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La 9001 non viene aggiornata nel 2023-2024
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> La futura ISO 9001, l'attuale ISO 9001:2015 e le versioni precedenti
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Autore Messaggio
KK
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MessaggioInviato: Gio Mag 13, 2021 9:15 am    Oggetto: La 9001 non viene aggiornata nel 2023-2024 Rispondi citando

Ciao a tutti,
è di questi giorni la notizia riportata ul forum di Qualitiamo, che la ISO non subirà la revisione prevista.

Volevo discutere con voi sull'argomento.

La prima impressione è che, secondo me, il comitato tecnico ha capito la situazione.
Da tempo le aziende erano sempre più orientate a fare il minimo indispensabile per mantenere attivo il certificato: lo sappiamo, lo sa Accredia, ce lo siamo detto mille volte.
Andare a intervenire sui requisiti e obbligare le stesse aziende, già in mezzo a molte difficiltà, a investire ancora risorse (anche solo in termini di tempo) per l'adeguamento, avrebbe dato uno scossone, costringendo molte a interrompere il certificato.

Insomma, alla fine credo che, più che per causa di cambiamenti marginali, la mancata revisione sia più da legare al fattore puramente economico della potenziale perdita di clienti molto estesa...
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bagaroz
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MessaggioInviato: Gio Mag 13, 2021 10:17 am    Oggetto: Rispondi citando

Concordo ed aggiungo una considerazione.
La gestione dei rischi, grossa novità della 2015, deve ancora essere "digerita" da molti. Da un confronto con diversi colleghi di aziende diverse molti sistemi qualità hanno implementato una tabella rischi/azioni ma più per soddisfare il requisito che non per gestire davvero in modo esplicito i veri rischi (gestione che spesso esiste ma è non formalizzata).
La pandemia ha evidenziato e reso espliciti una serie di rischi prima ignorati, e chi lavora bene avrà l'occasione di farne tesoro e aggiornare anche il suo sistema chi è in difficoltà sta cercando di sopravvivere
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Mag 14, 2021 8:09 am    Oggetto: Rispondi citando

bagaroz ha scritto:
La pandemia ha evidenziato e reso espliciti una serie di rischi prima ignorati, e chi lavora bene avrà l'occasione di farne tesoro e aggiornare anche il suo sistema chi è in difficoltà sta cercando di sopravvivere


Sono d'accordo. La parte relativa alla gestione dei rischi (e non solo) non è stata per niente "digerita" da quel che è la mia esperienza. Per questo motivo, chi vorrà approfittare dell'allungarsi delle tempistiche che porteranno alla prossima revisione non si annoierà di sicuro perché lavoro da fare ce n'è ancora tanto.

Per ciò che concerne la decisione presa, non dobbiamo dimenticare che la maggioranza dei membri del comitato aveva votato contro alla revisione (ne avevamo parlato qui) e, seppure questa per l'ISO non sia una decisione vincolante, deve pure aver rappresentato un input importante nel percorso decisionale...
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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dario
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MessaggioInviato: Mer Ago 10, 2022 6:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Riattivo il capitolo. Mi sono chiesto come mai l'innovazione della norma si sia fermato, ibernato dalla ISO stessa, che non informa sul perché il comitato tecnico non sia attivo per una revisione che ridia brio e interesse in un momento storico con molta incertezza.


Il comitato tecnico dell'ISO ISO/TC176/SC2, responsabile dello sviluppo e mantenimento della ISO 9001, non ha in previsione una revisione a breve o medio termine. Nessun riferimento ad una nuova revisione nella pagina web del comitato SC2, sebbene il ciclo di vita di una revisione sia di circa 8, massimo 10 anni. L'obiettivo di mantenere o migliorare l'usabilità e la pertinenza dello standard di fronte ai progressi tecnologici, ai cambiamenti nell'ambiente aziendale globale e tendenze nella società pare sia difficilmente identificabile, in un periodo di incertezza e grandi cambiamenti.
Dalla prima pubblicazione della 9001, inizialmente nel 1987, abbiamo convissuto con 4 revisioni.
La versione più recente – ISO 9001:2015 – è stata rilasciata nel 2015.

ISO 9001:1987: la prima edizione della 9001 derivava da standard di qualità militari e si focalizzava sulla produzione. Erano definite tre varianti per i diversi ambiti di attività: ISO 9001 per le aziende che si occupavano di progettazione, produzione e assistenza; ISO 9002 per le aziende di produzione e servizi di assistenza; e ISO 9003 solo per aziende che non sviluppavano prodotti, né li producevano, ma si limitavano alla loro commercializzazione e risultavano responsabili rispetto al cliente.

