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Responsabilità sociale e qualità
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 11:02 am    Oggetto: Responsabilità sociale e qualità Rispondi citando

In questo ultimo periodo si discute parecchio di responsabilità sociale e si tende, fortunatamente, ad evidenziare il suo legame con la qualità.

Sono convinto che la responsabilità sociale sia sempre stata insita nelle menti e nei comportamenti di molti di noi, anche quando non la chiamavamo così.

Usate carta riciclata per le vostre stampe poco importanti o, addirittura, vi sforzate di non stampare?
State attenti a non inquinare l'ambiente?
Vi spostate molto con i mezzi pubblici o usate la bicicletta?
Avete un'auto ibrida?

Ognuno di questi comportamenti, nel suo piccolo, ci rende un po' più responsabili nei confronti della società.

In particolare, chi si occupa di qualità ha discusso di responsabilità per anni perchè le due tematiche sono più vicine di quanto si possa pensare visto che è difficile immaginare un prodotto della vera qualità che non si sposi con la responsabilità sociale. Tra l'altro, per stabilire e misurare i nostri obiettivi di responsabilità sociale possiamo tranquillamente utilizzare gli strumenti, i concetti e le tecniche della qualità.
Sviluppare insieme qualità e responsabilità dunque sembrerà, in futuro, sempre più naturale.

Eppure, ancora oggi, sono moltissimi i professionisti della qualità che non hanno ancora mai sentito parlare di responsabilità sociale o che conoscono pochissimo l'argomento.

Ma la responsabilità sociale, come ha scritto recentemente ASQ nel suo lavoro "Social responsibility and the quality professional: the implications of iso 26000", è insita nel DNA delle organizzazioni che considerano il loro successo come intimamente legato a quello degli ambienti e delle comunità in cui operano. E questa non è forse qualità, seppure in senso lato?
Non dimentichiamo che sono sempre di più le persone attente al sociale e, se la iso 9001 ci chiede di soddisfare i nostri clienti, dovremo per forza di cose impegnarci anche su questo fronte.

L'impatto delle organizzazioni all'interno di un ambiente dalle risorse limitate e dai bisogni crescenti è sempre più sotto la lente di ingrandimento perchè occorre lavorare bene e in fretta per stare tutti meglio.

Sapete che la nostra impronta globale supera la capacità del pianeta di rigenerarsi di circa il 30%?
Se continueremo ad andare avanti con questi ritmi, entro la metà degli anni '30 avremo bisogno dell'equivalente di due pianeti per mantenere il nostro stile di vita.

Uno studio condotto da IBM l'anno scorso ha mostrato che l'83 per cento dei CEO crede che i clienti si aspettino un'attenzione al sociale sempre più crescente.
Dunque una maggiore responsabilità sociale può offrire anche un vantaggio competitivo se viene utilizzata per spingere sull'innovazione, per fare un uso migliore delle risorse, per produrre di più con meno e per ampliare la scelta a disposizione del cliente.

Grazie alle loro conoscenze e al ruolo che hanno sempre ricoperto, i professionisti della qualità possono svolgere un ruolo molto importante nel presentare le opportunità della responsabilità sociale e nel guidare le loro organizzazioni lungo la catena del valore, spiegando cosa si può fare per migliorare in questo campo.

Non mancate di seguirci nei prossimi giorni perchè approfondiremo ulteriormente il concetto. Intanto, se ne avete voglia, ci raccontate cosa ne pensate di tutto quello che vi ho scritto?
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 1:43 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ma che cos'è esattamente la responsabilità sociale?

La iso 26000 la descrive come la responsabilità che un'organizzazione si assume relativamente all'impatto delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull'ambiente, attraverso un comportamento trasparente ed etico che:

- contribuisce allo sviluppo sostenibile, compresa la salute e il benessere della società;
- prende in considerazione le aspettative degli stakeholder;
- è in conformità alla normativa vigente e coerente con le norme internazionali di comportamento
- è integrato in tutta l'organizzazione e praticato nelle sue relazioni

Secondo la norma ISO 26000, la responsabilità sociale non è semplicemente una azione che si fa alla fine della produzione per "neutralizzare" comportamenti negativi. Piuttosto, è una mentalità proattiva che dovrebbe essere integrata in tutti i livelli di attività, dalla pianificazione all'esecuzione fino all'interazione delle parti interessate.

