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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 11:02 am Oggetto: Responsabilità sociale e qualità |
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In questo ultimo periodo si discute parecchio di responsabilità sociale e si tende, fortunatamente, ad evidenziare il suo legame con la qualità.
Sono convinto che la responsabilità sociale sia sempre stata insita nelle menti e nei comportamenti di molti di noi, anche quando non la chiamavamo così.
Usate carta riciclata per le vostre stampe poco importanti o, addirittura, vi sforzate di non stampare?
State attenti a non inquinare l'ambiente?
Vi spostate molto con i mezzi pubblici o usate la bicicletta?
Avete un'auto ibrida?
Ognuno di questi comportamenti, nel suo piccolo, ci rende un po' più responsabili nei confronti della società.
In particolare, chi si occupa di qualità ha discusso di responsabilità per anni perchè le due tematiche sono più vicine di quanto si possa pensare visto che è difficile immaginare un prodotto della vera qualità che non si sposi con la responsabilità sociale. Tra l'altro, per stabilire e misurare i nostri obiettivi di responsabilità sociale possiamo tranquillamente utilizzare gli strumenti, i concetti e le tecniche della qualità.
Sviluppare insieme qualità e responsabilità dunque sembrerà, in futuro, sempre più naturale.
Eppure, ancora oggi, sono moltissimi i professionisti della qualità che non hanno ancora mai sentito parlare di responsabilità sociale o che conoscono pochissimo l'argomento.
Ma la responsabilità sociale, come ha scritto recentemente ASQ nel suo lavoro "Social responsibility and the quality professional: the implications of iso 26000", è insita nel DNA delle organizzazioni che considerano il loro successo come intimamente legato a quello degli ambienti e delle comunità in cui operano. E questa non è forse qualità, seppure in senso lato?
Non dimentichiamo che sono sempre di più le persone attente al sociale e, se la iso 9001 ci chiede di soddisfare i nostri clienti, dovremo per forza di cose impegnarci anche su questo fronte.
L'impatto delle organizzazioni all'interno di un ambiente dalle risorse limitate e dai bisogni crescenti è sempre più sotto la lente di ingrandimento perchè occorre lavorare bene e in fretta per stare tutti meglio.
Sapete che la nostra impronta globale supera la capacità del pianeta di rigenerarsi di circa il 30%?
Se continueremo ad andare avanti con questi ritmi, entro la metà degli anni '30 avremo bisogno dell'equivalente di due pianeti per mantenere il nostro stile di vita.
Uno studio condotto da IBM l'anno scorso ha mostrato che l'83 per cento dei CEO crede che i clienti si aspettino un'attenzione al sociale sempre più crescente.
Dunque una maggiore responsabilità sociale può offrire anche un vantaggio competitivo se viene utilizzata per spingere sull'innovazione, per fare un uso migliore delle risorse, per produrre di più con meno e per ampliare la scelta a disposizione del cliente.
Grazie alle loro conoscenze e al ruolo che hanno sempre ricoperto, i professionisti della qualità possono svolgere un ruolo molto importante nel presentare le opportunità della responsabilità sociale e nel guidare le loro organizzazioni lungo la catena del valore, spiegando cosa si può fare per migliorare in questo campo.
Non mancate di seguirci nei prossimi giorni perchè approfondiremo ulteriormente il concetto. Intanto, se ne avete voglia, ci raccontate cosa ne pensate di tutto quello che vi ho scritto? _________________ Alberto - Staff di QualitiAmo
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 1:43 pm Oggetto: |
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Ma che cos'è esattamente la responsabilità sociale?
La iso 26000 la descrive come la responsabilità che un'organizzazione si assume relativamente all'impatto delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull'ambiente, attraverso un comportamento trasparente ed etico che:
- contribuisce allo sviluppo sostenibile, compresa la salute e il benessere della società;
- prende in considerazione le aspettative degli stakeholder;
- è in conformità alla normativa vigente e coerente con le norme internazionali di comportamento
- è integrato in tutta l'organizzazione e praticato nelle sue relazioni
Secondo la norma ISO 26000, la responsabilità sociale non è semplicemente una azione che si fa alla fine della produzione per "neutralizzare" comportamenti negativi. Piuttosto, è una mentalità proattiva che dovrebbe essere integrata in tutti i livelli di attività, dalla pianificazione all'esecuzione fino all'interazione delle parti interessate.
Ma la responsabilità sociale, se applicata bene, può avere dei vantaggi tangibili per le organizzazioni? Certamente. Ne parleremo più tardi. _________________ Alberto - Staff di QualitiAmo
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Silenzioso Amico/a di QualitiAmo
Registrato: 15/05/10 18:48 Messaggi: 259
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 1:55 pm Oggetto: |
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Ciao Alberto.
Ottimo elemento di discussione...
