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PPM
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Autore Messaggio
Stregone
Nuova recluta del forum


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MessaggioInviato: Lun Gen 13, 2014 6:32 pm    Oggetto: PPM Rispondi citando

Ciao a tutti, so che sicuramente è già stato discusso questo argomento, tuttavia io chiedo lo stesso (non si sa mai...).
Recentemente mi sono trovato a dibattere con il mio titolare sul discorso PPM (interni...), in quanto principalmente secondo lui questo non è un dato attendibile e non da una "fotografia aziendale". In pratica, se si valuta una produzione con pezzi di un valore ipotetico di 100 insieme a pezzi che ne hanno uno di 1 secondo lui non è plausibile una analisi.
Ovviamente il mio parere è diverso, in quanto a mio avviso questo valore fornisce la "potenzialità produttiva" (e passatemi il termine...).
Cosa che mi fa lanciare maledizioni (da stregone... Mad ) è che questa osservazione mi è stata fatta in fase di riesame annuale della direzione... e quindi, vista la sua presa di posizione ora mi tocca fare 2 riesami diversi (uno diciamo conforme a quanto richiede la ISO, uno invece con i dati che vuole lui...)... e scusatemi quest'ultimo sfogo...
Voi cosa ne pensate?
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MikiMarru
Come da manuale


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MessaggioInviato: Lun Gen 13, 2014 11:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

... che fai un solo riesame, quello con la visione del tuo titolare, e poi lasci che ci pensi l'auditor.
A prescindere dall'argomento.
Michele
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Credo fermamente nel detto: "Non ti do il pesce, ma la canna da pesca, e ti insegno a usarla, perché tu possa pescare da solo". E' possibile che la mia risposta sia da intendere in tal senso.
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massimobolla
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MessaggioInviato: Lun Gen 13, 2014 11:09 pm    Oggetto: PPM Rispondi citando

In effetti Michele non ha torto, il titolare decide cosa gli serve e se al valutatore va bene...

Se mi spieghi meglio la situazione magari posso darti qualche consiglio in più.
E' abbastanza normale trovarsi con risultati diversi per prodotti diversi e quindi faccio fatica a capire qual è il problema.
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Massimo Bolla
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 8:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Stregone.
Manda una comunicazione alla Direzione con le tue proposte di indicatori, ect... e tutto ciò che lui ti dice che non interessa. Lo scrivi però come "proposta", senza usare toni polemici, ti servirà appena avrai qualche segnalazione dall'Ente certificatore o altri problemi.
Lascia fare il Riesame come vuole la tua Direzione, e ne fai 1 solo. Poi sono "fattacci suoi". Tanto è sempre così: il Riesame il più delle volte viene fatto per "far vedere", e mi sa che il tuo caso non è diverso dal mio e da tanti altri in Italia.

(PS: In questo periodo, da qualche anno, non segnalano più niente, quindi non succederà nulla, però tu cerca di non farti trovare impreparato. Puoi sempre dire alla tua Direzione che la proposta l'avevi fatta. Io faccio sempre così... E' triste, ma è così.)
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"La libertà più grande che ho guadagnato è quella di non preoccuparmi più di cosa accadrà domani, perchè sono felice di ciò che ho fatto oggi." - E.Snowden
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massimobolla
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 9:04 am    Oggetto: Rispondi citando

sly_1982 ha scritto:
Ciao Stregone.
Manda una comunicazione alla Direzione con le tue proposte di indicatori, ect... e tutto ciò che lui ti dice che non interessa. Lo scrivi però come "proposta", senza usare toni polemici, ti servirà appena avrai qualche segnalazione dall'Ente certificatore o altri problemi.
Lascia fare il Riesame come vuole la tua Direzione, e ne fai 1 solo. Poi sono "fattacci suoi". Tanto è sempre così: il Riesame il più delle volte viene fatto per "far vedere", e mi sa che il tuo caso non è diverso dal mio e da tanti altri in Italia.

(PS: In questo periodo, da qualche anno, non segnalano più niente, quindi non succederà nulla, però tu cerca di non farti trovare impreparato. Puoi sempre dire alla tua Direzione che la proposta l'avevi fatta. Io faccio sempre così... E' triste, ma è così.)


