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Esempi relativi all'rticolo di oggi

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
Paoloruffatti
Yoda


Registrato: 26/07/08 11:05
Messaggi: 4071

MessaggioInviato: Lun Feb 13, 2017 1:30 pm    Oggetto: Esempi relativi all'rticolo di oggi Rispondi citando

Avendo alcuni esempi pratici ve li propngo sono, infatti, convinto che un esempio pratico sia molto gradito ai ragazzi che ci leggono e che di officine ne abbiano praticato poche!.

Eccovi il primo e più vecchio esempio:
PMI che fa saldatrici elettriche anzi elettroniche.
Il mercato (di alcuni rivenditori) diceva di fare saldatrici sempre più piccole e miniaturizzate; chi in UT doveva fare componentistica aveva fatto delle schede elettroniche piccolissime (oltre la metà che serviva per riempire l’involucro di lamiera (già più piccolo di tutta la concorrenza, tanto che chi disegnava gli chassis di acciaio verniciato si era fermato in questa corsa al suicidio per non fare le “famose saldatrici da taschino!” MA COL CAVOLO CHE LO AVEVA DETTO AGLI ALTRI.
Così, quando ci furono un sacco di rientri in garanzia per surriscaldamento, gli elettronici risolsero il problema secondo le loro conoscenze cioè in una scheda INUTILMENTE PICCOLA, avevano trovato che uno dei componenti elettronici si surriscaldava.
Da buoni elettronici , invece di fare una scheda più grande, tennero la sche da piccolissima, ma ci misero una ventolina di raffreddamento e, siccome il mercato di ventoline più piccole a buon mercato non ne dava, pensarono di mettgere dietro al componente “caldo” una ventolina – ona un po’ fuori asse (vi ho detto che la scheda era in realtà dventata una “schedina da taschino”, vero?
E questo fuori asse risolveva per un po’ il problema, ma che però si ri-presentava uguale per i clienti che usavano la saldatrice con un tempo di acceso molto alto rispetto il tempo di spento, (anche se la macchinetta era rivolta ad un mercato di hobbystica (senza quindi heavy duty cycle), ma alcuni rivenditori avava trovato il modo di proporrre e vendere ai professionisti, questa macchinetta che aveva un prezzo davvero basso!).
Io, chiamato a fare formazione su come trovare la soluzione (Design Review, l’avevano pomposamente chiamate per ottenere i fondi della Comunità Europea!) non ho fatto altro che proporre di spostare le tracce di alcuni componenti sul circuito stampato (per fare posto alla ventolina/ona in modo da mettere in asse la ventolina col componente che si surriscaldava: problema risolto! ….... ma gli ho anche fatto vedere che se comperavano all’esterno la scheda ingrandita (che riempiva un po’ di più quel povero chassis semivuoto!), avrebbero messo un telone sopra la macchina da mezzo milione di €, nascondendola a tecnici in visita che ridevano come dei matti alla sua vista!
A proposito!.... sapere che una macchna viene fatta per un uso basso, ma che invece viene utilizzata per un uso continuo [dato il prezzo basso] è quello che ci siamo già detti recentisssimamente, a proposito di esigenze contrattuali ed aspettative che non lo sono affatto, ricordate?
Pensate che gli elettronici per fare alcune prove di miniaturizzazione INUTILE (bastava fare la scheda più grande in modo da usare componenti non più miniaurizzati (… era un prodotto di calasse A!) avevano chiesto alla società di mettere in piedi un laboratorio e fare esperimenti sui componenti elettronici miniaturizzati, dal costo di circa un milione di €, (la sola linea di saldatura ne costava mezzo !!) …se poi pensate che i fornitori di schede sono già attrezzati con tali macchine e ti fanno GRATIS la ricerca del componente più adatto (non ditelo tanto forte in giro altrimenti quell’AD, per causa mia, caccia a pedate sulla loro “parte poco nobile” chi lo ha persuaso a far e questa cavo…lata).
...vedete cosa succede a lavorare per compartimenti stagni ,cioè per "funzioni"?

Secondo caso più recente:

se un’azienda (che produce macchine utensili) le deve anche costruire facendo rispettare (al cliente utilizzatore) l’ambiente, deve prevedere (facilmente) che ci saranno delle perdite di olio o di olio da taglio (sapete quello bianco latte, emulsionato con acqua? ….ecco!) anche e soprattutto in casa loro. A me è capitata un’azienda, che non era una PMI, e che era inserita in un lodevole sito industriale che rispettava l’ambiente.

Questa ditta aveva speso un sacco di soldi con un consulente “giusto”, che li aveva incartati per bene, avendo fatto un SGA secondo la 14001 e voleva presentarsi al certificatore con dei “muretti” di segatura fatti tutto intorno ad ogni macchina utensile (per evitare di spandere l’olio da taglio in giro per tutta l’officina , invece di usare delle soluzioni che costavano un po’ di più, ma che risolvevano con eleganza industriale il problema di “spilting”(spruzzamento in giro) dell’olio da taglio ed il far istallare alla manutenzione (figuratevi gli strali mossi nei miei confronti) dei paraolio su alcuni alberi, che pisciavano olio costosissimo (che si sarebbero ripagati in un mese al max di lavoro su tre turni),, e che veniva regolarmente acquistato ogni mese! …la pigrizia costa davvero cara, vero!

Ecco credo che qualche esempio pratico renda più comprensibile l’articolo, pur impeccabile, di Stefania.
Ciao
Paolo
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


Registrato: 16/09/07 18:37
Messaggi: 26583

MessaggioInviato: Lun Feb 13, 2017 3:33 pm    Oggetto: Rispondi citando

L'articolo è questo: prima parte e seconda parte.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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