Personalmente sono molto convinto del futuro (che vedo molto lontano) della responsabilità sociale di impresa...ho anche investito molto in questo...vedo però che, per lo meno fino ad oggi, non si sta concretizzando niente...salvo i grandi gruppi multinazionali (in buona parte per fini di immagine sul mercato), oppure le cooperative medio-grandi, vuoi per operazioni di marketing, vuoi perchè intriso nel loro DNA
Certamente, per quanto riguarda l'Italia, i segnali usciti dalle urne (nucleare ed acqua), dovranno far scaturire qualcosa...
Ciao, grazie |
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KK King of Kuality
Registrato: 23/04/09 14:36 Messaggi: 10262
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 1:57 pm Oggetto: |
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QualitiAmo - Alberto ha scritto: | Ma la responsabilità sociale, se applicata bene, può avere dei vantaggi tangibili per le organizzazioni? |
io penso che i vantaggi in Italia possano essere soltanto a livello di marketing e di brand associato alla coscenza sociale.
economicamente penso invece che non siamo ancora pronti e che oggi siano soltanto svantaggiosi. _________________ Konsulente Kualità |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 3:27 pm Oggetto: |
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Non essere ancora pronti significa tagliare il ramo dove siamo seduti, almeno secondo me. Credo fermamente che non ci sia sviluppo, crescita e progresso senza responsabilità sociale.
L'Italia non potrà farne a meno ancora per tanto ma dipende da tutti noi: premiare le organizzazioni più responsabili è doveroso.
Ed ora proseguo con la discussione, in attesa di nuovi interventi.
La responsabilità sociale intesa come strategia mantiene la promessa di fare del bene alla società e di contribuire alla salute complessiva di un'organizzazione.
I principali vantaggi che offre sono:
- migliore processo decisionale dovuto alla conoscenza dei rischi e ad una loro migliore gestione
- fiducia e reputazione forti
- forza competitiva data anche dall'accesso ai finanziamenti riservati alle aziende socialmente responsabili
- rapporti con le parti positivi
- attenzione all'innovazione grazie a nuove prospettive
- dipendenti sicuri, leali e con il morale alto
- risparmio dovuto ad una maggiore efficienza di utilizzo delle risorse, alla diminuzione dei rifiuti e al riutilizzo dei sottoprodotti
- affidabilità ed equità delle transazioni, assenza di corruzione
- redditività a lungo termine
- bene pubblico
Fra poco vedremo cosa può fare praticamente un professionista della qualità per favorire la responsabilità sociale dell'azienda per cui lavora. _________________ Alberto - Staff di QualitiAmo
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 4:09 pm Oggetto: |
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Mi aggrego ai "moltissimi" interventi.
Il tema è molto interessante per noi teorici, ma purtroppo il sottoinsieme delle pmi illuminate è un insieme quasi vuoto...
Purtroppo le PMI non hanno davveroi soldi per investire in questo tema.
Siamo realisti: mancano le fondamenta! Già vediamo la qualità come un costo e tentiamo di tagliare tutto quanto non da ROI a breve o massimo a breve-medio. Pensa tu se andiamo ad investire (sempre se siamo nel sottoinsieme delle PMI) in progetti che necessitano di basi solide (cultura aziendale aperta, intraprendente e solida) dove chi deve fungere da testa di ponte (lo stato) dorme da troppo tempo e non da segnali né di innovazione né di disponibilità finanziaria a supportare chi investirebbe o investe nel sociale.
Le repliche? Su, dai ! |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 4:31 pm Oggetto: |
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Dario, come darti torto?
Cosa possiamo fare noi uomini della qualità per essere socialmente responsabili?
Vi riporto alcuni spunti individuati da ASQ nel lavoro che vi ho citato all'inizio:
- spingere per una progettazione proattiva che raffini i processi tesi ad affrontare costi ed efficienza nonchè l'impatto sull'ambiente
- valutare l'impatto ambientale prima di iniziare una nuova attività o un progetto
- attuare la pianificazione, la progettazione, e le pratiche operative in modo da ridurre al minimo i rifiuti ambientali
- attuare misure di efficienza delle risorse per ridurre il consumo di energia, di acqua e di tutte le altre risorse, tenendo conto delle migliori pratiche conosciute
- utilizzare, progressivamente, una percentuale maggiore di prodotti provenienti da fornitori che soddisfano questi requisiti. Sensibilizzare gli acquisti a privilegiare i prodotti o i servizi con impatti ridotti al minimo
Domani faremo insieme un test che dovrebbe darvi la risposta alla domanda "quanto siamo socialmente responsabili"? _________________ Alberto - Staff di QualitiAmo
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Fagus Forumista di Alta Qualità
Registrato: 17/05/11 13:04 Messaggi: 767
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 4:57 pm Oggetto: |
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dario ha scritto: | purtroppo il sottoinsieme delle pmi illuminate è un insieme quasi vuoto...
Purtroppo le PMI non hanno davveroi soldi per investire in questo tema. |
Io sono ancora più pessimista; i soldi li investi solo se hai coscienza, non solo su questo tema, ma sulla sicurezza, sul soddisfare tutte le "parti interessate" (ambiente, dipendenti, etc).