ISO 9001:1994: la prima revisione aggiunse il concetto dell’azione preventiva, che mirava ad anticipare verifiche fino ad allora relegate ai controlli finali e la semplice verifica della conformità del prodotto finale. Come la prima edizione, la revisione del 1994 richiedeva prove del rispetto di procedure documentate, creando spesso malumori a causa di burocrazia non necessaria.

ISO 9001:2000: la versione del 2000 (nota anche come "vision2000"), combinava (secondo me per fortuna) ISO 9001, ISO 9002 e ISO 9003 in un unico standard universalmente applicabile che consentiva in modo più o meno semplice l'esclusione di requisiti ritenuti non applicabili all'organizzazione. Aziende che non sviluppavano prodotti, semplicemente dichiaravano l’esclusione del capitolo sulla progettazione. Aziende che non producevano prodotti, escludevano progettazione e produzione. L'edizione 2000 ha introdotto numerosi cambiamenti (radicali) oltre a una nuova struttura. Importante elemento era il concetto di “processo” e di “sistema” (di gestione integrata dei processi). Altro elemento importante che però non portò a un cambiamento culturale generalizzato, fu la richiesta di partecipazione dell'alta dirigenza al sistema di gestione della qualità.

ISO 9001:2008: la revisione del 2008 non ha rivoluzionato la struttura della normativa, senza tra l’altro introdurre nessun nuovo requisito. Le organizzazioni che avevano interpretato e applicato correttamente la versione precedente non hanno praticamente dovuto che cambiare una cifra nella documentazione.

ISO 9001:2015: la versione attuale della norma ha introdotto la struttura di alto livello (HLS a dieci capitoli) e introdotto dei requisiti nuovi o modificati (enfatizzati). In particolare ecco lo spauracchio del pensiero basato sul rischio, che troppi (in particolare gli ODC) hanno recepito come esigenza di introdurre una gestione dei rischi. In fondo poche altre novità a parte questo elemento (idiosincratico per chi non era avvezzo a lavorare in ambienti qualitativamente evoluti).

Sulla base della cronologia delle revisioni, era plausibile attendersi una revisione che includesse il tema (spesso abusato) della sostenibilità.
Purtroppo possiamo aspettarci che non ci sarà alcun aggiornamento dello standard prima della fine del decennio. La ISO 9001:2015 rimarrà in vigore fino al 2030. La staticità del SC3, causata anche dal clima di incertezza, ma non solo (in previsione cambiamenti anche nella composizione del SC stesso) non offre segnali contrastanti. "affaire à suivre".
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mer Ago 10, 2022 7:47 am    Oggetto: Rispondi citando

Ringrazio dario per aver riacceso i riflettori su un argomento così importante che non dovrebbe mai essere perso di vista.

Per fare un rapido riepilogo di ciò che è successo, ricordo che i Paesi membri hanno votato contro la consueta revisione della ISO 9001 ed è questo il motivo del mancato aggiornamento della norma. Da allora, però, l'ISO non ha mai smesso di ricercare comunque un update ed è comprensibile per tutta una serie di motivi tra i quali possiamo annoverare la pandemia e i cambiamenti epocali che stiamo vivendo.

C'è già un Task Group che si sta occupando della futura revisione (TG 5) e che ha iniziato i lavori. Inoltre, è anche già stata annunciata l'intenzione di anticipare la revisione della norma. Vedremo i futuri sviluppi ma, visto il periodo storico, mi sembrerebbe sciocco non andare in questa direzione, anche se comprendo perfettamente le motivazioni di chi ha votato contro la revisione.

Non bisogna, poi, dimenticare che è stata aggiornata l'HLS e che ora la nuova HS prevede l'aggiornamento di tutte le norme che vi fanno riferimento (ISO 9001 compresa) e questo è un altro motivo validissimo per spingere verso un aggiornamento.

Poi ci sono i future concepts e molto altro...

Ne abbiamo parlato, tra gli altri, in questo articolo che riassume un po' tutto.

Non si arriverà al 2030, spero, perché sarebbe impensabile se davvero vogliamo continuare a considerare la ISO 9001 uno strumento per la gestione aziendale. Una data papabile, visto come stanno proseguendo le cose, potrebbe essere il 2025-2026.