Ma la responsabilità sociale, se applicata bene, può avere dei vantaggi tangibili per le organizzazioni? Certamente. Ne parleremo più tardi.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 1:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alberto.
Ottimo elemento di discussione...
Personalmente sono molto convinto del futuro (che vedo molto lontano) della responsabilità sociale di impresa...ho anche investito molto in questo...vedo però che, per lo meno fino ad oggi, non si sta concretizzando niente...salvo i grandi gruppi multinazionali (in buona parte per fini di immagine sul mercato), oppure le cooperative medio-grandi, vuoi per operazioni di marketing, vuoi perchè intriso nel loro DNA
Certamente, per quanto riguarda l'Italia, i segnali usciti dalle urne (nucleare ed acqua), dovranno far scaturire qualcosa...
Ciao, grazie
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KK
King of Kuality


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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 1:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

QualitiAmo - Alberto ha scritto:
Ma la responsabilità sociale, se applicata bene, può avere dei vantaggi tangibili per le organizzazioni?


io penso che i vantaggi in Italia possano essere soltanto a livello di marketing e di brand associato alla coscenza sociale.

economicamente penso invece che non siamo ancora pronti e che oggi siano soltanto svantaggiosi.
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Konsulente Kualità
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 3:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non essere ancora pronti significa tagliare il ramo dove siamo seduti, almeno secondo me. Credo fermamente che non ci sia sviluppo, crescita e progresso senza responsabilità sociale.
L'Italia non potrà farne a meno ancora per tanto ma dipende da tutti noi: premiare le organizzazioni più responsabili è doveroso.

Ed ora proseguo con la discussione, in attesa di nuovi interventi.

La responsabilità sociale intesa come strategia mantiene la promessa di fare del bene alla società e di contribuire alla salute complessiva di un'organizzazione.

I principali vantaggi che offre sono:

- migliore processo decisionale dovuto alla conoscenza dei rischi e ad una loro migliore gestione
- fiducia e reputazione forti
- forza competitiva data anche dall'accesso ai finanziamenti riservati alle aziende socialmente responsabili
- rapporti con le parti positivi
- attenzione all'innovazione grazie a nuove prospettive
- dipendenti sicuri, leali e con il morale alto
- risparmio dovuto ad una maggiore efficienza di utilizzo delle risorse, alla diminuzione dei rifiuti e al riutilizzo dei sottoprodotti
- affidabilità ed equità delle transazioni, assenza di corruzione
- redditività a lungo termine
- bene pubblico

Fra poco vedremo cosa può fare praticamente un professionista della qualità per favorire la responsabilità sociale dell'azienda per cui lavora.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 3:38 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nel frattempo ho trovato questa riflessione (traduzione) su un sondaggio fatto proprio sul tema della responsabilità sociale.
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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dario
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 4:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi aggrego ai "moltissimi" interventi.
Il tema è molto interessante per noi teorici, ma purtroppo il sottoinsieme delle pmi illuminate è un insieme quasi vuoto...
Purtroppo le PMI non hanno davveroi soldi per investire in questo tema.
Siamo realisti: mancano le fondamenta! Già vediamo la qualità come un costo e tentiamo di tagliare tutto quanto non da ROI a breve o massimo a breve-medio. Pensa tu se andiamo ad investire (sempre se siamo nel sottoinsieme delle PMI) in progetti che necessitano di basi solide (cultura aziendale aperta, intraprendente e solida) dove chi deve fungere da testa di ponte (lo stato) dorme da troppo tempo e non da segnali né di innovazione né di disponibilità finanziaria a supportare chi investirebbe o investe nel sociale.
Le repliche? Wink Su, dai !
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 4:31 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dario, come darti torto? Sad

Cosa possiamo fare noi uomini della qualità per essere socialmente responsabili?

Vi riporto alcuni spunti individuati da ASQ nel lavoro che vi ho citato all'inizio:

- spingere per una progettazione proattiva che raffini i processi tesi ad affrontare costi ed efficienza nonchè l'impatto sull'ambiente
- valutare l'impatto ambientale prima di iniziare una nuova attività o un progetto
- attuare la pianificazione, la progettazione, e le pratiche operative in modo da ridurre al minimo i rifiuti ambientali
- attuare misure di efficienza delle risorse per ridurre il consumo di energia, di acqua e di tutte le altre risorse, tenendo conto delle migliori pratiche conosciute
- utilizzare, progressivamente, una percentuale maggiore di prodotti provenienti da fornitori che soddisfano questi requisiti. Sensibilizzare gli acquisti a privilegiare i prodotti o i servizi con impatti ridotti al minimo

Domani faremo insieme un test che dovrebbe darvi la risposta alla domanda "quanto siamo socialmente responsabili"?
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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Fagus
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 4:57 pm    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
purtroppo il sottoinsieme delle pmi illuminate è un insieme quasi vuoto...
Purtroppo le PMI non hanno davveroi soldi per investire in questo tema.

Io sono ancora più pessimista; i soldi li investi solo se hai coscienza, non solo su questo tema, ma sulla sicurezza, sul soddisfare tutte le "parti interessate" (ambiente, dipendenti, etc).

Per me in questo momento di crisi la questione economica è solo un buon alibi per nascondere le poco illuminate cattive coscienze..
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Agostino
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dario
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MessaggioInviato: Mer Giu 15, 2011 5:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Siete grandi! Bel discorso ne esce!
Io ho toccato il tema della CSR quando ho dovuto / potuto fare un po' di assessment EFQM, dove devi andare a sviluppare il tema e non solo in teoria e con un buon bla bla bla ma portando i risultati, per ottenere il punteggio uitle.
Sul campo ti accorgi quanto si fa e si può fare e il potenziale enorme di miglioramento, anche con piccole azioni.

