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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Sab Feb 21, 2009 11:11 am Oggetto: L'importanza della responsabilità sociale delle imprese |
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(Fonte: Piacenza Sera)
Da alcuni anni ormai si parla di responsabilità sociale delle imprese.
Una definizione precisa di CSR, acronimo dall’inglese di Corporate Social Responsability, non è facile.
Proviamo però ad immaginare un’impresa; ciò che avviene al suo interno, i soggetti con cui essa interagisce; tutto ciò ha sempre e comunque una rilevanza di tipo sociale.
Nel bene e nel male, ovviamente.
Alcuni economisti sono dell’idea che un’impresa è socialmente responsabile, solo ed esclusivamente se contribuisce allo sviluppo ed al benessere del Paese; cioè se si limita a produrre e vendere prodotti e servizi ed a generare profitti: a fare impresa, per l’appunto. Il problema nasce nel momento in cui si valuta il modo in cui si fa impresa; infatti, alcuni economisti, sono concordi sul fatto che esista una sostanziale differenza tra un’impresa che inquina ed un’impresa che introduce sistemi antinquinamento, tra un’impresa che sfrutta il proprio personale ed un’impresa che punta al benessere dei propri lavoratori.
E su questo non si può che essere d’accordo.
Recentemente si sono introdotti nuovi elementi, afferenti alla Responsabilità Sociale, in virtù delle palesi difficoltà in cui versano imprese e società: occorre una collaborazione attiva e reciproca di tutti gli stakeholder, in modo tale da favorire l’affermazione di uno sviluppo sostenibile, sia a livello locale, che globale.
Le analisi statistiche sulle imprese che hanno adottato sistemi di certificazione sulla responsabilità sociale, confermano che il mercato tende a premiare le imprese che “adottano atteggiamenti etici”, e quindi, tali imprese, riescono ad avere maggiori profitti. Non solo: l’introduzione di strumenti di certificazione, contribuisce ad un miglioramento dei processi aziendali, come accade con le norme ISO.
Da ciò se ne deduce che, adottare modalità di gestione della propria impresa, socialmente responsabili, e quindi, implementare strumenti che documentino e certifichino al mercato tali atteggiamenti, non è rilevante soltanto dal punto di vista “etico”, ma anche dal punto di vista imprenditoriale.
In poche parole, conviene.
Quali sono le modalità e gli strumenti che consentono di introdurre tali sistemi ?
I principali strumenti sono: codice etico, bilancio sociale, bilancio ambientale, AA1000, SA8000, ISO26000.
Tra gli strumenti sopra menzionati, sta sempre più trovando seguito l’applicazione dei requisiti previsti da SA8000, e la conseguente certificazione ottenibile da organismi accreditati.
Per ulteriori informazioni sugli strumenti applicativi della CSR, si rimanda agli articoli che seguiranno nelle prossime settimane.
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Ven Apr 17, 2009 3:23 pm Oggetto: |
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Un articolo sulla Responsabilità sociale delle organizzazioni
(Fonte: UNI)
“L’integrazione volontaria delle problematiche sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti delle imprese con le parti interessate”. È questa la definizione che la Commissione Europea assegna all’espressione “responsabilità sociale”, un concetto sempre più radicato anche nel senso comune e su cui, soprattutto negli ultimi anni, la letteratura tecnica e umanistica si è ampliata a dismisura.
Il dossier intende affrontare proprio il tema della responsabilità sociale, guardandolo però dall’angolazione ISO: è infatti in via di definizione la ISO 26000, la norma internazionale che dovrà contribuire a fare chiarezza sul tema, in fase di redazione e approvazione con il contributo di tutte le parti sociali coinvolte. Infatti il primo principio applicato in ISO nell’occasione, cardine del processo di normazione ma in questo caso per certi versi rivoluzionario è la condivisione tra tutte le parti interessate, classificate per categorie di stakeholder. E così anziché costituire un Comitato Tecnico con le delegazioni degli Enti di normazione nazionali, l’ISO ha costituito un gruppo di lavoro di circa 500 esperti a livello internazionale, suddivisi in 6 categorie (e relativi sottogruppi): governi, industria, lavoratori, consumatori, organizzazioni non governative, organizzazioni di ricerca e supporto.
Nel realizzare questo dossier si è scelto di dare voce proprio alle diverse categorie di stakeholder che in UNI stanno conducendo i lavori normativi, attraverso le persone che rappresentano l’Italia nel contesto internazionale.
E questi stessi stakeholder hanno poi concordato al tavolo ISO alcuni principi fondamentali da seguire nella stesura della ISO 26000: innanzitutto che questo documento debba essere una guida e non una norma che definisca requisiti.