Vedremo...stiamo tutti seguendo la cosa con grande interesse... Wink
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Stefania - Staff di QualitiAmo

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Slender Man
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MessaggioInviato: Mer Ago 10, 2022 9:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Ringraziando Dario per la sintesi estremamente interessante (essendo Dario, è tautologia), mi sono fermato a pensare: la media delle aziende con cui abbiamo a che fare ogni giorno a quale edizione della norma è ferma?

Io direi che intorno a me vedo molto 1993, la sfida non ancora superata è agire in anticipo, il concetto di abbracciare l'azione preventiva come risultante di un esame "teorico" di cosa può andar male nel sistema è tutt'altro che acquisito, restiamo nel cuore un paese "quick fix prone".

Quando riusciremo a scavalcare questo muretto, ci schianteremo contro il requisito della vision in cui il top management è il principale driver della qualità. Ma mancano ancora quasi dieci anni, abbiamo tempo.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Mer Ago 10, 2022 10:10 am    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:
il concetto di abbracciare l'azione preventiva come risultante di un esame "teorico" di cosa può andar male nel sistema è tutt'altro che acquisito, restiamo nel cuore un paese "quick fix prone".


Slender Man ha scritto:
Quando riusciremo a scavalcare questo muretto, ci schianteremo contro il requisito della vision in cui il top management è il principale driver della qualità. Ma mancano ancora quasi dieci anni, abbiamo tempo.


Come darti torto?

A questa analisi spietata ma veritiera vorrei aggiungere che, aggiornamento della ISO 9001 o meno, le aziende avvedute dovrebbero aggiornare i sistemi qualità in base a ciò che ci sta cambiando attorno, senza aspettare input esterni. Per servire a qualcosa la qualità dovrebbe stare un passo avanti, non chilometri indietro rispetto al mondo del business. Per questo su QualitiAmo continuiamo a occuparci di argomenti che riguardano il presente di pochi ma il futuro di tanti, anche se non previsti in maniera canonica dallo standard di riferimento (ma dalla ISO 9004 un po' sì, a dire il vero...)
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dario
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MessaggioInviato: Gio Ago 11, 2022 6:23 am    Oggetto: Avanti sempre Rispondi citando

Felice di avere riattivato discussione e alimentato qualche riflessione.
Siete troppo cari. Smile
C'è tanta carne al fuoco nelle vostre risposte. Affrontare tutto è molto impegnativo.
Slender Man centra il bersaglio con più di una freccetta e qualche attiva qualche riflessione centrale.
Stefania precisa molto bene elementi che sono chiave, ma che (personalmente) non mi salvano, recuperano illusioni o speranze spente o quasi. La canicola, sarà la canicola?
lecchino
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Slender Man
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MessaggioInviato: Gio Ago 11, 2022 4:04 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per me, ormai da anni, IL tema è il cambiamento della nostra professione.
Non appartiene solo a noi, per esempio anche l'avvocatura si interroga profondamente su evoluzioni di AI capaci di fornire pareri legali entry-level...

Per me chi fa qualità lavora trasversalmente, sulle stesse frequenze di chi gestisce il cambiamento, gli innovation manager, i knowledge manager, i vecchi HR anche loro in evoluzione verso il "People&Culture Management"... vi ricorda qualcosa?

Ci diciamo da anni che i nostri problemi sono culturali ma restiamo spesso ancorati a logiche che erano il cuore del "fare qualità" decenni fa, ma non sono più centrali. Il Six Sigma, se non sa giocare sul terreno dei bias cognitivi, delle dinamiche di potere, della delega, resta un esercizio numerico monco. Potentissimo, ma inapplicato, e alla lunga inefficace.

Se stiamo facendo Qualità come la facevamo 10/15 anni fa stiamo sbagliando qualcosa, per me. E solo noi lo sappiamo, perché a volte gli output del processo si somigliano, ma DENTRO il processo c'è stata una rivoluzione.

Se non cambiamo, moriamo. Ci ritroveremo tassisti nella retroguardia, a combattere per difenderci da Uber. Non finisce mai bene, per i tassisti.

La nuova ISO ci prova, con i future concept. Lì c'è il cuore di quello che serve per affrontare il prossimo decennio con tool nuovi. Meno metrologia e più neuroscienze, credo. Cambieranno anche i nomi.

A me questa cosa affascina. Se come facciamo oggi non funziona (e diciamocelo, così spesso non funziona) perché temere il cambiamento?

