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Paolo81 Nuova recluta del forum
Registrato: 25/08/11 14:59 Messaggi: 12
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Inviato: Ven Set 16, 2011 8:39 pm Oggetto: Oggetto della certificazione ed esclusioni |
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Salve a tutti,
ho un dubbio di fondo per quanto riguarda la mia azienda e vorrei la vostra autorevole opinione: essendo la mia un'azienda che nell'oggetto della certificazione intende mettere "progettazione e costruzione di impianti package nel settore elettro-strumentale" ma non avendo un'officina propria è obbligata a dare un outsourcing la "produzione": le lavorazioni vengono infatti svolte in un'officina di un fornitore partner che è sempre lo stesso.
In questo caso come mi devo regolare con il punto 7.5 della norma? Il mio consulente sostiene che, sulla base dell'oggetto della certificazione, l'ente dovrà ispezionare anche la sede del mio fornitore come sede di produzione per la mia attività...ma il fornitore ha una sua certificazione ISO9001 completamente indipendente dalla nostra. Come mi devo comportare? Quale livello di coinvolgimento deve esserci tra me e questo nostro fornitore a cui diamo in outsourcing le lavorazioni? dovrei escludere il punto 7.5, fermo restando l'oggetto della certificazione.
Mi scuso per essermi dilungato e vi ringrazio in anticipo per le risposte!! _________________ Paolo
Prima siate efficaci, dopo efficienti! |
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QualitiAmo - Stefania Moderatore
Registrato: 16/09/07 18:37 Messaggi: 26583
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Lun Set 19, 2011 11:54 am Oggetto: |
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Anche a me non risulta che il valutatore debba andare a visitare il fornitore.
E' invece fondamentale convincerlo che il controllo del fornitore sia adeguato al livello di esternalizzazione del processo.
Tanto per essere chiari. Il controllo a campione della merce in ingresso o prima che venga spedita al cliente è troppo poco. _________________ Portello
Più è semplice, meglio è |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Lun Set 19, 2011 12:05 pm Oggetto: |
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Buongiornoebuonasettimana
Nelle mie esperienze no nè mai capitato che un ente chiedesse qualcosa in più alla copia del certificato del fornitore.
Se un ente chiedesse di visitare un'organizzazione esterna certificata potrebbe anche sembrare "ingerenza" nel business del fornitore, o no?
Mi pare che secondo le interpretazioni dell'intento della iso sull'outsourcing il focus vada messo sulla presa di coscienza e responsabilità dell'organizzazione nei confronti di chi fonisce prodotti e servizi in modo che si sia certi che avvenga come se fosse l'organizzazione stessa a fornirli.
Correggetemi se sbaglio. |
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Lun Set 19, 2011 3:41 pm Oggetto: |
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dario ha scritto: |
...
Mi pare che secondo le interpretazioni dell'intento della iso sull'outsourcing il focus vada messo sulla presa di coscienza e responsabilità dell'organizzazione nei confronti di chi fonisce prodotti e servizi in modo che si sia certi che avvenga come se fosse l'organizzazione stessa a fornirli.
Correggetemi se sbaglio. |
Concordo pienamente. _________________ Portello
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Set 19, 2011 4:24 pm Oggetto: |
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Post interessante!.
A me è capitato di rivolgermi al Sincert, perchè due miei clienti, certificati con due enti diversi, si facevano la guerra, perchè chi dava in outsourcing il servizio completo (sul 14001) all'altro, voleva andare a fare l'audit dal suo fornitore assieme al suo ente ceritificatore (contrattualmente era previsto che il cliente potesse andare a fare un audit di seconda parte dal fornitore).
Il problema è che durante l'audit il cliente stava zitto e in pratica era il suo ente certificatore a fare le domande e, non solo, si prendeva fotocopie dei documenti di processo!.
Io mi sono opposto e (dopo lunga e penosa malattia) il Sincert mi ha dato ragione. [forse c'entrava il fatto che i due enti fossero i due maggiori italiani]
In effetti se il cliente andava dal fornitore a fare l'audit lo poteva fare benissimo (tanto che era previsto a contratto!) e andandoci con il suo certificatore, gli dava evidenza di come conduceva l'audit di seconda parte.