La motivazione è semplice ma significativa: un tema così complesso e delicato merita uno sviluppo approfondito nei suoi stessi fondamenti e nella base culturale delle aziende e non solo. Pensare di affiancare alla ISO 9001 e alle altre norme sui sistemi di gestione una nuova norma (certificabile) sul sistema di gestione dell’etica aziendale è stato considerato come estremamente riduttivo e pericoloso per un tema così ampio.
Un altro aspetto innovativo è legato all’applicabilità del documento, non si parla di CSR (corporate social responsibility), sigla ben nota ma riferita alla responsabilità sociale delle sole aziende, ma di guida applicabile a qualsiasi tipologia organizzativa, compresi proprio gli stessi Governi.
E ancora si afferma il principio secondo cui la responsabilità sociale rappresenta una scelta volontaria di andare al di là del mero rispetto delle leggi. Ma il rapporto con le leggi, oltre che con le convenzioni internazionali (da sottolineare gli accordi che ISO ha sottoscritto con ILO, ma anche con OCSE e Global Compact), è da vedere anche in un’altra ottica. Nei Paesi in cui è meno sviluppato il sistema legislativo di tutela del lavoratore, del consumatore, del cittadino in termini generali, come ci si dovrebbe comportare? In tempo di globalizzazione, e di crisi internazionale, questo non può certo essere considerato un tema secondario.
Come si può forse già intuire da questa introduzione, sono numerosi gli interrogativi ai quali l’ISO potrebbe contribuire a dare risposta; e soprattutto si tratta di interrogativi su temi assolutamente nuovi per il mondo della normazione tecnica abituato a ragionare in termini di criteri e requisiti di sicurezza, di prodotti, di servizi, di processi e mai attraverso la stesura di un documento dalla visione così ampia e dall’impatto sociale così significativo.
E a tale proposito, prima di entrare negli approfondimenti del dossier, è certamente opportuno evidenziare qui i grandi temi che rientrano nel concetto di responsabilità sociale secondo il primo draft consolidato, ISO/CD 26000 del dicembre 2008, di questa futura norma: la governance dell’organizzazione, i diritti umani, le prassi relative al lavoro, l’ambiente, le pratiche commerciali più o meno eque, gli aspetti legati al consumatore finale, il coinvolgimento e lo sviluppo della società. |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Ven Apr 17, 2009 6:55 pm Oggetto: |
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il tema è sicuramente interessante. Ma...
Secondo me parlare oggi di CSR è un po' tanto elittario.
Nel pieno del casino della crisi, dove i lavoratori sono troncati a centinaia e, e sono troncati proprio dalle grandi aziende, quelle che se la tirano con le relazioni di 100 pagine sulla CSR...
Mah...
La CSR la fa il bravo piccolo imprenditore che in tempo di vacche magre stringe la cinghia e si tiene tutti i suoi fedeli collaboratori...
La CSR la fa il piccolo artigiano che non guarda troppo se il ROI non super ail 12% altrimenti ristruttura tagliando teste degli operai...
La CSR la fa chi è attento a trattare bene sia l'operaio che il manager...
La CSR la fa chi non disloca la produzione appena scopre che il lavoro in corea costa tre lire in meno...
La CSR la fa chi ama il proprio paese e regione...
bannato? okok mi cospargerò il capo di cenere... e sparirò... sulle mie montagne |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Sab Apr 18, 2009 8:00 am Oggetto: |
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Dario perché bannarti? Siamo assolutamente d'accordo con te! Non potevi dare una definizione migliore di responsabilità sociale.
Vorrà dire che ti banneremo la prossima volta  |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Mer Feb 17, 2010 9:14 am Oggetto: |
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Questa notizia sulla Fiat, la Corporate Social Responsibility, il Dow Jones ed il caso Termini Imerese l'avevo persa.
Per fortuna in rete prima o poi si trova tutto se si cerca bene.
Buona lettura! |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore

Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26638
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Inviato: Lun Mar 29, 2010 9:52 am Oggetto: |
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Ancora sulla Responsabilità sociale. Qualche aggiornamento tratto da "Quality Progress" sulla ISO 26000 che, come sapete, è la norma che si occupa proprio di questo tema.
Nella conferenza che si è tenuta a Fordham nelle scorse settimane si è parlato di temi ambientali, economici e sociali.
Tra i temi ambientali, in particolare, la discussione ha toccato la situazione delle foreste, i ghiacciai dei poli e la diminuzione dell'acqua disponibile.
I temi economici si sono concentrati, invece, sul fatto che più di 3 miliardi di persone nel mondo vivono con meno di 2$ al giorno e sulle cifre spese in armamenti.
Parlando di temi sociali, infine, si è discusso sulla scolarizzazione dei bambini nel mondo e del fatto che nel 2050 dobbiamo aspettarci un'esplosione demografica che ci porterà da 6,5 miliardi a 9,1.
Un ambiente più che adatto per iniziare ad essere responsabili, no? :? |
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