L'unica risposta che ho è l'ibridazione selvaggia. Contaminarsi. Raccontare la nostra visione, i nostri strumenti, farci raccontare quelli degli altri. Degli architetti, degli informatici, dei coach, degli startupper. Mescolare. Non aver paura di stravolgere. Non aspettare che ci diano il permesso per fare cose che intanto non capiscono: sta a noi mettere in piedi dei costrutti coerenti ed efficaci, POTENTI. Anticipando, appunto, i movimenti del mondo di fuori, non riducendoci alla rincorsa del nostro baricentro, come uno slalomista che ha preso una buca e sta ancora su di muscoli, ma perde centimetri a ogni cambio di direzione, e non potrà mantenere un assetto efficace a lungo.

Dobbiamo uscire dalla riserva indiana, andare a parlare con chi si occupa di marketing, di business plan, di formazione, di workflow, di Agile, di Prince, di agrigenetica... chiedere cosa sta cambiando, nel loro mondo, cercare punti in comune con quello che sta cambiano nel nostro, connetterli, frequentare il deserto dentro cui nuotano questi animali mostruosi e affascinanti, per imparare a cavalcarli. Il cambiamento è la stessa cosa ovunque, la mente e la volontà anche. Nessuno si salverà perché conosce la differenza tra CpK e PpK, quel mondo è finito.
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Gio Ago 11, 2022 5:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ecco, in queste righe c'è l'essenza di come dovremmo provare ad evolverci tutti quanti. Grazie, Slender Man; sono belle riflessioni e, personalmente, sono enormemente attratta dalle tematiche alle quali hai accennato.

I punti del tuo discorso su chi riflettere maggiormente:

Slender Man ha scritto:
Per me chi fa qualità lavora trasversalmente, sulle stesse frequenze di chi gestisce il cambiamento, gli innovation manager, i knowledge manager, i vecchi HR anche loro in evoluzione verso il "People&Culture Management"...


Slender Man ha scritto:
a volte gli output del processo si somigliano, ma DENTRO il processo c'è stata una rivoluzione.


Slender Man ha scritto:
Meno metrologia e più neuroscienze


Slender Man ha scritto:
L'unica risposta che ho è l'ibridazione selvaggia. Contaminarsi. Raccontare la nostra visione, i nostri strumenti, farci raccontare quelli degli altri.

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dario
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MessaggioInviato: Ven Ago 12, 2022 6:24 am    Oggetto: Rispondi citando

Slender Man ha scritto:
Per me, ormai da anni, IL tema è il cambiamento della nostra professione.
Non appartiene solo a noi, per esempio anche l'avvocatura si interroga profondamente su evoluzioni di AI capaci di fornire pareri legali entry-level...

Per me chi fa qualità lavora trasversalmente, sulle stesse frequenze di chi gestisce il cambiamento, gli innovation manager, i knowledge manager, i vecchi HR anche loro in evoluzione verso il "People&Culture Management"...


Come non approvare?
Ma.
C'è qualche "ma".
Se chi "fa" qualità con ruoli direzionali, manageriali, potendo muoversi con relativa libertà ci si può ritrovare bene, come la mettiamo con le figure che altrettanta qualità la "fanno" in ruoli che non permettono di spaziare, di implementare, di sperimentare? Chi gestisce la "vecchia" qualità deve ottenere supporto dalla normativa e se questa naviga a 8000 metri di altezza, imbevuta solo di concetti troppo astratti e alla portata di soli pochi detentori di master e phd, come fare cultura?
Provoco, lo so.
Nelle organizzazioni, quelle pmi che fanno funzionare le nazioni e non delocalizzano alla prima puzzetta, oltre alle funzioni rinnovate da nomignoli altisonanti, ci sono persone che devono anche lavorare, innovare, sviluppare, produrre (oggi in qualità). Chi fa qualità nelle PMI e microaziende ha sempre quella mini-percentuale da dedicare alla qualità per assicurare che il certificato sia in bacheca e sul web per cercare di sopravvivere all'assalto alla diligenza da parte di aziende che nei loro paesi le normative (in particolare sulla sicurezza e sull'ambiente) sono optional o soprammobili. Tempo per fare cultura ne resta poco davvero. Soldi per fare formazione, che per me rimane la via, la speranza, la certezza, la vera contaminazione, poi, purtroppo ne restano sempre troppo pochi e spesi male.
Al rogo? Okkey, Twisted Evil Evil or Very Mad Wink
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QualitiAmo - Stefania
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MessaggioInviato: Ven Ago 12, 2022 7:56 am    Oggetto: Rispondi citando

dario ha scritto:
come la mettiamo con le figure che altrettanta qualità la "fanno" in ruoli che non permettono di spaziare, di implementare, di sperimentare? Chi gestisce la "vecchia" qualità deve ottenere supporto dalla normativa e se questa naviga a 8000 metri di altezza, imbevuta solo di concetti troppo astratti e alla portata di soli pochi detentori di master e phd, come fare cultura?


dario ha scritto:
tempo per fare cultura ne resta poco davvero. Soldi per fare formazione, che per me rimane la via, la speranza, la certezza, la vera contaminazione, poi, purtroppo ne restano sempre troppo pochi e spesi male.