MA L'ENTE CERTIFICATORE DOVEVA STARE BUONO E ZITTO E TANTO MENO DOVEVA CHIEDERE EVIDENZE OGGETTIVE IN FOTOCOPIA.
L'ente ficcanaso in pratica contravveniva al principio (parafrasato sul nazionale) del mutuo riconoscimento: se uno è certificato con un ente non è necessario andare a vedere se l'altro ente certificatore ha fatto bene il suo lavoro.
Al massimo può chiedere al suo cliente evidenza di come ha qualificato e tiene sotto controllo la performance del suo fornitore e se ha deciso contrattualmente di tenerlo sotto controllo addirittura con un Audit di II° parte, bene! ..... ma questo ente si deve accontentare di esaminare se il suo cliente ha condotto l'audit seriamente, cioè prendendo evidenze documentali nelle visite dei vari aspetti gestionali che hanno influenza sulla produzione del servizio che lui compera dal suo fornitore.
Se poi il cliente vuole addirittura portarsi dietro l'ente come "visitatore", è bene che costui stia tanto zitto!.
Cosa ne dite?
ciao a tutti |
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Lun Set 19, 2011 4:56 pm Oggetto: |
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Scusa Paolo ma faccio confusione. Mi sembra ci sia un corto circuito.
Il cliente può chiedere (se previsto contrattualmente) di svolgere audit di seconda parte c/o il fornitore. Può anche delegare questo compito all'OdC che preferisce. In alcuni settori questo è normale: mi costa meno fa fare gli audit di seconda parte da enti esterni sul territorio piuttosto che metteree in piedi una struttura interna che lo faccia, magari su tutto il globo terracqueo.
Ma se di audit di seconda parte si tratta, perchè aggiungersi all'auditor?
Se invece è l'audit di terza parte che svolge l'OdC per la certificazione del cliente allora deve stare zitto ed osservare come conduce l'audit il cliente e fare la valutazione sull'operato del cliente come auditor sul suo fornitore.
Aiutatemi!!! _________________ Portello
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Lun Set 19, 2011 6:44 pm Oggetto: |
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Tutto giusto caro Portello, il tuo discorso.
Però la prima parte non c'entra nulla con il discorso che facciamo qui, cioè:
l'audit di seconda parte fatto per fare i controlli e collaudi è un altro caso; qui stiamo parlando di un Cliente che fa l'audit di seconda parte per valutare la performance del fornitore (Audit di sistema e non di prodotto).
La seconda parte del tuo post non fa una piega.
Ciao |
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chrisbin Forumista di Qualità
Registrato: 12/04/11 15:20 Messaggi: 332 Residenza: Vicenza
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Inviato: Mar Set 20, 2011 2:28 pm Oggetto: |
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Ribadisco anch'io che non è necessaria la visita dell'organismo di certificazione presso il fornitore, ma risulta necessario, invece, avere evidenze oggettive sulla completa ed efficace assicurazione del processo produttivo secondo i canoni richiesti dal Cliente.
Infatti, come nel caso specifico dell'azienda per la quale lavoro, i fornitori esterni di processi affidati in outsourcing, è stata preparata una serie di capitolati di fornitura, corredati da misure, campioni, controlli e garanzie, oltre al controllo in accettazione dopo il processo affidato all'esterno.
Concordo in pieno con Paolo.
Ciao, Christian _________________ Christian
"Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare." |
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Paolo81 Nuova recluta del forum
Registrato: 25/08/11 14:59 Messaggi: 12
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Inviato: Mer Set 21, 2011 10:09 am Oggetto: |
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Ciao a tutti e grazie per le esaurienti risposte. Siete sempre disponibilissimi!
A questo punto la domanda (per un novizio di SGQ come me) sorge spontanea: quali sono secondo voi le principali evidenze oggettive della completa ed efficace assicurazione del processo produttivo del nostro fornitore? E' sufficiente preparare, per ogni commessa a lui affidata, un appposito piano di controllo della qualità?
