo fatato che gli propina la televisione (privata e di stato: è lo stesso ormai) e crede di essere ancora negli anni delle vacche grasse, salvo svegliarsi bruscamente quando ricevono la lettera di licenziamento.
Non mi credete? .... venite a parlare con i dipendenti di una qualsiasi azienda. E' la triste e pura realtà quotidiana!. |
|
Top |
|
 |
QualitiAmo - Alberto Moderatore

Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
|
Inviato: Lun Apr 19, 2010 1:21 pm Oggetto: |
|
|
Paoloruffatti ha scritto: | La domanda è un'altra e ben più importante:
perchè gli imprenditori licenziano le persone invece di guardare alle altre perdite (per disorganizzazione bieca) che sono, di solito, di un ordine di grandezza superiore a quella dei costi del personale? |
Purtroppo perchè sembra la cosa più facile da fare, la scelta più scontata anche se la meno intelligente e lungimirante. |
|
Top |
|
 |
Portello Qualfista

Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
|
Inviato: Lun Apr 19, 2010 5:38 pm Oggetto: |
|
|
Paoloruffatti ha scritto: |
...
Purtroppo in molte aziende ci sono tante persone che vivono nel mondo fatato che gli propina la televisione (privata e di stato: è lo stesso ormai) e crede di essere ancora negli anni delle vacche grasse, salvo svegliarsi bruscamente quando ricevono la lettera di licenziamento.
Non mi credete? .... venite a parlare con i dipendenti di una qualsiasi azienda. E' la triste e pura realtà quotidiana!. |
Non so se colgo la cosa, ma confermo che anch'io percepisco inazione nonostante la crisi. I comportamenti non cambiano, il tran tran quotidiano continua come se niente fosse. Credo sia una reazione psicologica. Si pensa sempre che non debba accadere a noi.
Se poi un ministro dice che bisogna difendersi dalla crisi facendo proprio finta che non ci sia... |
|
Top |
|
 |
Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
|
Inviato: Lun Apr 19, 2010 7:15 pm Oggetto: |
|
|
Non mettiamola in politica sennò Stefania ci bacchetta, ma è ancor peggio di quel che dici,
il problema è che come diceva Benedetto Croce, "il popolo è bue per definizione" e, a parte la mancanza di attributi maschili che viene sfruttata dai furbi per fargli quel che vogliono, la caratteristica peggior è la lentezza di reazione.
Il furbo è velocissimo, se poi il furbo ti racconta palle (a reti unificate), tu, bue, continui per la tua strada e non reagisci a nulla e pensi di dover solo continuare a lavorare, a tirare l'aratro. Ma quando all'improvviso e velocissimamente ti tolgono sia l'aratro sia il campo di sotto ai piedi, prima che te ne accorga sei già morto di fame!
ciao |
|
Top |
|
 |
|
|
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi
|
|