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Taratura piani di riscontro e v-blocks

 
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Autore Messaggio
Fagus
Forumista di Alta Qualità


Registrato: 17/05/11 13:04
Messaggi: 767

MessaggioInviato: Lun Gen 20, 2020 1:17 pm    Oggetto: Taratura piani di riscontro e v-blocks Rispondi citando

Ciao a tutti
Qualcuno mi può aiutare sulle modalità di taratura di piani di riscontro, v-block e parallelepipedi.
Devo verificare dei certificati/rapporti di taratura sui quali ho dubbi, ma non ho elementi normativi di riferimento e/o esempi di rapporti eseguiti presso laboratori.
Quindi visto che di meccanici qui se ne trovano a bizzeffe spero possano aiutare un elettronico.

Vi ringrazio in anticipo
_________________
Agostino
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KK
King of Kuality


Registrato: 23/04/09 14:36
Messaggi: 10262

MessaggioInviato: Mar Gen 21, 2020 11:00 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao
Il primo elemento che ti posso dare per fare una valutazione preliminare è sul certificato: può essere definito tale solo quel documento emesso da un centro LAT riconosciuto.
Per identificarlo è molto facile: intanto tutti i numeri di certificato iniziano con LAT, il numero identificativo del laboratorio e un numero progressivo.
Inoltre è l'unico che può riportare i marchi ACCREDIA.
Infine tutti i certificati emessi da centri LAT hanno lo stesso identico modello (voluto e imposto da Accredia stessa). Se vai su google immagini e scrivi certificato LAT ne otterrai un numero infinito di esempi.

Se ciò che hai è un certificato di centro LAT, allora le misure sono affidabili e puoi esibire il documento come comprovante la buona funzionalità dello strumento.

In caso contrario, il laboratorio che ha emesso il rapporto di taratura (non si può parlare di certificato in questi casi e se lo hanno scritto è un errore, in buona fede o in malafede) ti ha fornito una misura secondo la sua strumentazione che sta a te accettare come valida o meno.

Qual è la differenza fondamentale?
Per la ISO 9001 almeno uno strumento campione deve essere riferibile ai campioni del Sistema Internazionale (SI) di misura, ossia ciò che viene garantito da un certificato LAT.
Se la tua catena di strumenti è confrontabile una con l'altra, puoi avere un certificato LAT e tutti gli altri non LAT, purchè dimostri di averli confrontati partendo da uno riferibile al SI.

Ricorda un'ultima cosa: il laboratorio non può e non deve esprimersi sulla bontà o validità dello strumento che ha sottoposto a taratura. Sul certificato troverai sempre e soltanto i risultati di funzionamento del tuo strumento.
Sta a te, in base ai criteri di accettabilità interna, all'uso a cui è destinato lo strumento, ai tipi di misure che deve fare e alla frequenza di utilizzo, definire se la taratura è accettabili o meno.
_________________
Konsulente Kualità
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2p71828
Qualità è precisione


Registrato: 31/10/08 17:43
Messaggi: 2749

MessaggioInviato: Mer Gen 22, 2020 1:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

ISO 8512
Federal Spec GGG P 463 c
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=fixed(exp(1);5)
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Fagus
Forumista di Alta Qualità


Registrato: 17/05/11 13:04
Messaggi: 767

MessaggioInviato: Mer Gen 29, 2020 6:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ringrazio KK e 2p.
Mi sono spiegato male e chi male chiede non può aspettarsi le risposte che immaginava di ricevere.

La differenza tra certificato e rapporto la conosco bene. Quello che non conosco sono gli strumenti che ci siamo portati in casa. Per un calibratore elettronico so cosa guardare e valutare per stabilire l'adeguatezza dello strumento per le misure che vado ad effettuare.
Quindi approffitto del consiglio di KK e cerco qualche esempio di certificato per questi strumenti in maniera di farmi un'idea di quale dovrebbe essere la forma del certificato/rapporto.

Questione per 2p
La ISO 8512-2:1990 non va oltre il Grado 0. Per il Grado 00 della DIN 876 i metodi di misura sono gli stessi e variano esclusivamente i limiti di massimi di tolleranza per l'accettabilità a tale grado?
Come dovrebbe essere strutturato poi il "datasheet" (scusa il linguaggio da elettronico) di questo tipo di strumenti?
Se hai qualche esempio ti sarei grato.
_________________
Agostino
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