Ciao Sly, permettimi di dirti che in una azienda non sono mai "fattacci suoi".

Alla lunga diventano drammaticamente anche fattacci tuoi.
E' vero che che le valutazioni ISO sono sempre più semplici, ma essere Responsabile di qualcosa significa prendersi la responsabilità di fare azioni o cercare un posto migliore, altrimenti è inutile lamentarsi.

Qualità vuol dire soddisfazione del cliente, non fare indicatori
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dario
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 9:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Che bello/brutto sarebbe se io potessi agire banalizzando il tutto...
Vivere da RQ non è mai "fare una cosa che poi ci pensa l'auditore" (scusa se entro con irruenza - volutamente - per svegliare il discorso, Michele). Io sono responsabile e se l'auditore ci cazzia, per me è una delusione, una sconfitta.
Tu (stregone) sei protagonista e devi negoziare, trattare, spiegare al dirigente che hai ragione. Se metti il "cappello bianco" di De Bono e analizzi i fatti devi tenere in considerazione che il titolare non è a prescindere in torto. Ragionate alla "giapponese"! Senza preconcetti.
Poi vedi che gli argomenti per trarre le conclusioni e le soluzioni escono automaticamente.
Il riesame, per la normativa è uno solo. Ma se per arrivare al riesame devi fare due o tre rapporti intermedi per negoziare le affermazioni condivise (che sia firmato dal titolare perché ci crede) falli! Ma esci dalla nebbia, altrimenti procedi a compromessi e sotterfugie, cosa che non ha tanto a che fare con i principi della qualità che cerchiamo di promuovere qui.
Massimo ti consiglia pure di non adottare la politica dei "fattacci suoi". Condivido la sua sintesi.
Ciao e poche "stregonerie" che portano alla non qualità...
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 9:43 am    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
Se metti il "cappello bianco" di De Bono


Per chi non conoscesse questo strumento, c'è un approfondimento qui.
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 10:02 am    Oggetto: Rispondi citando

massimobolla ha scritto:


Ciao Sly, permettimi di dirti che in una azienda non sono mai "fattacci suoi".

Alla lunga diventano drammaticamente anche fattacci tuoi.
E' vero che che le valutazioni ISO sono sempre più semplici, ma essere Responsabile di qualcosa significa prendersi la responsabilità di fare azioni o cercare un posto migliore, altrimenti è inutile lamentarsi.

Qualità vuol dire soddisfazione del cliente, non fare indicatori



...beh, passa 10 anni in un'Azienda come la mia, dove la Direzione è la prima che si disinteressa all'andamento dell'Azienda, dove ti fai il mazzo dalla mattina alla sera a risolvere problemi e c'è qualcuno "pagato per creare problemi" solo perchè è di quella brutta razza dei raccomandati o del parentado, un'azienda dove il rispetto manca del tutto, vige la disorganizzazione totale (torno a ripeterti: parentado e raccomandazioni), la paga arriva sempre in ritardo (e sbagliata in negativo) mentre ti trovi "la casta" che cambia auto ogni anno/viaggia ingiustificatamente a spese dell'azienda (e qui aprirei un capitolo spese aziendali da paura), non ti fanno avere i mezzi per lavorare, se possono ti mettono nelle condizioni di non riuscire a lavorare (ad esempio adesso ci hanno ridotto l'orario di lavoro con il Contratto di Solidarietà, completamente ingiustificato), etc... poi vedi che questo modo di "vivere l'azienda" è l'unico che rimane x sopravvivere.
Purtroppo di aziende serie ce ne sono ben poche. Probabilmente tu sei fortunato perchè sei capitato solo in quelle "buone".
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 10:16 am    Oggetto: Rispondi citando