Per quanto riguarda (ad esempio) il requisito del punto 7.6 (risultati della calibrazione e verifica degli strumenti di misura) abbiamo necessità di mantenere noi stessi evidenze della calibrazione del fornitore o è sufficiente assicurarsi (tramite verifiche ispettive?) che la documentazione sia in ordine presso il fornitore? (premesso che il nostro fornitore, per chi legge adesso, è già certificato ISO9001 con ...).
(Ho tolto il riferimento all'ente certificatore per evitare inutile pubblicità - Stefania - Staff di QualitiAmo) _________________ Paolo
Prima siate efficaci, dopo efficienti! |
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Mer Set 21, 2011 1:33 pm Oggetto: |
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Paolo81 ha scritto: | Ciao a tutti e grazie per le esaurienti risposte. Siete sempre disponibilissimi!
A questo punto la domanda (per un novizio di SGQ come me) sorge spontanea: quali sono secondo voi le principali evidenze oggettive della completa ed efficace assicurazione del processo produttivo del nostro fornitore? E' sufficiente preparare, per ogni commessa a lui affidata, un appposito piano di controllo della qualità?
Per quanto riguarda (ad esempio) il requisito del punto 7.6 (risultati della calibrazione e verifica degli strumenti di misura) abbiamo necessità di mantenere noi stessi evidenze della calibrazione del fornitore o è sufficiente assicurarsi (tramite verifiche ispettive?) che la documentazione sia in ordine presso il fornitore? (premesso che il nostro fornitore, per chi legge adesso, è già certificato ISO9001 con ...). |
Direi di si. Aggiungerei alla prima la raccolta di registrazioni dei controlli eseguiti e le evidenze che il fornitore ha per lo meno ricevuto, letto e capito il piano di controllo, un audit di inizio commessa aiuterebbe.
Se il fornitore è certificato non mi preoccuperei del controllo degli strumenti, al limite in occasione dell'audit sarebbe bene verificare quelli che usa per i tuoi prodotti, sopratutto quelli fissi ad esso dedicati. _________________ Portello
Più è semplice, meglio è |
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Paoloruffatti Yoda
Registrato: 26/07/08 11:05 Messaggi: 4071
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Inviato: Mer Set 21, 2011 8:38 pm Oggetto: |
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Caro Paolo, io direi di no!: scusa Portello, non è per contraddirti, ma il fatto che noi chiediamo di fare un PDQ o un PFC, non mi rassicura affatto ad esempio sulla capability del processo produttivo, magari di una delle macchine utilizzate che produce particolari con tolleranze di disegno molto strette. Io chiederei invece di vedere i risultati di uno studio statistico sulle Nc rilevate su particolari critici e quindi vorrei vedere se fanno, ad esempio delle FMEA di progettazione, di Prodotto o di processo.
Ti dico così perchè ho avuto problemi con un cliente nelle stesse condizioni di Paolo che esportava in Cina e per un pezzo difettoso da quattro soldi, qualcuno è partito a sostituire in garanzia: costo dell'operazione circa mille e trecento volte il costo del pezzo!
Ciao Paolo,
pensa a trovare qualche tipo di controllo sui prodotti o sul processo di fabbricazione, anche se, immagino, non avete problemi di grande serie da automotive, ma io lo farei, semprechè abbiate un sistema efficace di controllo;
la cosa non è semplice perchè se ricevete la macchina finita ed imballata, ti voglio vedere di provare a dire al tuo capo di fare il controllo sballando la macchina e sottoponendola a diversi test!: secondo me ti mangia vivo!. |
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Portello Qualfista
Registrato: 29/09/09 15:03 Messaggi: 1594 Residenza: Barcellona
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Inviato: Gio Set 22, 2011 8:21 am Oggetto: |
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Paoloruffatti ha scritto: | Caro Paolo, io direi di no!: scusa Portello, non è per contraddirti... |
_________________ Portello
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