Fagus, purtroppo ti si deve dar ragione sulla tua tesi del "alibi" lava più bianco (le coscienze)... ma non solo... alibi, come dice il nostro Paolone (ora assente) sul come nascondere profitti magari anche enormi per non dover inventare scuse con il personale...
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Gio Giu 16, 2011 8:19 am    Oggetto: Rispondi citando

Come promesso, eccovi il test per valutare se la vostra organizzazione è socialmente responsabile.

Le risposte possono essere solo di tre tipi:

- molto positivo
- nessun impatto
- molto negativo

1) Com'è la reputazione della tua organizzazione?
2) Come definiresti la vostra capacità di cogliere opportunità?
3) Come sono le relazioni con i vostri fornitori e con i fornitori potenziali?
4) Qual è la vostra capacità di attirare buoni candidati perchè lavorino nella vostra struttura?
5) Qual è la vostra capacità di attirare clienti?
6) Siete bravi a trattenere le persone valide?
7) Come definireste il morale e la produttività delle persone che lavorano nella vostra organizzazione?
8) Siete bravi a trattenere i clienti?
9) Siete bravi ad ottenere i risultati economici desiderati?
10) Sapete mitigare i rischi?
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Alberto - Staff di QualitiAmo

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MessaggioInviato: Gio Giu 16, 2011 9:37 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Alberto, non so da dove escono questi criteri che proponi, ma mi pare che manchino dimensioni che per una valutazione sulla responsabilità sociale sono fondamentali:
- comportamento dell'organizzazione quale elemento responsabile della società civile (con tutti gli annessi)
- collaborazioni con l'istituzione (collabgorazioni, iniziative, ricadute sul territorio a livello comunale, di regione, nazionale)
- comportamento rispetto alla sostenibilità, sopratutto ambientale
- comportamento rispetto gli approvvigionamenti sostenibili

Cioé:
non basta avere buone relazioni con clienti e fornitori, se poi nella catena di fornitura (porto l'esempio inventato di un fabbricante/commerciante di scarpe) sappiamo che le scarpine sono cucite da bimbi laggiù in cantina e con i nostri scarponi da combattimento ammazzano lassù...

non basta trattenere i collaboratori di valore perché quelli che ci accorgiamo sono meno efficienti li scarichiamo sulla società senza cioé avere una strategia e missione di "outplacement" sociale...

non basta avere buoni risultati economici se questo magari è basato su speculazione, anche grazie magari ad una oculata gestione del rischio (favorevole per noi ma magari costosissima per la società)...

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2p71828
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MessaggioInviato: Gio Giu 16, 2011 10:56 am    Oggetto: Rispondi citando

saranno l'età, il caldo, la stanchezza etc . ma ci sono molte cose che non mi quadrano:

1) per la maggior parte degli interventi mi sembra si stia parlando della ISO 14000 piuttostoché della responsabilità sociale.

2) la responsabilità sociale è l'ultimo grande bluff inventato dalle multinazionali che vedono perdere appeal dei loro prodotti nei confronti del "commercio equo"
Ho ricevuto dei questionari da parte di multinazionali che stanno implementando la "responsabilità": Se fossi all'ONU li condannerei per apologia di reato e crimini contro l'umanità. Come cavolo si può scrivere che si accetta il lavoro minorile negli stabilimenti dei fornitori purchè ammessi dalla legislazione del paese? Che non ci siano rappresentanze sindacali purchè non siano contemplate, di nuovo , nella legislazione dello stao in cui sitrova lo stabilimento del fornitore? Che basta che ci sia un giorno alla settimana di riposo sempre se le leggi lo consentono?

stiamo parlando di una etichetta/ bollino per ingannare il consumatore!

sono eccessivo? forse.
forse ci sono aziende che la stanno prendendo sul serio la responsabilità sociale, ma servono inconsciamente a coprire il marciume di molti
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QualitiAmo - Alberto
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MessaggioInviato: Gio Giu 16, 2011 11:02 am    Oggetto: Rispondi citando

Dario, ottime osservazioni. Grazie. Riguardo la serietà della responsabilità sociale, come sempre sta a noi. Anche la 9001 puó essere seria o meno a seconda di chi la applica. È chi controlla che dovrebbe garantire la serietà dell'applicazione.
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Fagus
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MessaggioInviato: Gio Giu 16, 2011 11:15 am    Oggetto: Rispondi citando

2p71828 ha scritto:

Ho ricevuto dei questionari da parte di multinazionali che stanno implementando la "responsabilità": Se fossi all'ONU li condannerei per apologia di reato e crimini contro l'umanità. Come cavolo si può scrivere che si accetta il lavoro minorile negli stabilimenti dei fornitori purchè ammessi dalla legislazione del paese? Che non ci siano rappresentanze sindacali purchè non siano contemplate, di nuovo , nella legislazione dello stao in cui sitrova lo stabilimento del fornitore? Che basta che ci sia un giorno alla settimana di riposo sempre se le leggi lo consentono?

stiamo parlando di una etichetta/ bollino per ingannare il consumatore!

sono eccessivo? forse.


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