PS: Ho rifiutato l'incarico di Responsabile della Qualità l'anno scorso a Luglio, per motivi etici, personali e di professionalità. Ora faccio soltanto in Controllo Qualità in un'altra divisione dell'Azienda. La mia presenza in Azienda crea (l'ho sempre fatto, lo sto facendo e lo farò ancora) un ambiente di lavoro sereno, di fiducia, di collaborazione, di sicurezza... e chiunque qua dentro potrebbe confermartelo: dall'ultimo assunto alla Direzione Generale.
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Stregone
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 6:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sinceramente sono d'accordo con Dario... il dire "sono fatti del titolare" non è un modo di lavorare che mi piace (motivo per cui ho abbandonato il posto dove stavo prima per intenderci...).
Sicuramente proverò a gestire il tutto cercando di mediare... l'unica cosa che mi preoccupa è: se dovesi evitare ad esempio di inserire l'indicatore dei PPM, a livello di audit dell'ente di certificazione potrebbero crearmi dei problemi?
Scusate se sebra una domanda un po' stupida, ma come avevo già detto nella mia presentazione sono solo 10 mesi che sono nell'autootive... Very Happy
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massimobolla
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 6:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

sly_1982 ha scritto:
massimobolla ha scritto:


Ciao Sly, permettimi di dirti che in una azienda non sono mai "fattacci suoi".

Alla lunga diventano drammaticamente anche fattacci tuoi.
E' vero che che le valutazioni ISO sono sempre più semplici, ma essere Responsabile di qualcosa significa prendersi la responsabilità di fare azioni o cercare un posto migliore, altrimenti è inutile lamentarsi.

Qualità vuol dire soddisfazione del cliente, non fare indicatori



...beh, passa 10 anni in un'Azienda come la mia, dove la Direzione è la prima che si disinteressa all'andamento dell'Azienda, dove ti fai il mazzo dalla mattina alla sera a risolvere problemi e c'è qualcuno "pagato per creare problemi" solo perchè è di quella brutta razza dei raccomandati o del parentado, un'azienda dove il rispetto manca del tutto, vige la disorganizzazione totale (torno a ripeterti: parentado e raccomandazioni), la paga arriva sempre in ritardo (e sbagliata in negativo) mentre ti trovi "la casta" che cambia auto ogni anno/viaggia ingiustificatamente a spese dell'azienda (e qui aprirei un capitolo spese aziendali da paura), non ti fanno avere i mezzi per lavorare, se possono ti mettono nelle condizioni di non riuscire a lavorare (ad esempio adesso ci hanno ridotto l'orario di lavoro con il Contratto di Solidarietà, completamente ingiustificato), etc... poi vedi che questo modo di "vivere l'azienda" è l'unico che rimane x sopravvivere.
Purtroppo di aziende serie ce ne sono ben poche. Probabilmente tu sei fortunato perchè sei capitato solo in quelle "buone".


Ciao Sly, se leggi i commenti che trovi in questo blog non trovi, generalmente, situazioni molto diverse dalla tua e, te lo posso assicurare, di aziende dove certi problemi non ci sono credo che ne trovi solo nel paese delle meraviglie.

Però prova a pensare cosa faresti se facessi il salto della barricata e diventassi il titolare dell'azienda.
I casi, in estremo sono solo due: te ne freghi del bilancio, guardi solo a fare prodotti fantastici e poi fallisci, oppure cerchi di valutare con grande attenzione ogni singolo aspetto e ne valuti la convenienza.

Mandare avanti una azienda, credimi, è una questione di scelte e non è detto che tutte le scelte siano corrette o condivisibili. L'imprenditore vive in una marea di leggi, vincoli, certificazioni e rotture varie e quindi difficilmente ama vedersi legare da procedure, moduli, riesami o altro.
Ovviamente sbaglia a trascurare a prescindere, ma in fondo sa che senza certificazione mangiava lo stesso e si pagava la BMW, il certificato lo può avere a basso prezzo e quindi perché sbattersi? Vuole il certificato, per il resto lui si reputa il numero 1

L'imprenditore quindi guarda solo se l'azienda va male o va bene.

Questo è uno schifo dirai tu ed io sono dalla tua parte, ma devo dirti una cosa importante per la quale ho già scritto che drammaticamente sono anche fatti tuoi: dal 2008 a questa parte il mondo è cambiato e le nostre care aziendine, con o senza Ferrari, non vendono più e sono in crisi.

Sai perché avviene? Per lo stesso motivo per cui hanno trascurato la qualità, non hanno innovato un bel niente, non si sono differenziate, non hanno fatto formazione, non hanno strumenti di vendita e, come al solito, cercano solo di tagliare i costi per andare sul mercato a prezzi bassi.
Sanno fare solo quello. Sono, al massimo, bravi tecnici, non imprenditori.
Purtroppo succede in una percentuale pazzesca di aziende e non ci sarà ripresa che le salverà.

