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L'empowerment delle risorse umane
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Autore Messaggio
QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mar Mar 25, 2008 8:53 am    Oggetto: L'empowerment delle risorse umane Rispondi citando

La parola inglese "empowerment" sta ad indicare la crescita delle risorse umane, un punto fondamentale per l'applicazione della qualità nelle aziende.

Ne parliamo nell'Approfondimento di oggi e qui potete scrivere i vostri commenti.
_________________
Stefania - Staff di QualitiAmo

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Stregatto
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MessaggioInviato: Mar Mar 25, 2008 9:50 am    Oggetto: Rispondi citando

Far crescere le risorse umane è il "segreto" per durare. Se ti circondi di persone poco capaci e non le fai crescere non potrai mai farci affidamento eppure la maggioranza degli imprenditori sembra sempre scontenta delle persone con le quali lavora. Ma chi le ha scelte mi chiedo io?? Rolling Eyes
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camogli
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MessaggioInviato: Mar Mar 25, 2008 4:48 pm    Oggetto: Rispondi citando

cito da un libro di psicologia: “Il concetto di empowerment, termine pressoché intraducibile in italiano, è presente dagli anni Sessanta in diverse aree: pedagogica, psicologica, politica. Esso indica quell’insieme di conoscenze, competenze, modalità relazionali, che facilita l’autonoma ricerca di strategie per raggiungere obiettivi di innovazione, costruttività, crescita".
In educazione: potrebbe essere tradotto con frasi del tipo “trasferimento di potere”, “assunzione di autoconsapevolezza”, “aumento della capacità di progettare e realizzare”, “sviluppo di potenzialità” o simili. In educazione, il concetto di empowerment allude a progetti di intervento educativo che si propongono di mettere i loro interlocutori (non più, quindi, clienti “oggetto” dell'intervento stesso) nella condizione di poter diventare/ridiventare realmente protagonisti e responsabili della propria vita, delle proprie scelte, del proprio presente e futuro. L'empowerment si contrappone, pertanto, ad ogni intervento educativo che crei dipendenza e sudditanza nelle persone o nei gruppi cui si rivolge. Si contrappone all'assistenzialismo, a gesti e progetti “di cura” che non si propongano strutturalmente di contribuire alla costruzione di individui capaci di autonomia e identità autosussistenti.
Ma le stesse organizzazioni che utilizzano questo pensiero per fare servizi educativi nel gestire il personale non utilizzano certo questo metodo, anzi! Prevale sempre la paura di perdere potere.
Personalmente mi interessa moltissimo come questo pensiero può essere applicato in aziende "normali", ma poi, lo applicano veramente? Wink
Saluti a tutti
_________________
Camogli
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Studio Delta
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Registrato: 22/10/07 15:31
Messaggi: 319

MessaggioInviato: Mar Mar 25, 2008 5:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

La domanda da farsi è: gli imprenditori vogliono davvero avere accanto gente capace di cavarsela da sola?
Spesso sì perché qualcuno che toglie le castagne dal fuoco fa sempre comodo ma chi è abituato ad usare il cervello spesso critica anche certe posizioni e allora diventa scomodo.

E' una realtà abbastanza diffusa nelle aziende che frequento io. E nelle vostre? camogli mi sembra abbia già risposto. Wink
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rouge
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MessaggioInviato: Mar Mar 25, 2008 6:58 pm    Oggetto: Rispondi citando

Beh avere qualcuno competente accanto che ti aiuta in certe questioni fa di sicuro "comodo" non perchè ti toglie le castagne dal fuoco ma perchè, credo , che un confronto sia cmq sempre un buon motivo di crescita sia aziendale che personale . Saper usare il proprio cervello spesso si ti porta a criticare posizioni prese da altri competenti ma anche qs secondo me deve essere visto come confronto , altrimenti dove stanno la crescita e il miglioramento continuo. Si impara molto anche dagli altri, da come altre persone possono affrontare le situazioni, dalle idee degli altri. Wink
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camogli
Amico/a di QualitiAmo


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MessaggioInviato: Mer Mar 26, 2008 11:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Alcune alteriori considerazione perchè è un tema che mi appassiona! Very Happy
L'empowerment, lo vedo come una metodologia che prevede di "fare un passo indietro" da parte del management affinchè le persone acquisiscano competenze valorizzando le proprie capacità, scoprendo possibilità che erano in qualche maniera nascoste. Il controllo del processo effettuato dal manager si deve spostare su altri livelli, probabilmente più complessi, e diventano essenziali nel personale due capacità, cioè l'essere in grado di crescere professionalmente e l'apprendere dall'esperienza che è una delle cose più difficili da attuare...siamo imprigionati nei nostri schemi che conosciamo bene...e il cambiamento spesso ci spaventa molto di più di quello che non confessiamo Shocked sia nella vita privata che in quella professionale....
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Camogli
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Stregatto
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MessaggioInviato: Mer Mar 26, 2008 12:15 pm    Oggetto: Rispondi citando

L'empowerment è affascinante come modo di procedere ma lo vedo di difficile applicazione, almeno nelle aziende che ho frequentato io e in quelle dove lavorano i miei conoscenti. Una cosa di questo tipo, infatti, presuppone una formazione accurata della direzione e del top management e una grande duttilità da parte di chi regge le fila del gioco. Non facile, assolutamente non facile.