Tu hai ragione da vendere, dario, ma quello che dici tu e quello che scrive Slender Man secondo me sono due facce della stessa medaglia e vanno esaminate proprio in questo modo.

E' necessario, e ce lo siamo detti, che la ISO 9001 resti al passo coi tempi e fornisca lo strumento necessario per migliorarsi anche a quelle organizzazioni che sono meno pronte a lanciarsi verso il futuro lavorando su tutto ciò che potrebbe renderle eccellenze. Non tutti possono eccellere. Altri, come dici tu, puntano a sopravvivere e va bene così, almeno fino a quando ci riusciranno.

I "pochi" ai quali accennavo poco sopra faranno di più, guarderanno l'altra faccia della medaglia e si daranno da fare per uscire da una qualità tradizionale che è destinata, come molte altre materie che si rinnovano poco o per niente, a scomparire così come la conosciamo oggi.

Bella discussione...una delle poche gioie in un periodo "bollente" come questo (sotto tutti i punti di vista)! Wink
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MessaggioInviato: Sab Ago 13, 2022 11:27 am    Oggetto: Rispondi citando

Io vado un po' controcorrente e non sono così dispiaciuto della mancanza di aggiornamento della ISO 9001 perchè è una norma di così alto livello che comincio a temere possano solo peggiorarla.
Piuttosto, si potrebbe iniziare a valutare l'introduzione di una norma aggiuntiva relativa al settore specifico dell'organizzazione.
Negli ultimi tempi ho visto il fiorire di molte nuove ISO a carattere specifico che completano in modo organico uno o più temi, ben più settoriali della 9001.

In futuro, non vedrei male affidare alla 9001 il ruolo che oggi hanno le scuole medie per i ragazzi e a una ISO più tecnica quello delle scuole superiori, per internderci...
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dario
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MessaggioInviato: Ven Ago 19, 2022 6:53 am    Oggetto: Rispondi citando

KK, non vai per nulla controcorrente. Sei consulente e hai maturato una grande esperienza. Se arrivassero ora con una pseudo-rivoluzione, andando ad enfatizzare i "nuovi" (nuovo cosa?) concetti che il gruppo di accompagnamento del TC della ISO ha pensato fossero accettati dai moltissimi paesi che dovrebbero o dovranno pronunciarsi, pensa a quanti investimenti sarebbero necessari (in questo momento storico). Tu sei (perdonami) piccolo, con una grande flessibilità, velocità di reazione e ti toccherebbe minimamente, ma pensa ai gruppi, agli uffici di consulenza grandi (e ancora peggio agli OdC grandi). Costi importanti di implementazione, formazione.

Per l'idea di introdurre dei livelli (parli di scuola media, livello superiore, magari poi livello accademico?) scusa la mia convinta contrarietà. Sarebbe, oltre che complicato, un casino. Penso al business della certificazione che ho purtroppo conosciuto bene sia dal punto di vista dei clienti, sia dal punto di vista dei certificatori. Un macello: rincorsa del certificato di alto livello per distinguersi dalla concorrenza, svendita di certificati, certificatori di livello inferiore e superiore ecc.
Discussione aperta. Interessante (molto) conoscere le vostre opinioni.

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KK
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MessaggioInviato: Ven Ago 19, 2022 10:07 am    Oggetto: Rispondi citando

Approfitto di questa discussione interessante per chiedere a tutti un parere sull'eventuale introduzione di un punteggio o voto al rilascio del certificato.

Da più parti ho ascoltato pareri contrastanti ma alcuni sostengono che un punteggio aiuterebbe a dare maggiore merito a chi il sistema lo usa, lo sfrutta e ne fa davvero uno strumento per il miglioramento.

Certo, il rovescio della medaglia sarebbe definire il sistema di punteggio, definire chi è incaricato di esprimerlo e sostenere poi questo risultato di fronte ai clienti... cosa non da poco.
Secondo voi sarebbe utile un sistema simile?
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