Per me in questo momento di crisi la questione economica è solo un buon alibi per nascondere le poco illuminate cattive coscienze.. _________________ Agostino |
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Mer Giu 15, 2011 5:05 pm Oggetto: |
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Siete grandi! Bel discorso ne esce!
Io ho toccato il tema della CSR quando ho dovuto / potuto fare un po' di assessment EFQM, dove devi andare a sviluppare il tema e non solo in teoria e con un buon bla bla bla ma portando i risultati, per ottenere il punteggio uitle.
Sul campo ti accorgi quanto si fa e si può fare e il potenziale enorme di miglioramento, anche con piccole azioni.
Fagus, purtroppo ti si deve dar ragione sulla tua tesi del "alibi" lava più bianco (le coscienze)... ma non solo... alibi, come dice il nostro Paolone (ora assente) sul come nascondere profitti magari anche enormi per non dover inventare scuse con il personale... |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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dario Enigmatico sorridente
Registrato: 27/11/07 16:30 Messaggi: 3701
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Inviato: Gio Giu 16, 2011 9:37 am Oggetto: |
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Ciao Alberto, non so da dove escono questi criteri che proponi, ma mi pare che manchino dimensioni che per una valutazione sulla responsabilità sociale sono fondamentali:
- comportamento dell'organizzazione quale elemento responsabile della società civile (con tutti gli annessi)
- collaborazioni con l'istituzione (collabgorazioni, iniziative, ricadute sul territorio a livello comunale, di regione, nazionale)
- comportamento rispetto alla sostenibilità, sopratutto ambientale
- comportamento rispetto gli approvvigionamenti sostenibili
Cioé:
non basta avere buone relazioni con clienti e fornitori, se poi nella catena di fornitura (porto l'esempio inventato di un fabbricante/commerciante di scarpe) sappiamo che le scarpine sono cucite da bimbi laggiù in cantina e con i nostri scarponi da combattimento ammazzano lassù...
non basta trattenere i collaboratori di valore perché quelli che ci accorgiamo sono meno efficienti li scarichiamo sulla società senza cioé avere una strategia e missione di "outplacement" sociale...
non basta avere buoni risultati economici se questo magari è basato su speculazione, anche grazie magari ad una oculata gestione del rischio (favorevole per noi ma magari costosissima per la società)...
OK? |
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2p71828 Qualità è precisione
Registrato: 31/10/08 17:43 Messaggi: 2749
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Inviato: Gio Giu 16, 2011 10:56 am Oggetto: |
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saranno l'età, il caldo, la stanchezza etc . ma ci sono molte cose che non mi quadrano:
1) per la maggior parte degli interventi mi sembra si stia parlando della ISO 14000 piuttostoché della responsabilità sociale.
2) la responsabilità sociale è l'ultimo grande bluff inventato dalle multinazionali che vedono perdere appeal dei loro prodotti nei confronti del "commercio equo"
Ho ricevuto dei questionari da parte di multinazionali che stanno implementando la "responsabilità": Se fossi all'ONU li condannerei per apologia di reato e crimini contro l'umanità. Come cavolo si può scrivere che si accetta il lavoro minorile negli stabilimenti dei fornitori purchè ammessi dalla legislazione del paese? Che non ci siano rappresentanze sindacali purchè non siano contemplate, di nuovo , nella legislazione dello stao in cui sitrova lo stabilimento del fornitore? Che basta che ci sia un giorno alla settimana di riposo sempre se le leggi lo consentono?
stiamo parlando di una etichetta/ bollino per ingannare il consumatore!
sono eccessivo? forse.
forse ci sono aziende che la stanno prendendo sul serio la responsabilità sociale, ma servono inconsciamente a coprire il marciume di molti _________________ =fixed(exp(1);5)
sha-1=661bf49e78e9d958032859e811fa1ca27699207a |
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QualitiAmo - Alberto Moderatore
Registrato: 10/11/09 11:26 Messaggi: 4567
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Fagus Forumista di Alta Qualità
Registrato: 17/05/11 13:04 Messaggi: 767
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Inviato: Gio Giu 16, 2011 11:15 am Oggetto: |
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2p71828 ha scritto: |
Ho ricevuto dei questionari da parte di multinazionali che stanno implementando la "responsabilità": Se fossi all'ONU li condannerei per apologia di reato e crimini contro l'umanità. Come cavolo si può scrivere che si accetta il lavoro minorile negli stabilimenti dei fornitori purchè ammessi dalla legislazione del paese? Che non ci siano rappresentanze sindacali purchè non siano contemplate, di nuovo , nella legislazione dello stao in cui sitrova lo stabilimento del fornitore? Che basta che ci sia un giorno alla settimana di riposo sempre se le leggi lo consentono?
stiamo parlando di una etichetta/ bollino per ingannare il consumatore!
sono eccessivo? forse.
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No, sei solo realista _________________ Agostino |
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