Qualcuno ha esperienze diverse nelle realtà lavorative dove ha lavorato o che frequenta come consulente (e anche come proprietario)?
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QualitiAmo - Stefania
Moderatore


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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 8:59 am    Oggetto: Rispondi citando

L'empowerment, anche se non definito con questa brutta parola inglese, non è un concetto nuovo.
Basta leggere Machiavelli, Sun Tzu o Montesquieu per accorgerci che il germe dell'idea era già nei lavori di questi grandi pensatori.

Empowerment, come ha ben sottolineato Camogli, significa un passo indietro da parte del management, essere meno presenti, almeno direttamente, per lasciare spazio ai collaboratori e ai team di lavoro.

L'idea di base è che non ci sia la presenza costante di una figura superiore al gruppo per permettere alle caratteristiche personali di ogni membro del gruppo di emergere.

Il Responsabile sempre presente e al quale rivolgersi per ogni problema piccolo o grosso viene rimpiazzato da un management che sa essere "invisibile" ma che è capace di coinvolgere e di informare le persone, rendendole coscienti del contributo che possono dare all'organizzazione.

Sicuramente non facile da fare come passaggio ma, forse, indispensabile.
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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rouge
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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 10:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Sono pienamente d'accordo..L'empowerment è indispensabile e come avete detto assolutamente difficile come percorso, soprattutto dove il management è fortemente radicato. Non è semplice fare il cosidetto passo indietro per dare spazio alla crescita di collaboratori e nuovi team di lavoro. Soprattutto in quelle realtà aziendali dove il management vuole controllare le briglie di tutti e decide in modo assoluto e supremo. Purtroppo qs situazione è fortemente presente in Italia . :?
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dario
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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 10:09 am    Oggetto: Rispondi citando

si, si, e questo è secondo me in linea con una ottima leadership.
il leader, visto sotto questa ottica, non è il grande personaggio emergente che governa con polso (non emerge la caratteristica di leadership che considera il potere) ma è la figura riconosciuta e apprezzata come leader carismatico.
Questi sa percepire e valutare le potenzialità dei collaboratori e coltivarle per farli crescere assieme all'organizzazione, traendone benefici per tutti, lui, il leader indirettamante, in primis.
Come mai non è evidente?
Come mai questo circolo virtuoso non è una regola?
Beh, mi sembra chiaro... di leader carismatici riconosciuti mica ce ne sono a migliaia.
La sete di potere, la paura di mostrare i propri punti di minor forza (non dico di debolezza), le logiche puramente economiche, le perversioni di gerarchie, avanzamenti, salari al merito basati su regole azzardate e mai sottoposte a review stabiliscono situazioni che raramente si sviluppano seguendo le buone pratiche del "change management"...
Lo staff me lo conferma, citando tre leader che hanno lasciato segni nella storia.
Forse erano leader talmente forti da potersene altamente fregare?
Oppure erano leader talmente riconosciuti da non doversi preoccupare di dedicare le proprie energia ad emergere, a farsi notare?
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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 10:30 am    Oggetto: Rispondi citando

Direi che abbiamo trovato altro materiale per il tuo lavoro sul leader...Dario... Wink
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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 3:53 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ho trovato anche qs definizione di empowerment che non mi dispiace affatto perchè riassume un pò tutto quello che abbiamo detto:

l' empowerment è il processo operativo percorso da un essere umano per raggiungere un certo risultato, acquisendo una personale crescita costante e progressiva, e consapevolezza delle proprie capacità. con l' empowerment il senso del potere del soggetto che sta risolvendo il suo problema, cresce di pari passo con la sua capacità di leggere la realtà che lo circonda e l' apertura a nuove opzioni di pensiero e di conoscenza, che senza autoconsapevolezza non sarebbero in grado di attivarsi.
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Stregatto
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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 6:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ma staremo mica facendo dell'empowerment qui??? Shocked Ciao ragazzi, è proprio bello "parlare" con voi!
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Forumista di Alta Qualità


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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 6:41 pm    Oggetto: Rispondi citando

E' vero anche noi facciamo dell'empowerment..con qs percorso cerchiamo di accrescere le ns conoscenze, le ns capacità e soprattutto ci rapportiamo...io direi che da quando abbiamo iniziato siamo cresciuti parecchio!!!! Wink Almeno per me è stato cosi..ora mi rapporto meglio con gli altri e le mie vedute sono molto + allargate, insomma ragiono a più largo campo..sono meno "limitata"...almeno mi sembra...
Si si bello davvero ... Wink
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dario
Enigmatico sorridente


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MessaggioInviato: Gio Mar 27, 2008 7:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

miiiii che forte trovare già formulate bene alcune riflessioni che stavano prendendo forma in quell'ultimo neurone rimasto più o meno attivo...
Rouge e Stregatto, mi sa che qui stiamo procedendo su una bella frequenza molto simile...
infatti volevo esprimere che è anche grazie a questo sito che ci permette un confronto sano e costruttivo, senza saccenti, con care persone positive molto competenti che pian piano in un cammino di kaizen (si può dire cammino di kaizen?) ci "empowera" dandoci ottimi spunti di riflessione e crescita...
Stregatto mi ha anticipato e Rouge ha esplicitato bene i concetti.
Che le donne siano davvero più veloci nel carpire l'essenzialè?
Accipicchia, mi sa di doverlo ammettere Embarassed ... (no dai non è vero!) ihihih... Laughing
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