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[QualitiAmo - Stefania]

(Fonte: Parapetto.it)

Questo l’interrogativo dopo l’entrata in vigore del testo unico sulla sicurezza.

Il DLgs 81/08 dello scorso maggio introduce infatti una importante novità a livello nazionale. L’art. 13 comma 6 prevede che “l’importo delle somme che l’ASL, in qualità di organo di vigilanza, ammette a pagare in sede amministrativa ai sensi .. del Dlgs n. 758, integra l’apposito capitolo regionale per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL.” Le Regioni che fino a maggio avevano in qualche modo legiferato sulla destinazione di tali somme, devono dal 15/05/08, attenersi alla legge nazionale, in quanto successiva ovvero incompatibile a quelle regionali. Eppure non risulterebbe così....

E’ il caso della Regione Lazio. Ci pervengono segnalazioni circostanziate che i fondi incamerati con le multe per la mancata osservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro sarebbero dirottati da alcune ASL per finanziare le attività dei servizi veterinari, di igiene ambientale e alimentare, dei medici SUMAI finanche per la Medicina dello Sport mentre solo una minima parte risulterebbe re-investita nei Servizi di Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro (SPRESAL).

Viene cioè ignorata la norma nazionale ed applicata alla lettera quella regionale.

Nel caso del Lazio la norma in questione è la Legge Regionale 7 Giugno 1999 n. 6 (modificata nel 2006) e prevede che le multe sulla sicurezza sul lavoro debbano sommarsi alle somme introitate a vario titolo da tutti i servizi che costituiscono il Dipartimento di Prevenzione delle ASL (servizi veterinari, di igiene alimenti ecc..) e come tale deve essere re-distribuita per le attività del Dipartimento di Prevenzione stesso.

La norma nazionale di fatto ha abrogato pero’ la parte riguardante le multe incamerate per la sicurezza sul lavoro. Queste, come suddetto, andrebbero scorporate dal calderone previsto dalla norma regionale e reinvestite esclusivamente “per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta … dalle AA.SS.LL “, come recita il DLgs 81/08.

Una norma nazionale invece viene disattesa e i servizi che dovrebbero occuparsi di tutelare i lavoratori continuano a versare in condizioni di emergenza strutturale, tra carenza di personale e attrezzature inadeguate.

Eppure i fondi per migliorarne l'efficienza ci sarebbero, almeno sulla carta.