Mi permetto di darti un consiglio: se ritieni di avere un valore e di poterlo dimostrare al mercato, cerca di meglio e non trovare alibi se non riesci subito. Insisti, spacca il mondo in due, ma non accettare di buttare via la vita in aziende con la coperta corta.
So di dire cose non facili da realizzare, ma questo mondo persone valide le ha in abbondanza: per emergere servono persone straordinarie.

Sto partecipando ad un'altra discussione sul forum in cui cerco di spiegare come sia possibile cambiare situazioni che sembrano irrisolvibili usando tecniche nuove.
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 11:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

E’ opportuno che chiarisca il significato di quanto ho scritto, non con l’intento di banalizzare una situazione, ma di essere sintetico.
‘mo inizia lo spiegone (doveroso)
Quanto ho scritto intendeva segnalare la possibilità di cogliere un’occasione per:
A) fare in modo che ciascuno, per il ruolo che gli è proprio, si assumesse le proprie responsabilità;
B) acquisire un poco di autorevolezza per chi si preoccupa di segnalare ciò che non funziona in azienda, o non è conforme ad un determinato requisito.

Se il titolare assume una posizione che non sta in piedi (o cozza con un requisito) e ne è convinto, e tu l’hai segnalato, l’hai argomentato, hai cercato in tutti i modi di dimostrargli che sta sbagliando (perché nello specifico ambito fare questo è una TUA responsabilità), e lui se ne disinteressa completamente questa è una SUA responsabilità.

E dal momento che viene certificata l’azienda che LUI dirige (non tu) sarebbe direi opportuno che, in sede di audit il valutatore chieda spiegazioni in merito e faccia notare le sue perplessità (chiamiamole così) :
A) il tuo titolare potrebbe notare che tu non sei uno che grida “al lupo al lupo”, ma un collaboratore che parla con cognizione di causa, il cui parere è opportuno non trascurare del tutto;
b) se poi si tratta di una GROSSA rogna, è bene che emerga in quella sede, dove poi si DEVE affrontare senza altre conseguenze, piuttosto che in altre situazioni peggiori (meglio una NC dell'ente oggi che una contestazione con addebito del cliente domani).

Direi che questo approccio può avere diversi punti deboli, ma non mi pare certo che sia menefreghismo anzi tutt'altro; piuttosto ho l’impressione che nella discussione si sia partiti da una situazione specifica (con una mia risposta altrettanto specifica), per parlare di “massimi sistemi”.
Ora mi sta anche bene allargare gli orizzonti, ma era appropriato attribuire alla risposta che ho dato il contesto specifico e non uno più ampio.

Una frase mi ha molto colpito, fra le tante, questa: “ .. Io sono responsabile e se l'auditore ci cazzia, per me è una delusione, una sconfitta.”.
Più ci penso e più mi sembra assurda: chi si certifica l’azienda o il “responsabile qualità”, in particolare nelle realtà in cui non è responsabile di nulla, ovvero non ha autorità?
Di cosa dovresti essere deluso, che il valutatore non è cieco, ma è una persona che fa il suo lavoro con competenza (come è SUA responsabilità fare)?
Se poi il problema è a livello di Direzione il valutatore farebbe il suo dovere a parlare con il Titolare, non a cazziare chi non ha potere decisionale (farlo è una SUA responsabilità ed un suo dovere).
Con quest’ottica poi, guardando la stessa cosa dall’altro verso, vorrebbe dire che ci si sentirebbe “vincitori” quando le rogne non vengono viste o vengono ben nascoste, non quando vanno bene. Cosa che so per certo fa schifo a tutti in qs. forum.
Che possa esserci un filo di amarezza per una giornata andata “male”, posso capirlo, ma se la fotografia della realtà è quella, credo che sia meglio essere realisti e provare amarezza tutti i giorni (e fare quello che si può fare alla luce delle possibilità che si hanno – vedi Sly).

@Dario una sottigliezza: non è proprio corretto che “Il riesame, per la normativa è uno solo”. Vedi il § 3 della guida IAF http://isotc.iso.org/livelink/livelink/3553587/APGQualityPolicyandObjectives.doc?func=doc.Fetch&nodeid=3553587. Se la tua era una semplificazione contestuale ignora la mia nota.
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massimobolla
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MessaggioInviato: Mar Gen 14, 2014 11:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Miki,
se la questione viene posta nel modo che hai riassunto, ovvero che il titolare presenta al valutatore le sue tesi, i suoi risultati, i suoi riesami (1 o più di 1) credo che non solo sia corretto, ma anche auspicabile.

In generale trovo assurdo che:

- di ciò che riguarda la Direzione ne parli un RQ che Direzione non è
- che il riesame sia poco più che un compitino annuale

Ma lasciamo stare questi punti che fanno parte del malcostume.

Detto questo non è accettabile (lo dico bonariamente ovviamente) ragionare in termini "faccio quello che posso perché oltre non posso andare per colpa degli altri", anche se l'altro è il titolare.

Questo il tuo titolare non lo può dire, non glielo permetterebbe il cliente, la banca, Equitalia...

Permettimi un semplice ragionamento: io sono un piccolo imprenditore, conosco esattamente ciò di cui parli e ti ridico che se mi proponi un riesame annuale penso che sia inutile perché di riesami ne ho fatti 300 parziali distribuiti nell'anno e non posso ricordare tutto, anche nella migliore delle ipotesi. Se avevo un obiettivo da raggiungere a giugno, aspetto a dicembre a riesaminare? Qui tu dici che basta farne più di uno e sono d'accordo con te, si stratta di stabilire il come.

Proponimi una metodologia diversa che mi permetta di fare un riesame utile all'azienda, logico, semplice e formalmente in regola per il valutatore. Provaci.
Io ho una mia idea e se vuoi poi la confrontiamo.
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Massimo Bolla
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MikiMarru
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MessaggioInviato: Mer Gen 15, 2014 12:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Ok Massimo,

se per te è va bene ne parliamo tra giovedì e venerdì.
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sly_1982
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MessaggioInviato: Mer Gen 15, 2014 8:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Massimo.
Condivido in pieno quello che dici. Conosco bene le difficoltà dell'imprenditoria italiana, ma so anche che spesso, se bisogna cercare un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio anzichè cercare il "capro espiatorio". (Es: Sai bene dove vanno a finire gli investimenti, non certo in Azienda, chi risponde delle scelte Direzionali, su chi ricadono le conseguenze di una malagestione, etc...)

Purtroppo è dal 2009 che sto cercando di andarmene da qui, come tutti gli altri. E' un'azienda di medie dimensioni, che recentemente ha subito una "fusione" e, dall'ambito di gruppo, è diventata "azienda unica". Praticamente se ne sono andati in parecchi (credo almeno 50 persone su 150 del gruppo!), ruoli importanti e meno (resp.qualità, resp.uff.tecnico, resp.acquisti, resp.produzione, ...nonchè parecchi "operativi" di uffici e produzione...), un po' alla volta. Diciamo con la media di 1-2 al mese. E la situazione va avanti ancora anche se più a rilento, con l'attesa della venuta del Messia liberatore, che ci condurrà fuori dal paese d'Egitto. (Questo non con l'illusione di un "El Dorado", ma per il fatto che qui non ne vale assolutamente la pena di impegnarsi per sistemare le cose, perchè: 1- c'è chi te le peggiora da altri aspetti, 2- non ti viene riconosciuto, e 3- vieni anche "incolpato" di possibili conseguenze. Quindi "il brodo", la "coperta corta", per ora la si fa andare bene in attesa che "là fuori" si apra qualche porta, il che è difficile, perchè sto facendo i colloqui, ma ti trovi proposte schifose, con paga base 1000€ al netto mensile e assunzione in somministrazione... E se non mi va bene ce ne sono 1000 senza lavoro a cui va bene. Ti assicuro che non è mia intenzione rimanere in questa sorta di "limbo", e, come unica soddisfazione personale lavorativa, mi resta quella di tenere in alto il morale dei miei colleghi e difenderli dai "soprusi", dalla maleducazione, dai malumori del giorno...)

Buona giornata. Smile
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